Notizie Notizie Italia Commissione Ue: stime Pil 2019-2020 invariate. Moscovici non si trattiene: ‘ crescita +0,1% da +1% atteso. Non vi è andata poi così bene’

Commissione Ue: stime Pil 2019-2020 invariate. Moscovici non si trattiene: ‘ crescita +0,1% da +1% atteso. Non vi è andata poi così bene’

10 Luglio 2019 14:02

Arrivano le nuove previsioni economiche della Commissione europea: niente da fare, l’Italia rimane il fanalino di coda di tutta l’Europa, con un tasso di crescita del Pil atteso pari a +0,1% per il 2019 – definito ‘marginale’ – e dello 0,7% per il 2020. In quest’ultimo caso, Bruxelles parla di “ripresa moderata”. Non manca la battuta più o meno al vetriolo del commissario Ue agli Affari economici e monetari, Pierre Moscovici, che non ce la fa proprio a trattenersi:

“E’ sempre complicato misurare l’impatto preciso sulla crescita economica delle misure che vengono adottate da un governo”, ha detto il commissario. Per poi ricordare che, nel caso specifico dell’Italia,  “a dicembre, quando abbiamo preso alcune decisioni sul bilancio, c’era consenso sulle previsioni di crescita del governo per il 2019 attorno all’1%, e oggi siamo allo 0,1%. Dunque possiamo concludere, diciamo, che le cose non si sono svolte così positivamente come alcuni avevano pensato, e che possono esserci dei rapporti di causa-effetto che però, ripeto, non si possono misurare direttamente”.

Moscovici ha citato anche un proverbio francese, non sapendo che lo stesso esiste anche in Italia. Quello, secondo cui, “non c’è due senza tre”.

C’è in Francia un proverbio che dice ‘non c’è due senza tre’. Cerchiamo di smentirlo, di fare in modo che dopo le due volte precedenti, la terza volta sia quella buona” per la legge di bilancio dell’Italia (manovra per il 2020). Facciamo insomma in modo “di avere dall’Italia un progetto di bilancio che sia conforme, o comunque complessivamente conforme, alle esigenze del Patto di Stabilità”. Se ciò accadrà, si avrà una “politica di bilancio favorevole alla crescita”.

Un punto a favore del vicepremier pentastellato Luigi Di Maio è arrivato intanto dal rapporto sulle previsioni economiche della Commissione europea. Dal rapporto è emerso infatti che, secondo Bruxelles, la crescita italiana del periodo 2019-2020 è legata soprattutto ai consumi privati, sostenuti da prezzi dell’energia più bassi, e dal reddito di cittadinanza”.

Non è mancato tuttavia l’altolà ai facili entusiasmi: “E’ tuttavia probabile che questi fattori positivi verranno smorzati da un mercato del lavoro meno dinamico e dal calo della fiducia dei consumatori associato all’aumento di risparmi preventivi”.

La Commissione ha certificato anche il miglioramento, in Italia, dell’occupazione: “Dopo la perdita di posti di lavoro nella seconda metà del 2018, l’occupazione è salita marginalmente nei primi cinque mesi del 2019 e la disoccupazione è scesa sotto il 10%”. Anche in questo caso, tuttavia, Bruxelles ha aggiunto un ‘ma’.

“Ma è probabile che la debole attività economica peserà sul mercato del lavoro come indica il numero in crescita dei lavoratori in Cig e le aspettative delle imprese sull’occupazione, spiccatamente più basse“.

Riconoscimenti, dunque, ma anche diversi ‘attenti a non festeggiare troppo’.

Altro riconoscimento che non poteva mancare è stato sulla dinamica ribassista dello spread:

“Le tensioni sui mercati si sono di recente smorzate, prima a causa delle aspettative di allentamento della politica monetaria (da parte della Bce) e poi a causa della correzione dei conti decisa dal Governo con l’assestamento di bilancio. La correlata compressione dei tassi sul debito, se sostenuta, potrebbe alleggerire i costi di funding delle banche e sostenere il credito alle imprese“.

Economisti e istituzioni rimangono tuttavia molto cauti sull’Italia. Una notizia non proprio positiva per l’Italia è arrivata per esempio ieri sera da Fitch. Secondo l’agenzia di rating, le tensioni tra Roma e la Commissione europea sarebbero destinate a tornare.

“La natura degli aggiustamenti fiscali nel 2020 resta incerta e le tensioni con la Commissione Ue probabilmente si ripresenteranno», ha detto Fitch, che tra un mese aggiornerà il rating dell’Italia.

Pronta però la risposta del ministro dell’economia Giovanni Tria. Così il titolare del Tesoro, a margine dell’apertura dell’Italy-China Financial Forum a Milano.

“Fitch può dire quello che vuole, le riforme strutturali ci sono”. L’agenzia aveva anche fatto notare che “l’ambiente politico in Italia non favorisce aumenti delle tasse, tagli alla spesa o riforme strutturali”.

Nella giornata di ieri, inoltre, nel reiterare le richieste sui conti pubblici italiani, l’Ecofin ha anche messo sull’attenti, soprattutto, le riforme pensionistiche su cui tanto ha puntato la Lega di Matteo Salvini.

La riforma sulle pensioni deve essere varata, ha detto l’Ecofin, ma “la marcia indietro rispetto agli interventi dei Governi precedenti peggiorerà la sostenibilità delle finanze pubbliche“. Praticamente, l’auspicio di Bruxelles è che l’Italia torni alla Fornero, al fine di ridurre la spesa previdenziale. In sostanza, un attacco a Quota 100 di Salvini.

L’Ecofin è tornata ad auspicare, per l’Italia, un taglio della spesa nominale dello 0,1% del Pil (1,8 miliardi di euro) e un aggiustamento dei conti dello 0,6% (10,8 miliardi) nel 2020.

L’Italia è riuscita a sventare la procedura di infrazione Ue. Ma è stato lo stesso Moscovici a dire chiaramente, nei giorni scorsi, che la questione non è ancora finita.