Notizie Notizie Mondo Chrysler non delude: terzo trimestre in attivo e per gli analisti il merito è di Marchionne

Chrysler non delude: terzo trimestre in attivo e per gli analisti il merito è di Marchionne

8 Novembre 2010 12:35


La più piccola fra le tre sorelle di Detroit non ha mancato l’occasione. Chrysler, la controllata americana di Fiat, ha chiuso il terzo trimestre con un utile operativo a 239 milioni di dollari e ha rivisto al rialzo i target 2010. Nei tre mesi il fatturato si è attestato a 11 miliardi, la perdita è scesa a 84 da 172 milioni del secondo trimestre a fronte di un debito lordo industriale a fine settembre pari a 12 miliardi.


Forte di questi dati, il gruppo si aspetta di chiudere il 2010 con un fatturato a circa 42 miliardi e un utile operativo a 700 milioni. Il free cash flow del 2010 è previsto positivo per 500 milioni da un saldo negativo per un miliardo e l’Ebitda modificato a 3,3 miliardi da 2,5-2,7 miliardi. Come anticipato dagli analisti la casa automobilistica americana guidata da Sergio Marchionne si sta muovendo velocemente.


Tanto che secondo Stuart Person di Morgan Stanley Chrysler potrebbe rilevarsi come una delle storie a sorpresa di più successo di quest’anno. Merito a detta del broker proprio del manager italo canadese che in Italia ha sollevato un polverone una decina di giorni fa rilasciando un’intervista alla trasmissione Che tempo che fa? perché ha denunciato che nemmeno un euro dei 2 miliardi dell’utile previsto per il 2010 arriverà dalle fabbriche che si snodano lungo la Penisola.


Oltreoceano oggi Marchionne si prende la sua rivincita. I grandi investitori sanno che Marchionne ha rilanciato Fiat dal 2004 e si aspettano che sotto la sua cura Chrysler torni grande. Altri passi avanti secondo quanto riportato da La Repubblica potrebbero essere fatti a Torino, dove il Lingotto avrebbe intenzione di proporre una newco Fiat – Chrysler per lo stabilimento di Mirafiori, a partire dal 2011. Nella nuova società confluirebbero 5.400 dipendenti e verrebbero prodotti modelli nati dalla fusione industriale dei due gruppi.


Prende corpo quel disegno per rilanciare l’Italia che nella verità scomoda annunciata da Marchionne nella sua prima intervista aveva sollevato il fuoco delle polemiche. In realtà quella verità è evidente nei dati di bilancio di Fiat Group e secondo gli analisti diventerà ancora più palese con lo spin off che sta scaldando il motore in vista di gennaio. Come segnalato recentemente dagli esperti di Barclays i risultati del terzo trimestre del Lingotto hanno, infatti, messo in evidenza il potenziale dello spin off, ma anche riproposto la mancanza di profittabilità delle attività core dell’auto. Secondo il broker, che ha portato il target su Fiat a 14 euro, “il successo di questa ristrutturazione sarà decisiva nel determinare se Fiat Auto rimarrà un titolo interessante, dopo il demerger”.