Notizie Notizie Italia Fitch: rapida elezione Mattarella spinge le riforme ma crescita ancora fragile

Fitch: rapida elezione Mattarella spinge le riforme ma crescita ancora fragile

4 Febbraio 2015 14:04
La rapida elezione del nuovo presidente della Repubblica italiano, Sergio Mattarella, dovrebbe consentire al governo e ai legislatori di focalizzarsi sulle riforme istituzionali ed economiche. Ne è convinta l’agenzia Fitch, che in un report odierno sul Belpaese sottolinea come la veloce e chiara conclusione dell’elezione eviti l’instabilità politica che ha caratterizzato la politica italiana negli ultimi anni, creando incertezza circa la durata e la capacita del governo nel fare le riforme strutturali.
L’agenzia ha ricordato che le deboli prospettive di crescita rappresentano un fattore di debolezza per il rating, mentre il successo nel portare avanti le riforme strutturali a sostegno della crescita supporterebbero il profilo creditizio del Paese. Fitch ha fatto notare, tuttavia, che la decisione unilaterale da parte del premier Matteo Renzi di nominare Mattarella alla presidenza potrebbe creare tensioni all’interno della coalizione di governo (Ncd) e con Forza Italia di Silvio Berlusconi. Quest’ultima infatti, rileva l’agenzia Usa, potrebbe essere ora meno disposta a supportare il programma di riforma elettorale e costituzionale di Renzi, che si pone come obiettivo quello di migliorare in modo permanente la stabilità politica. Le scelte di politica economica, avverte Fitch, potrebbero quindi continuare a riflettere le trattative all’interno e tra i  maggiori partiti.
Fitch fa notare inoltre come dall’anno del suo insediamento l’attuale governo abbia fatto progressi nelle riforme strutturali (come il Jobs Act) e come queste possano contribuire al miglioramento della fiducia e degli investimenti. Tuttavia queste stesse riforme impattano su una potenziale crescita solo nel medio termine e nel breve, sottolineano gli esperti, l’outlook è fragile. il Pil reale si è contratto nei primi tre mesi del 2014 nonostante i modesti stimoli fiscali e monetari portati avanti l’anno scorso. Le debolezze strutturali di lunga data hanno ridotto il potenziale di crescita e la spinta che verrà nel 2015 dai bassi prezzi del petrolio, dalle recenti mosse della Bce (compreso il quantitative easing) e la debolezza dell’euro potrebbero essere limitata.
L’agenzia Fitch lo scorso ottobre ha confermato il rating BBB+ sull’Italia con outlook stabile