Cipro ottiene proroga al 2017 per gli obiettivi di bilancio, allo studio il piano di rilancio

Cipro rimane al centro dell’attenzione con il piano di rilancio dell’economia, allo studio dal governo, l’inchiesta in corso per definire le responsabilità della crisi del sistema bancario e un possibile ulteriore slittamento al 2018 degli obiettivi di bilancio. Con lo sguardo rivolto all’isola, le Borse europee hanno aperto poco sopra la parità. L’attesa non è solo per l’evoluzione del caso cipriota ma anche per le numerose indicazioni macro in uscita oggi (Pmi manifatturiero e tasso di disoccupazione). In questo scenario gli indici di riferimento europei mostrano un rialzo intorno allo 0,30%. In controtendenza si muove Milano, dove l’indice Ftse Mib è in calo dello 0,20% su possibili sviluppi sul fronte politico.
Durante il lungo weekend pasquale il governo di Nicosia ha ottenuto già la proroga al 2017 del raggiungimento del target di un avanzo di bilancio al 4%. Lo ha riferito il portavoce del governo cipriota, Christos Stylianides. Ma, secondo alcune indiscrezioni, le negoziazioni con i rappresentanti dell’Ue, Bce e Fmi proseguiranno anche oggi per chiedere un ulteriore slittamento al 2018, in vista dell’Eurogruppo del prossimo 12 aprile. Secondo l’accordo preliminare con i creditori internazionali, in cambio degli aiuti da 10 miliardi di euro Cipro avrebbe avuto tempo fino al 2016 per raggiungere il surplus di bilancio al 4%.
Intanto prosegue l’inchiesta della Commissione parlamentare sulle responsabilità della crisi bancaria del Paese. Secondo quanto assicurato dallo stesso presidente, Nicos Anastasiades, le indagini non escluderanno nessuno, nemmeno i membri della sua famiglia. E sempre ieri, Anastasiades, ha anticipato qualcosa sul piano di rilancio economico, allo studio dal governo. Il piano si svilupperà in 12 punti tra cui è prevista l’abolizione del bando esistente sui casinò ed esenzioni fiscali per le società che reinvestono sull’isola. Il pacchetto, ancora in fase di definizione, dovrebbe essere sottoposto all’approvazione del Parlamento entro due settimane.
Nel frattempo da Mosca è arrivato il rifiuto di aiutare proprie società o privati colpiti dal piano di ristrutturazione delle banche cipriote, che potrebbe prevedere una perdita fino al 60% per i depositanti. Come è emerso nei giorni scorsi, i russi risultato tra i principali correntisti nelle banche dell’isola.