Cac 40 penalizzato dalle elezioni lampo in Francia. Ecco l’analisi tecnica e i possibili scenari futuri
Le borse europee non hanno ancora smaltito del tutto il risultato delle elezioni europee e le annunciate elezioni politiche in Francia. L’impatto sugli asset francesi è stato evidente, con il rendimento sull’OAT a 10 anni (il titolo di stato francese) in salita oltre il 3,2% sui massimi da novembre dello scorso anni e l’indice Cac 40 che ieri ha perso l’1,4% e oggi l’1,3%.
“Le elezioni anticipate in Francia aumentano il rischio sovrano in Francia. Lo scioglimento del Parlamento e le nuove elezioni che si terranno il 30 giugno (primo turno) ed il 7 luglio (secondo turno) che, nel breve periodo, non vedremo l’introduzione di un programma di consolidamento fiscale né si affronteranno le riforme strutturali. Dato l’elevato deficit di bilancio del paese, l’assenza di miglioramenti implica un premio di rischio più elevato per le obbligazioni francesi e per tutti gli altri paesi sovrani più deboli dell’Eurozona” commenta Elliot Hentov, Head of Macro Policy Research di State Street Global Advisors.
Il punto tecnico sul Cac 40
L’analisi tecnica di breve e medio termine dell’indice Cac 40 evidenzia una fase di correzione dopo un trend rialzista significativo. Dai minimi di fine ottobre l’indice ha avviato una fasce ascendente che è culminata sul massimo storico a 8.253 punti toccato il 15 maggio. Da qui l’indice ha iniziato a scendere, attraversando vari livelli di supporto e resistenza. Il movimento è stato accompagnato dalla trendline ribassista di breve periodo (linea viola), che ha guidato il prezzo verso il basso negli ultimi tempi.
Il supporto attuale si trova intorno ai 7.800 punti, un livello critico che potrebbe determinare la direzione futura dell’indice. La media mobile a 50 giorni (linea gialla) ha recentemente agito come resistenza dinamica, mentre la media mobile a 200 giorni (linea arancione) rappresenta un supporto di lungo termine.
Se il livello di supporto a 7.800 punti dovesse cedere, l’indice potrebbe scendere verso il successivo target a 7.690 punti. In caso di ulteriore debolezza, i prossimi livelli di supporto sono identificabili a 7.528 e 7.321 punti. Al rialzo, invece, meglio aspettare un ritorno sopra 7.918 punti e il break della trendline ribassista viola per avere un primo segnale positivo. I successivi target si collocano a 8.045 e 8.145 punti.
Il Relative Strength Index (RSI) a 14 periodi è attualmente a 32, vicino alla zona di ipervenduto (30), suggerendo che l’indice potrebbe essere prossimo a un rimbalzo tecnico. Un RSI sotto 30 è generalmente considerato un segnale di condizioni di ipervenduto, il che potrebbe indicare un’imminente inversione del trend ribassista a breve termine.
In sintesi, il Cac 40 sta attraversando una fase di correzione significativa. La tenuta del supporto a 7.800 punti è cruciale per determinare se l’indice potrà stabilizzarsi e rimbalzare, oppure se continuerà a scendere verso i supporti inferiori.
Ultimo prezzo: 7.800 punti.
Supporti: 7.690; 7.528 e 7.321 punti.
Resistenze: 7.918; 8.045 e 8.145 punti.
I tre possibili scenari dell’esito delle elezioni
L’esito delle elezioni legislative lampo in Francia potrebbe limitare ulteriormente la capacità del governo di affrontare le sfide più urgenti in materia di credito, tra cui il consolidamento delle finanze pubbliche, se i partiti di opposizione rafforzeranno la loro presa sull’Assemblea Nazionale. Lo si legge in un report a cura di Thomas Gillet e Brian Marly, Sovereign and Public Sector di Scope Ratings, dove si evidenziano 3 possibili scenari a seconda dell’esito delle elezioni:
- Vittoria di Macron: Sul fronte del credito, un allargamento dell’attuale coalizione di governo ad altri partiti centristi potrebbe garantire la continuità politica e mitigare l’influenza delle forze politiche radicali nel breve termine. Un tale risultato sosterrebbe moderatamente lo slancio delle riforme, in stallo da quando il partito di Macron e i suoi alleati hanno perso la maggioranza assoluta in parlamento nel 2022. In questo scenario, un progresso anche parziale delle riforme per ridurre i disavanzi fiscali più ampi del previsto e affrontare le rigidità del mercato del lavoro sosterrebbe in qualche misura i fondamentali del credito francese. Tuttavia, la diversità delle priorità politiche tra i potenziali partner della coalizione potrebbe mettere in discussione la capacità di Macron di creare consenso sulle riforme che il governo dovrebbe perseguire.
- Status quo: Un altro risultato possibile sarebbe una configurazione sostanzialmente simile in parlamento. L’impatto sullo slancio riformatore potrebbe essere neutro, poiché il capitale politico utilizzato da Macron per indire le elezioni lampo sarebbe bilanciato dalla riconquistata legittimità del suo programma politico. Tuttavia, la mancanza di una maggioranza assoluta rimarrebbe un vincolo importante per il partito presidenziale, con un impatto limitato sulla capacità di attuare le riforme.
- Coabitazione: Sul fronte negativo, ulteriori guadagni da parte dei partiti di opposizione aumenterebbero il rischio di una coabitazione in cui Macron condivide il potere esecutivo con un governo guidato dall’opposizione. Un simile scenario, in cui Macron deve lavorare con un primo ministro del Rassemblement National, porterebbe probabilmente a uno stallo politico fino alle prossime elezioni presidenziali e potrebbe aumentare il rischio di politiche poco favorevoli alle imprese e/o di un ulteriore allentamento fiscale nel breve termine. In questo caso, ci aspettiamo che il Presidente Macron sia ulteriormente ostacolato nella sua capacità di attuare le riforme strutturali e di ridurre il deficit fiscale da un 5,3% del Pil più alto del previsto nel 2023.