Notizie Criptovalute Corsa a mettere i bitcoin in custodia, Ametrano (CheckSig) spiega i 3 rischi dell’autocustodia

Corsa a mettere i bitcoin in custodia, Ametrano (CheckSig) spiega i 3 rischi dell’autocustodia

6 Dicembre 2022 12:16

La fintech italiana CheckSig rafforza la sua crescita a novembre, mese coinciso con il fallimento dell’exchange Ftx. Nonostante l’attuale contesto di mercato, infatti, CheckSig ha raggiunto in novembre il record di depositi. Negli ultimi 12 mesi i Bitcoin che CheckSig custodisce per i propri clienti privati sono aumentati del 68%. Tale percentuale sale a +90% se si considera anche l’ammontare di Ether e stablecoins custodito dalla fintech. Inoltre, nello stesso periodo i clienti privati di CheckSig (che appartengono al segmento Private e HNWI) sono raddoppiati arrivando a 180, tutti supportati da un servizio di assistenza personalizzata. Numeri che evidenziano come il mercato abbia premiato il modello di business della società – nata nel 2019 e operativa nel canale B2C da fine 2020 – che la rende un unicum nel suo genere.

Nata nel 2019 per rendere semplice e sicuro l’accesso agli investimenti in cripto a clientela Private e Istituzionali, CheckSig è stata la prima società cripto al mondo a dare prova di riserva pubblica, accessibile a tutti ed è a tutt’oggi l’unico custodian. Inoltre, è l’unica realtà cripto in Italia ad avere coperture assicurative per la custodia degli asset investiti (SATEC, Gruppo Generali) ed audit esterno ed indipendente sui controlli di sistema e processi organizzativi (Deloitte).

Ametrano (CheckSig): l’autocustodia comporta tre grandi rischi

Ferdinando Ametrano, Cofondatore e CEO di CheckSig docente all’Università Milano-Bicocca e ad ESSEC Parigi, esperto di bitcoin e blockchain, con alle spalle una lunga esperienza nel mondo bancario, ha dichiarato: “Sicurezza: è questa la parola chiave. La cercano gli investitori in cripto da sempre, a maggior ragione oggi, alla luce delle ultime notizie che hanno scosso l’universo cripto. Ed è la percepita mancanza di sicurezza a tenere lontani oltre un terzo dei potenziali investitori istituzionali, secondo uno studio di Fidelity. La sicurezza è al centro del modello di business di CheckSig, in grado di offrire un servizio di custodia trasparente e affidabile che risolve anche i rischi dell’autocustodia, troppo spesso una brace in cui si cade scappando dalla padella di borse di scambio poco affidabili. L’autocustodia, infatti, comporta tre rischi: primo l’imperizia tecnica nella conservazione delle chiavi o dei dispositivi hardware che consentono il controllo delle proprie criptovalute; secondo, la sottrazione delle chiavi di accesso; terzo, il rischio di perdita delle medesime nel passaggio generazionale”.

ll protocollo di custodia Bitcoin di CheckSig, si legge nella nota, offre un livello di sicurezza superiore a quello di qualsiasi wallet sul mercato, assicurato e attestato da audit indipendente. Prevede due stadi di custodia disconnessi da Internet, tre distinti livelli autorizzativi tutti a firma multipla (per un totale di undici chiavi), diverse entità legali coinvolte e sistemi di blocco temporizzati. Il protocollo di CheckSig offre massima visibilità sui fondi: chiunque può verificare la giacenza totale del caveau di CheckSig e tutte le movimentazioni in entrata e in uscita, attraverso la Prova di Riserva. Inoltre, l’apertura della cassaforte CheckSig può avvenire solo con l’autorizzazione di soggetti indipendenti che verificano importo e destinazione di ogni prelievo.

Qui potete visionare l’intervista a Ferdinando Ametrano su prospettive per il mercato dei crypto assets dopo il crollo di FTX. Buona visione!