Cina rivista al ribasso crescita Pil 2014 al 7,3% dal 7,4%
La Cina e i mercati finanziari cinesi tornano sotto i riflettori dopo due giornate di chiusura, il 3 e il 4 settembre per commemorare i 70 anni dalla fine della seconda guerra mondiale. E il ritorno alle contrattazioni è stato all’insegna della volatilità per la Borsa di Shanghai: l’indice Shanghai composite, dopo un avvio positivo, ha chiuso la seduta in flessione del 2,52% a 3.080,42 punti. Tra le notizie di giornata l’annuncio dell’ufficio nazionale di statistica di Pechino che ha rivisto al ribasso il dato sulla crescita economica della Cina.
Cina rivede al ribasso il Pil 2014 che passa da 7,4% a 7,3%
Nel 2014 la seconda economia mondiale è cresciuta del 7,3%, meno del 7,4% annunciato a inizio anno. Secondo il calcolo dell’istituto di statistica cinese il prodotto interno lordo (Pil) del Paese si è attestato a 63.614 trilioni di yuan, 32,4 miliardi sotto le stime annunciate ad inizio anno. La lettura, secondo quanto precisato da organi ufficiali del Governo, potrebbe essere nuovamente riviste nella prossima revisione in agenda per gennaio 2016. Stando ai dati preliminari il settore primario ha rappresentato il 9,2% della struttura del Pil, il settore secondario ha rappresentato il 42,7%, mentre il terziario ha rappresentato il 48,1%.
L’anno scorso la crescita della Cina ha rallentato, attestandosi a ritmi di crescita più bassi degli ultimi 24 anni. Il 2014 si è infatti chiuso con Pil cinese in crescita “solo” del 7,4%, in rallentamento rispetto al 7,7% dell’anno prima e pari al tasso di espansione più basso dal 1990. Nei primi due trimestri del 2015 l’economia del Paese asiatico ha mostrato un progresso del 7 per cento.
Un argomento, quello della crescita economica, affrontato anche dal ministro delle finanze cinese, Lou Jiwei, nel corso della riunione del G20 che si è svolta ad Ankara in Turchia. Il ministro ha ribadito che la crescita del Pil rimarrà al 7% per i prossimi quattro/cinque anni.