Notizie Notizie Mondo Continua la corsa al rialzo del prezzo del petrolio sulle piazze asiatiche: scontri in Egitto

Continua la corsa al rialzo del prezzo del petrolio sulle piazze asiatiche: scontri in Egitto

3 Febbraio 2011 08:01

Continua la corsa al rialzo del prezzo del petrolio: le quotazioni del greggio sono salite ancora nella notte. Il Wti consegna marzo è stato indicato in rialzo di 41 cents a 91,24 dollari a barile e il Brent del Mare del Nord, stessa consegna, in rialzo di 22 cents a 102,56 dollari. All’origine dei rialzi sempre il persistere della tensione politica in Egitto. In effetti non sono rassicuranti le notizie che arrivano dall’Egitto questa mattina. Il ministro della Sanità Ahmed Samih Farid ha confermato alla Tv di Stato la morte di cinque persone negli scontri seguiti da una sparatoria al Cairo. I feriti sono 836, 86 quelli ancora ricoverati in ospedale. Lo riferisce Al Jazira.


Oltre 1.500 persone sono già rimaste ferite negli scontri di ieri nel centro del Cairo fra sostenitori e oppositori del presidente egiziano Hosni Mubarak. Piazza Tahrir si è trasformata in un campo di battaglia con sassaiole violente, uso di bastoni e di coltelli, di bottiglie molotov e di qualche arma da fuoco ma anche con gente a cavallo e in sella a cammelli, come in una pagina d’altri tempi: questo è diventata per sei ore, dalle 14:00 alle 20:30 circa, la piazza centrale della città sede di manifestazioni pacifiche, con addirittura oltre un milione di presenze, forse due, radunate per chiedere che il presidente Hosni Mubarak lasci il potere.


I timori degli investitori continuano a concentrarsi sull’eventuale chiusura del Canale di Suez. Se la produzione petrolifera egiziana si aggira sui 750 mila barili al giorno, destinati al consumo interno, attraverso il Canale transitano più di 2,2 milioni di barili al giorno, destinati ai mercati europei e nord-americano. I tracciati hanno finora funzionato normalmente, a piena capacità, secondo i media ufficiali egiziani, ma l’incertezza resta sovrana. La crisi egiziana getta ombre sul Medio Oriente: è accompagnata soprattutto dalla ancor più grave preoccupazione di un rischio contagio. Sullo sfondo restano, infatti, i dubbi sulla possibile estensione del conflitto anche al Medio Oriente.


Un’eventualità che getterebbe nel caos la produzione e l’esportazione di greggio in tutto il mondo. A poco sono valse fino ad oggi le rassicurazioni dell’Opec, pronto a aumentare la produzione nel caso le forniture dovessero subire uno stop o un rallentamento. “Se assisteremo ad una reale carenza dovremo aggiungere”, ha affermato qualche giorno fa il segretario generale dell’organizzazione, Abdalla el-Badri, assicurando che al momento la situazione non è affatto fuori controllo. Secondo gli analisti di mercato l’outlook del petrolio resta positivo, grazie alla richiesta sostenuta da parte del Club degli Emergenti. “Difficilmente il prezzo del greggio continuerà ad apprezzarsi”, segnala un esperto. “Il motivo è uno solo: metterebbe a repentaglio la debole ripresa dell’economia mondiale”.