Notizie ETF Cosa sono e come funzionano gli ETF? La guida

Cosa sono e come funzionano gli ETF? La guida

25 Aprile 2024 09:30

Gli ETF (acronimo di Exchange Traded Funds) sono fondi d’investimento unici nel loro genere, che funzionano come i fondi comuni d’investimento ma sono negoziati in Borsa come le azioni. Combinando queste qualità con spese contenute, puntando sugli ETF si ottiene un investimento che può essere definito “versatile” e che può essere utilizzato da diversi tipi di investitore, dal principiante al professionista esperto (sempre tenendo in considerazione il fatto che come ogni tipologia d’investimenti non è privo di rischi).

Un ETF può essere strutturato per seguire qualsiasi cosa, dal prezzo di una singola materia prima a un ampio e diversificato paniere di titoli. Gli ETF possono anche essere progettati per seguire specifiche strategie di investimento.

Gli ETF replicano fedelmente l’andamento e quindi il rendimento di indici azionari, obbligazionari o di materie prime.

Il primo ETF è stato l’SPDR S&P 500 ETF (SPY), che tiene traccia dell’indice S&P 500 e ancora oggi è un ETF molto apprezzato da trader e investitori. Il mercato regolamentato gestito da Borsa Italiana e dedicato a questi strumenti si chiama ETFplus.

Cosa sono gli ETF

Un ETF, acronimo di “exchange-traded fund”, è un titolo d’investimento che detiene altri asset d’investimento, come azioni o obbligazioni.

Nati negli USA nei primi anni ’90, gli ETF sono arrivati sul mercato italiano a partire dal settembre 2002 e da lì hanno raccolto un successo crescente.  In sostanza rappresentano una particolare tipologia di fondo d’investimento o Sicav che ha due principali caratteristiche: da una parte il fondo è negoziato in Borsa come un’azione, mentre dall’altra ha come finalità d’investimento quello di replicare l’indice al quale si riferisce (benchmark) attraverso una gestione totalmente passiva.

Quali sono le principali caratteristiche degli ETF

Tramite gli ETF gli investitori possono esporsi in modo semplice a un’ampia gamma di asset class o di strategia senza però avere diritti nelle società in cui investe.

Ecco alcune delle principali caratteristiche degli ETF.

  • Diversificazione: quasi tutti gli ETF offrono vantaggi di diversificazione rispetto all’acquisto di singole azioni. Tuttavia, alcuni ETF sono altamente concentrati, sia per quanto riguarda il numero di titoli diversi che detengono, sia per quanto riguarda la ponderazione di tali titoli. Ad esempio, un fondo che concentra la metà del suo patrimonio in due o tre posizioni può offrire una diversificazione minore rispetto a un fondo con un numero inferiore di componenti totali del portafoglio ma con una distribuzione più ampia del patrimonio. In sostanza, investire in un ETF significa prendere facilmente posizione su un intero indice di mercato, che facendo riferimento ad un paniere ampio di titoli, diversifica e diminuisce il rischio dell’investimento;
  • Negoziazione in Borsa: essendo quotati in Borsa, si possono acquistare e vendere azioni come si farebbe con qualsiasi altra società, durante l’orario di apertura del mercato, il che significa che è possibile costruire e riequilibrare il proprio portafoglio in modo relativamente semplice e veloce.
  • Trasparenza: replicando un indice di mercato, con gli ETF gli investitori possono individuare il profilo rischio/rendimento del proprio investimento nonché del portafoglio titoli a cui sono esposti. Il prezzo inoltre si aggiorna in tempo reale e, quindi, l’investitore è costantemente aggiornato sulla valorizzazione del proprio investimento in ETF.
  •  Costi contenuti: essendo strumenti di gestione passiva, gli ETF non hanno i costi tipici della gestione attiva (team di analisti) e quelli legati alla distribuzione. Ogni ETF si caratterizza per basse Commissioni Totali Annue (TER) in virtù della gestione totalmente passiva, pagate in proporzione al periodo di detenzione dell’ETF e trattenute quotidianamente ogni giorno, per la quota parte di competenza,  dal gestore.

Come funzionano gli ETF

Ma come funzionano gli ETF? Il  meccanismo può essere così riassunto: un fornitore di ETF considera l’universo degli asset, tra cui azioni, obbligazioni, materie prime o valute, e ne crea un paniere, con un unico ticker. Gli investitori possono acquistare una quota di tale paniere, proprio come le azioni di una società. L’ETF consente di ottenere un rendimento pari a quello del benchmark di riferimento in virtù di una “gestione totalmente passiva”.

A differenza di chi investe in azioni, quando si acquista un ETF, non si possiede parte degli asset, ma è sempre il gestore del fondo ad essere  proprietario e bilancia il numero di titoli presenti nell’ETF per mantenerne il prezzo in linea con il valore degli asset o dell’indice sottostanti.

Come fanno gli ETF a far guadagnare gli investitori?

Gli ETF sono fondi negoziati in Borsa e i loro prezzi fluttuano nel corso della giornata, come le azioni. Essi permettono di guadagnare facendo trading. Inoltre, alcuni ETF versano agli investitori il denaro guadagnato dall’ETF. Questi pagamenti sono chiamati distribuzioni. Ad esempio, si possono ricevere:

  • Distribuzioni di interessi se l’ETF investe in obbligazioni
  • Distribuzione di dividendi se l’ETF investe in azioni che pagano dividendi
  • Distribuzioni di plusvalenze se l’ETF vende un investimento a un prezzo superiore a quello un investimento a un prezzo superiore a quello pagato.

A differenza di molti fondi comuni, gli ETF non reinvestono le distribuzioni in contanti in altre quote o azioni.

Cosa accade con le distribuzioni? Le strade da seguire sono due alternative: il denaro rimane nel conto fino a quando non comunicherete alla vostra società di investimento come volete investirli e in tal caso potreste dover pagare una commissione di vendita su ciò che acquistate.

Oppure la società di investimento può offrire un programma per acquistare automaticamente altre quote o azioni dell’ETF e probabilmente non pagherete una commissione di vendita su questi acquisti automatici.

Quali sono i rischi dell’investimento in ETF?

Il livello di rischio e di rendimento di uno specifico ETF dipende dal tipo di fondo e da ciò in cui investe. I rischi possono includere:

1. Il prezzo di negoziazione delle quote o azioni può variare: le quote o azioni possono essere scambiate sul mercato con un premio o uno sconto rispetto al loro valore patrimoniale netto (NAV), a causa della domanda e dell’offerta del mercato.

2. La concentrazione può portare alla volatilità: se un ETF è fortemente investito solo in alcuni investimenti o tipi di investimenti, può mostrare una certa volatilità su brevi periodi di tempo rispetto a un ETF più ampiamente diversificato.

3. Sebbene un ETF sia quotato in Bborsa, non vi è alcuna garanzia che gli investitori acquistino le sue quote o azioni. Ciò significa che potreste non essere in grado di vendere il vostro ETF quando lo desiderate. È possibile che non si sviluppi o non si mantenga un mercato attivo per l’ETF.

4. Alcuni non hanno un benchmark: alcuni ETF sono indicizzati, il che significa che è più facile monitorare la loro performance rispetto a un benchmark. Tuttavia, questo non vale per tutti gli ETF. Gli ETF attivi, ad esempio, possono non essere progettati per seguire un indice, per cui è difficile confrontare la performance nel tempo.