Cina, la crisi immobiliare non frena la crescita del Pil. Bilaterale Xi-Putin
L’economia cinese è cresciuta più del previsto nell’ultimo trimestre grazie ai consumi in forte crescita, che hanno contrastato l’effetto frenante della crisi immobiliare. Il prodotto interno lordo (Pil) del paese è cresciuto del 4,9% su base annua e dell’1,3% rispetto al trimestre precedente, superando di gran lunga le aspettative degli economisti dell’1%. I numeri sono stati una spinta per il governo di Pechino, che attualmente ospita il Belt and Road Initiative Forum, tra i presenti al forum anche il presidente russo, Vladimir Putin.
Cina cresce più del previsto
La forte espansione dell’economia cinese è stata sostenuta soprattutto dai consumi, nel mese di settembre le vendite al dettaglio hanno evidenziato un forte balzo del 5% a/a. Mentre il tasso di disoccupazione nell’ultimo mese è sceso al 5% rispetto al 5,2% nel mese di agosto.
“Nel breve termine, almeno una cosa è chiara: l’economia della Cina ha superato il suo momento peggiore ed è tornata a crescere”, ha affermato Zhou Hao, capo economista di Guotai Junan International. “Mentre il rischio di un rallentamento della crescita per il prossimo anno rimane sul tavolo, lo slancio economico a breve termine ha almeno dissipato alcune delle nubi sull’economia”.
I dati macro della Cina sono stati una boccata d’aria per il governo di Xi Jinping, che proprio oggi ha parlato a Pechino in occasione della Belt and Road Initiative, dopo un periodo piuttosto complicato anche a causa della crisi immobiliare che ha visto coinvolti i due giganti Evergrande e Country Garden.
La Cina è “molto fiduciosa” di poter raggiungere l’obiettivo di crescita annuale del Pil del 5%, ha dichiarato Sheng Laiyun dell’ufficio nazionale di statistica in un briefing in seguito alla pubblicazione dei dati.
La crisi immobiliare
La mancata reazione dei mercati in seguito alla pubblicazione dei dati è dovuta in parte alle preoccupazioni relative alla crisi immobiliare. L’economia Cinese deve ancora far fronte ai gravi problemi derivanti dal settore. Dopo Evergrande anche lo sviluppatore immobiliare cinese Country Garden rischia il default. Il termine di grazia per il pagamento di una cedola da $15 milioni di Country Garden è scaduto senza che avvenisse il pagamento, alimentando l’aspettativa che il più grande sviluppatore immobiliare privato della Cina sia inadempiente sul suo debito estero.
Se Country Garden non dovesse rispettare i suoi obblighi, questo potrebbe innescare altri default incrociati su ulteriori obbligazioni della società. La società ha quasi $11 miliardi di obbligazioni estere e questo potrebbe aprire la strada ad una delle più grandi ristrutturazioni del debito aziendale in Cina.
Negli ultimi mesi il governo ha adottato diverse misure per sostenere il mercato immobiliare, tra cui un ampio allentamento dei requisiti di acconto e tagli ad alcuni tassi ipotecari. Ma le mosse non sono bastate per cambiare la situazione: gli investimenti immobiliari in Cina sono crollati del 9,1% nei primi nove mesi dell’anno, secondo quanto mostrano i dati. Da inizio anno le vendite di case sono diminuite del 6,3%, mentre la costruzione di nuove abitazioni è crollata di quasi il 24%.
Il Forum Belt and Road Initiative
Proprio oggi il presidente cinese Xi ha parlato a Pechino in occasione del forum sul programma infrastrutturale Belt and Road Initiative. Xi Jinping ha promesso alle aziende straniere un maggiore accesso all’enorme mercato cinese e oltre 100 miliardi di dollari di nuovi finanziamenti per altre economie in via di sviluppo.
L’iniziativa Belt and Road Initiative o la Nuova Via della Seta, ha finanziato la costruzione di centrali elettriche, strade, ferrovie e porti. Ma i prestiti massicci per i progetti stanno gravando sul debito dei Paesi più poveri. Xi ha dichiarato che due banche di sviluppo sostenute dalla Cina creeranno nuove finestre di finanziamento e che il Fondo per la Belt and Road Initiative riceverà più denaro per sostenere i vari progetti di sviluppo. Anche il presidente russo Vladimir Putin è tra i leader di oltre 130 paesi presenti al forum a Pechino.
Bilaterale Xi-Putin
Oggi si è tenuto anche il bilaterale tra i presidenti cinese Xi Jinping e russo Vladimir Putin, mentre il presidente americano, Joe Biden è in Israele dove incontrerà il presidente Netanyahu per mostrare il proprio sostegno in seguito all’attacco di Hamas.
Tornano a Pechino Xi Jinping ha commentato così “I nostri due Paesi hanno approfondito la fiducia politica reciproca e mantenuto uno stretto ed efficace coordinamento strategico”, in seguito all’incontro con Putin. “I volumi degli scambi bilaterali ha raggiunto un livello record e si sta avvicinando all’obiettivo di 200 miliardi di dollari“, ha osservato Xi. Il presidente cinese ha anche chiesto a Putin più sforzi congiunti da parte di Pechino e Mosca per “salvaguardare l’equità internazionale” e la “giustizia”. Nelle battute iniziali del loro bilaterale, hanno riferito i media statali di Pechino, Xi ha salutato con favore gli sforzi per “uno stretto ed efficace coordinamento strategico” tra i due Paesi.
La Russia e la Cina, “come la maggior parte dei Paesi, condividono il desiderio di una cooperazione paritaria nel mondo”, aveva detto in precedenza Putin intervenendo alla cerimonia di apertura del forum sulla Via della Seta (Bri). Il leader del Cremlino ha lodato il Dragone per il successo dell’iniziativa. “Quando iniziamo qualcosa di grande, ci aspettiamo che abbia successo, ma considerando la scala globale, è difficile aspettarsi che tutto vada bene. I nostri amici cinesi lo hanno fatto”, ha commentato Putin.
Cina, le mosse diplomatiche
Il governo di Pechino ha recentemente mediato un’intesa tra gli nemici regionali Iran e Arabia Saudita, tornati ad avere relazioni normali dopo tanti anni di tensioni. L’inviato speciale cinese Zhai Jun sarà in settimana in Medio Oriente con lo scopo di rimediare un cessate il fuoco e colloqui di pace tra Israele e Palestina dopo l’attacco di Hamas, secondo quanto ha annunciato il ministero degli Esteri cinese.