Notizie Notizie Mondo Correzione mercati già finita? Inflazione Usa di mercoledì potrebbe innescare buy opportunity su azioni e bond

Correzione mercati già finita? Inflazione Usa di mercoledì potrebbe innescare buy opportunity su azioni e bond

12 Febbraio 2018 16:45

Archiviata la peggiore settimana degli ultimi due anni, con il violento sell-off che ha colpito soprattutto Wall Street, i mercati cercano oggi di ritrovare la retta via anche se permangono i timori legati al rischio che un’impennata dei prezzi negli Stati Uniti porti la Federal Reserve ad alzare in maniera più aggressiva i tassi.

I rendimenti dei Treasury si mantengono nei pressi dei massimi a 4 anni e anche in Europa il Bund si mantiene debole con rendimento in area 0,75%. Nella prima ora di contrattazioni lo S&P 500 sale di circa l’1% in tecnologici in spolvero (+2,5% Apple).

La scorsa ottava Wall Street ha ceduto oltre il 5% (in Italia -4,5% per il Ftse Mib) terminando la striscia record di sedute consecutive (588 giorni) senza una correzione del 5%. Dal 2014 in avanti a tutte le correzioni tra il 5 e l’11% hanno poi fatto seguito repentini rimbalzi dell’S&P 500.

Spettro tassi, mercoledì test su inflazione Usa

Gli investitori guardano a mercoledì, quando il Bureau of Labor Statistics pubblicherà l’indice dei prezzi al consumo di gennaio che darà un primo riscontro circa l’effettivo aumento delle pressioni inflattive dopo che i dati sul mercato del lavoro hanno evidenziato a inizio anno un balzo a +2,9% dei salari (crescita maggiore dal 2009). Il consensus vede un rallentamento dell’inflazione a +1,9% annuo dal +2,1% precedente con  inflazione core a +1,7% da +1,8%.

“Il dato sul tasso d’inflazione statunitense di gennaio potrebbe smorzare un po’ i timori di un’impennata dei prezzi nei prossimi mesi, portando un po’ di sollievo sia ai bond che alle azioni”. sottolinea Vincenzo Longo, market strategist di IG. Sulla stessa lunghezza d’onda Peter Rosenstreich, analista di Swissquote: “Credo che mercoledì i dati sull’inflazione USA saranno inferiori alle attese, grazie al calo dei prezzi dell’energia”. “L’economia USA sta crescendo, ma dolcemente – prosegue l’esperto di Swissquote  – e il mercato toro, anche se ferito al momento, può correre ancora. Relativamente al dollaro Usa, Swissquote ritiene improbabile che il biglietto verde salga più in alto nel breve termine.

Nel caso in cui invece le pressioni inflattive effettivamente saranno confermate nei prossimi mesi “a soffrire maggiormente dovrebbero essere i bond”, afferma Michele De Michelis, responsabile investimenti di Frame Asset Management che aggiunge: “Se i presupposti di inizio anno non sono cambiati (solida crescita globale e forte outlook sugli utili societari) e i timori sono basati su fatto che la Fed correrà ad alzare i tassi più del dovuto, allora questa potrebbe essere una occasione di acquisto, soprattutto in Europa, dove questo mini crash ha portato il forward PE ad un livello di circa 13, che in un contesto di crescita sincronizzata mi sembra assolutamente interessante”.

 

In settimana, oltre all’inflazione statunitense, da monitorare anche:

 

Budget 2019 che sarà presentato oggi da Donald Trump

– Iniziano in Cina le Celebrazioni del Capodanno cinese per l’Anno del Cane

Pil Eurozona e Pil Italia (mercoledì)

– l’earning season vede alla prova dei conti TripAdvisor, Bombardier, Michelin, PepsiCo, MetLife, Cisco, Credit Suisse, Nestlè, Airbus, Allianz, Coca-Cola, Eni e Credit Agricole.