Notizie Notizie Italia Btp a 50 anni, domanda record: investitori esteri a caccia di rendimenti

Btp a 50 anni, domanda record: investitori esteri a caccia di rendimenti

10 Luglio 2019 11:44

Tutti in coda per il Btp a 50 anni (soprattutto dall’estero). Cavalcando il clima positivo che si respira attorno all’Italia (e di conseguenza anche alla carta italiana) dopo la mancata procedura di infrazione nei confronti di Roma da parte di Bruxelles, il Tesoro ha collocato con successo  di 3 miliardi di euro attraverso la riapertura del BTp a 50 anni cedola 2,80% e scadenza primo marzo 2067. Numeri importanti per la domanda, pari a 17,5 miliardi, sei volte circa rispetto all’importo offerto. “Il ministero dell’Economia e delle Finanze  comunica  i  risultati  della  riapertura  via sindacato del BTP a 50 anni con cedola 2,80% e scadenza 1° marzo 2067. L’importo emesso è stato pari a 3 miliardi di euro. Il titolo è stato collocato al prezzo di 98,528 corrispondente ad un rendimento lordo del 2,877%. La riapertura del titolo è stata effettuata mediante la costituzione di un sindacato composto da Citigroup Global  Markets  Ltd,  Deutsche  Bank  A.G.,  Goldman  Sachs  Bank e UniCredit e  dai  restanti  Specialisti  in  titoli  di  Stato  italiani  in  qualità  di co-lead manager”.

L’operazione di ieri è stata senza dubbio di successo, interessante la domanda per un titolo così lungo e italiano“, commenta Vincenzo Longo, market strategist di Ig, contattato da Finanzaonline. “Gli ordini sono stati sicuramente notevoli – aggiunge – e questo perché il rendimento sembra avere molto più appeal agli occhi degli operatori. È stato anche uno dei fattori alla base della recente rally dei Btp”. C’è poi, secondo Longo, anche un discorso tecnico da valutare. “Posizionarsi sulla parte così lunga del portafoglio, in un’ottica di rendimenti che scendono, permette agli investitori di acquisire maggiori valori in termini di prezzo. Questo perché la duration è altissima, quindi un piccolo movimento su questa parte di portafoglio di lunghissimo termine ha degli effetti dieci volte, o forse più grandi rispetto alle oscillazioni di prezzo che vedi su scadenze più piccole (come il 3-5 anni)”. In generale, il mercato si aspetta dopo la domanda di ieri per il Btp gli operatori si attendono dei rendimenti ancora in discesa che interesseranno anche la parte a lungo termine dei titoli di stato (compresa l’Italia).

 

A ruba tra gli investitori esteri, soprattutto tedeschi

Fornendo i dettagli dell’operazione, dal Mef hanno fatto sapere che partecipato all’operazione circa 200 investitori per una domanda complessiva pari a oltre 17 miliardi di euro. Gli investitori con un orizzonte di investimento di lungo periodo sono stati i principali sottoscrittori con una quota superiore al 35% (in particolare circa il 32% è andato a fondi pensione e assicurazioni mentre circa il 3% è stato assegnato a banche centrali e istituzioni governative). I fund manager si sono aggiudicati circa il 31% dell’emissione, mentre circa il 21% è stato sottoscritto da banche. Infine, agli hedge fund è stato allocato circa il 13%.

 

Circa l’84% della domanda è arrivata da investitori stranieri, con più di un terzo del collocamento che è stato assegnato ad investitori tedeschi (circa il 35%). Una quota importante è stata allocata ad investitori residenti in Gran Bretagna (circa il 22%). Il resto del collocamento è stato distribuito in larga parte in Europa continentale (circa il 17%), e in particolare in Francia (4,9%), nei paesi scandinavi (4,3%), in Svizzera (3,6%), in Spagna (2,4%) e presso altri paesi europei per il restante 2,2%. Al di fuori dell’Europa, gli investitori statunitensi si sono aggiudicati circa l’8% dell’emissione, mentre il restante 2% dell’ammontare complessivamente emesso è stato collocato presso investitori asiatici.

 

Lunedì sera il Tesoro ha annunciato l’intenzione di aumentare l’ammontare di un Btp di durata cinquantennale che aveva lanciato sul mercato per la prima volta nel 2016 e che non era mai più riuscito a incrementare dal lontano gennaio 2018. Il timing del collocamento è stato a dir poco perfetto, se si considera il fatto che lo spread Btp-Bund continua a scendere (ora il differenziale è a quota 202,7 punti) punti rispetto ai 320 di novembre.

Tutto deve essere inquadrato nello scenario delle banche centrali sempre più accomodanti. “Queste politiche accomandati, con tassi a zero stanno impattando come non mai sul business delle banche – afferma ancora Vincenzo Longo di Ig -. Per questo cercano di trovare dei rendimenti, dove possono, e l’operazione di ieri un’ottima occasione, oro colato per loro per evitare di accartocciarsi attorno alle politiche monetarie. Non è facile trovare rendimenti di questo tipo in un momento in cui i tassi sono veramente bassi, di conseguenza rappresenta una boccata d’ossigeno”.

Le politiche monetarie, assicura Longo, continueranno a dominare la scena. “L’estate sarà dominata dalla riunione della Bce di fine luglio, ma in generale da qualsiasi spunto di natura di politica monetaria, più che dal fattore Italia. E questo almeno fino all’autunno, quando torneremo a guardare all’Italia in vista della nuova Legge di Bilancio”.