Confcommercio avverte: sarà deflazione anche a febbraio
L’Italia rimarrà in deflazione anche nel mese di febbraio. E’ questo l’avvertimento lanciato da Confcommercio che, sulla base delle dinamiche registrate dalle diverse variabili che concorrono alla formazione dei prezzi al consumo, per febbraio stima una diminuzione dei prezzi dello 0,1% rispetto a gennaio e dello 0,6% su base annua, consolidando la tendenza deflazionistica in atto da alcuni mesi. Il dato riflette tanto la tendenza al ribasso degli energetici, attenuata solo in parte dal deprezzamento dell’euro quanto il permanere di una bassa dinamica dei consumi.
Frena però il calo dei consumi nel 2014. L’indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) registra a dicembre una diminuzione dello 0,1% rispetto a novembre e dello 0,8% tendenziale. Nel complesso del 2014 l’ICC mostra un calo dei volumi dei beni e servizi acquistati dalle famiglie dello 0,7%, in netta attenuazione rispetto al crollo del biennio precedente (-6,7% cumulato).
La riduzione dello 0,1%, spiega Confcommercio, è il risultato di un aumento dello 0,1% della domanda di servizi e di un calo dello 0,2% di quella relativa ai beni. Rispetto a novembre c’è un lieve aumento per i beni e ai servizi per la mobilità (+0,5%), grazie ad un incremento della vendita di motocicli, per gli alberghi, pasti e consumazioni fuori casa (+0,2%) e per i beni e servizi ricreativi (+0,1%). Poco rilevante l’aumento per abbigliamento e calzature (+0,1%) nonostante il periodo delle feste natalizie e di fine anno. In leggero calo la spesa per i beni e servizi per le comunicazioni (-0,5%), per gli alimentari e tabacchi (-0,5%), per i consumi relativi ai beni e servizi per la casa (-0,3%) e quella per i beni e servizi per la cura della persona (-0,3%).
La diminuzione tendenziale dell’ICC di dicembre, più forte rispetto a quella del mese precedente, riflette invece un calo significativo (-1,3%) della domanda relativa ai servizi e un ridimensionamento della spesa per i beni (-0,6%). Variazioni positive solo per i beni e servizi per le comunicazioni (+1,9%) e per i beni ed i servizi per la mobilità (+1,4%) sui quali ha inciso l’incremento delle vendite di auto ai privati. La spesa si è ridotta in maniera significativa nel segmento dei beni e servizi per la casa (-1,7%), negli alimentari, bevande e tabacchi (-1,4%) e negli alberghi, pasti e consumi fuori casa (-1,3%). In calo risultano anche i beni e i servizi per la cura della persona (-1,2%) e, con una flessione inferiore all’1%, l’abbigliamento e le calzature.