Notizie Valute e materie prime Commodity, I rendimenti negativi dei titoli di Stato risvegliano l’oro. Ma è la soia a segnare la migliore performance

Commodity, I rendimenti negativi dei titoli di Stato risvegliano l’oro. Ma è la soia a segnare la migliore performance

7 Giugno 2016 15:39
 
Dopo un rally di oltre il 20% dal minimo di gennaio, il Bloomberg Commodity, l’indice che riflette il rendimento delle 22 principali commodity distribuite tra i settori di energia, metalli e agricoltura, ha raggiunto un picco di sette mesi. L’indice è tornato quindi in fase rialzista. Ma è  tardi per entrare, o al contrario c’è ancora margine di guadagno nel settore delle commodity? Per Ole Hansen, Head of Commodity Strategy di Saxo Bank, le migliori opportunità sono da individuare nel settore agricolo, con la soia in grande recupero. Nell’energia gli occhi sono piuntati sul gas, anche se con maggiore cautela. Quanto ai metalli, brilla ovviamente l’oro. Alla larga invece dal ferro, in caduta libera.

La corsa della soia


Mentre i mercati petroliferi si sono stabilizzati intorno ai 50 dollari al barile e i metalli preziosi hanno cercato il recupero dopo i deboli dati sull’occupazione degli Stati Uniti, il settore agricolo ha continuato ad accelerare. Dal minimo di marzo il settore ha segnato +22%, grazie alle forti prestazioni dello zucchero, ma anche della soia. “La soia rimane la commodity meglio performante con un incremento del 60%, mentre le alluvioni in Argentina, seguite da timori di siccità negli Usa, continuano a generare preoccupazioni sulla disponibilità delle scorte”, spiega Hardy.

Ferro pericoloso

Per quanto riguarda i metalli, lo strategist di Saxo lancia l’allarme sul ferro in caduta libera, la cui rottura al di sotto di 50 $/t è stata guidata dalla preoccupazione che l’aumento dell’offerta da parte dei produttori a basso costo, in particolare in Australia, non riesca a essere assorbita. “Dopo avere toccato un picco al di sopra di 70 dollari durante la bolla speculativa generata dalla Cina, c’è il rischio che tutti i guadagni dell’anno sopra 43,5 dollari possano essere spazzati via“, commenta Hardy.

Gas in primo piano

Nell’energia è il gas naturale a distinguersi con una crescita a due cifre. Le aspettative di temperature sopra la norma negli Stati Uniti nelle prossime settimane sono state di supporto per il gas naturale. Ma c’è un problema: “L’aumento delle temperature aumenta anche la domanda di raffreddamento, e di conseguenza quella di gas naturale – dice Hardy – Ma questa ripresa della domanda arriva in un momento critico in cui le preoccupazioni per gli impianti di stoccaggio, che hanno toccato il massimo nel mese di ottobre, hanno mantenuto i prezzi sotto pressione“.

L’oro rialza la testa

Quanto all’oro, è rimasto debole per tutto il mese di maggio, recuperando solo poco più di un terzo del rally dai minimi dello scorso dicembre. La correzione è stata sicuramente trainata dal riaggiustamento delle aspettative legate ai tempi e ai modi di un aumento dei tassi di interesse Usa. Ma, secondo Hardy, il più grande driver dell’andamento dei metalli preziosi all’inizio di quest’anno è stato la continua riduzione del numero di Titoli di Stato che offrono un rendimento positivo. Il Quantitative easing europeo e quello giapponese – per citare i principali – ha visto migliaia di miliardi di dollari di obbligazioni scambiare a rendimenti negativi. “La ricerca di Titoli di alta qualità che offrano un rendimento positivo è diventata sempre più difficile, lasciando i gestori di tutto il mondo a ricercare in ogni modo alternative sicure – spiega Hardy – Riteniamo che questi sviluppi siano, e continueranno a essere, il motivo principale per cui la domanda di oro è stata e continua a essere forte“. Dal punto di vista tecnico, l’oro ha finora trovato supporto a 1.205 dollari l’oncia, il primo livello di supporto critico dopo 1.175 e 1.145 dollari. “Attualmente l’oro sta testando il livello di 1.240 dollari, al di sopra del quale ci aspettiamo di vedere un rinnovato interesse in acquisto da parte di trader tattici a breve termine, come per esempio gli hedge funds“, conclude Hardy.