Coinbase nel mirino della SEC per “potenziale violazione della legge sui titoli”
Coinbase, il più grande exchange di criptovalute degli Stati Uniti ha dichiarato di aver ricevuto un avviso dalla Securities and Exchange Commission (SEC), che contesta alla società “potenziali violazioni delle leggi sui titoli“. Questo ha scatenato le vendite sul titolo che in pre-market si trova al momento in calo del 13% a quota 67 dollari.
Nel dettaglio, la SEC ha informato la società, tramite una Wells notice, che le potenziali irregolarità riguarderebbero alcuni aspetti dell’operatività di Coinbase tra cui un segmento delle sue risorse digitali quotate, nonché il servizio di staking Coinbase Earn e Coinbase Wallet.
Teniamo presente che una Wells notice avverte la società interessata che le autorità di vigilanza ha condotto un’indagine su di esse, infatti, normalmente essa viene notificata alla fine di un’indagine, e in seguito a questo avviso le aziende indagate hanno il tempo di confutare le accuse delle autorità.
Da questo punto di vista, spesso, ma non sempre, queste intenzioni di citare in giudizio portano poi ad azioni esecutive nei confronti della società interessata: azioni legali o accordi e multe.
L’attenzione dei regolatori verso gli exchange di criptovalute è infatti aumentata parecchio dopo gli avvenimenti dell’anno scorso, con il crollo di diversi broker di grosse dimensioni come FTX. In tal senso, anche il presidente della SEC, Gary Gensler ha ripetutamente dichiarato che “molti dei token e dei prodotti offerti dai broker di criptovalute sono titoli e che le piattaforme di trading devono registrarsi presso la sua agenzia”.
Dal canto suo Coinbase ha affermato di essere “preparata e fiduciosa nella legalità dei nostri beni e servizi“, con Paul Grewal, chief legal officer di Coinbase, che ha descritto l’avviso come “superficiale”, aggiungendo che “se dovesse essere necessario accogliamo con favore un processo legale per fornire la chiarezza che abbiamo sostenuto e per dimostrare che la SEC semplicemente non è stata equa o ragionevole quando si tratta del suo impegno sulle risorse digitali”.
Nonostante le indagini l’exchange ha rassicurato i suoi clienti garantendo che i suoi prodotti e servizi “continueranno a funzionare normalmente come sempre“.
Ricordiamo che il 20 marzo Coinbase aveva presentato propria una petizione alla SEC, nel tentativo di spiegare all’autorità che lo staking di criptovalute non dovrebbe essere universalmente considerato come i titoli azionari. A riguardo Paul Grewal ha ribadito che “il prodotto di staking della società è molto diverso da quello offerto da Kraken, che è stato al centro del recente accordo della SEC“, “dacci delle regole e le seguiremo” . Secondo Coinbase i token quotati sulla suo exchange non sono titoli e che “nessuno degli asset presenti sulla piattaforma viene attualmente considerato un titolo dal regolatore”.
La SEC al momento non ha fornito alcun feedback in merito, né tantomeno ha posto domande sugli asset di Coinbase,
Vedremo come andrà ma si preannuncia un duro scontro dato che è intervenuto anche il CEO di Coinbase Brian Armstrong che ha dichiarato che “la società è disposta a combattere la SEC in tribunale qualora non è possibile raggiungere una risoluzione”.
Se la SEC deciderà di proseguire con una causa, con tutta probabilità a quel punto Coinbase prenderà la palla al balzo cercando di cogliere l’opportunità di chiarire una volta per tutte la confusione sulla regolamentazione delle criptovalute.
La reazione degli analisti
Intanto, Coinbase è stato declassato a Perform da Outperform da Oppenheimer. In tal senso, l’analista di Oppenheimer, Owen Lau, ha declassato Coinbase senza fornire nessun obiettivo di prezzo, citando la Wells Notice della Securities and Exchange Commission.
Al contrario, l’analista di Barclays Benjamin Budish mantiene un rating Equal Weight su Coinbase dopo che la società ha ricevuto l’avviso da parte della SEC. L’analista non è troppo sorpreso di vedere le azioni in ribasso dato il potenziale aumento del rischio normativo, anche se “rimangono molte incognite”. Inoltre, l’analista di Barclays ritiene che i rischi sono “difficili da quantificare in questo momento”.