Notizie Notizie Mondo Chi compra e chi vende il debito USA?

Chi compra e chi vende il debito USA?

19 Ottobre 2023 16:40

Gli acquisti di Titoli di Stato USA ovvero Treasuries di lunga scadenza da parte degli investitori esteri ad agosto hanno raggiunto i livelli più alti da 2021 secondo i dati del Dipartimento del Tesoro. E in generale il mese di agosto ha visto i maggiori acquisti netti di titoli di Stato statunitensi a lunga scadenza. Nel dettaglio, scrive in un report Goldman Sachs, gli investitori stranieri hanno acquistato Treasuries a lungo termine, titoli di agenzie governative USA e azioni americane, mentre hanno venduto obbligazioni societarie. Gli investitori privati hanno guidato i flussi su tutti gli asset.

La somma totale di tutte le acquisizioni da parte degli investitori esteri di Treasuries a lunga scadenza, titoli USA a breve scadenza e flussi bancari nel mese di agosto è stata pari è 134,4 miliardi di dollari. Di questi, gli afflussi privati esteri netti sono stati di 140,9 miliardi di dollari, mentre i deflussi netti esteri sono stati di 6,5 miliardi di dollari.

Chi compra il debito USA?

Le partecipazioni totali in titoli di Stato USA sono salite a 7.707.000 miliardi di dollari ad agosto rispetto ai 7.655.000 miliardi di dollari del mese precedente. Rispetto all’anno precedente, le partecipazioni estere sono aumentate di circa il 2,8%.

Nel dettaglio, gli investitori giapponesi hanno aumentato le riserve di Treasuries a 1.116 trilioni di dollari dagli 1.112 trilioni di dollari di luglio. La quantità di acquisti di Titoli di Stato USA ad agosto è stata la più grande da aprile, segnando una crescita per il terzo mese consecutivo. Il Giappone rimane il maggiore detentore estero di debito pubblico statunitense.

Mentre solo per il mese di agosto il Regno Unito è stato il maggiore acquirente netto di titoli di Stato Usa a lunga scadenza. Ma anche Europa, America Latina e Asia sono stati tutti acquirenti netti di Treasuries di lungo termine.

“Ci sono ancora acquisti da parte degli investitori stranieri. Per quanto il mercato tema che gli investitori stranieri si stiano allontanando, in realtà non è così”, ha affermato Gennadiy Goldberg, TD Securities. “La paura più grande è che possano allontanarsi nei prossimi mesi, soprattutto con l’aumento dei deficit, e questo innervosisce gli investitori”, ha aggiunto.

Chi vende il debito USA?

Secondo i dati del Dipartimento del Tesoro le partecipazioni cinesi in titoli di Stato USA sono scese notevolmente nel mese di agosto a 805,4 miliardi di dollari. Si tratta del livello più basso da maggio 2009, quando la Cina deteneva  776,4 miliardi di dollari in debito USA. La maggior parte delle vendite, un totale di $21,2 miliardi, riguardava obbligazioni del Tesoro e azioni statunitensi. In particolare, nel corso del mese, gli investitori cinesi hanno venduto un record di $5,1 miliardi di azioni americane.

Secondo alcuni analisti la Cina potrebbe aver fatto la mossa per difendere l’indebolimento dello yuan nei confronti del dollaro e non solo. Quindi la vendita del debito americano potrebbe essere stata ai fini di un intervento per sostenere la valuta cinese.

“Non è chiaro se ciò sia avvenuto per scopi valutari perché le riserve cinesi non sono diminuite, il che è strano”, ha commentato Goldberg. “È davvero difficile dire perché le loro partecipazioni stiano diminuendo così tanto, ma potrebbe certamente essere per stabilizzare la valuta.”

Ma non è solo la Cina ad aver venduto grosse quantità di debito USA ad agosto anche la Svizzera rientra nel capitolo “venditori”. La Svizzera è stata un notevole venditore netto di titoli del Tesoro a lungo termine in agosto, come lo è stata anche a luglio.

In ogni caso nel mese di settembre gli acquisti di debito USA hanno superato le vendite. Secondo i dati del Dipartimento del Tesoro, i titoli di Stato statunitensi hanno registrato afflussi pari a 22,1 miliardi di dollari ad agosto, rispetto ai deflussi di 4,4 miliardi di dollari a luglio.

Treasurys sotto pressione

Anche quest’anno le obbligazioni statunitensi hanno subito delle forti vendite. I dati sull’occupazione e sull’inflazione nel mese di settembre, entrambi più forti del previsto, hanno innescato dei commenti “hawkish” da parte dei vari funzionari della Federal Reserve. Le probabilità di un rialzo dei tassi, secondo il CME Fed Watch Tool, nel meeting di dicembre sono salite al 36,8%. Ma anche se la Fed decidesse di lasciare i tassi invariati nel range tra il 5,25-5,5% nel 2023, ha fatto capire in maniera chiara che i tassi comunque rimarranno “higher for longer” ovvero più elevati per più tempo.

L’indice Bloomberg dei titoli del Tesoro si sta dirigendo verso il sesto mese consecutivo di perdite, mentre i rendimenti dei Treasury USA a 2 anni sono saliti sui massimi dal 2006 questa settimana. Mentre il rendimento del T-Note a dieci anni ha superato la soglia del 4,9% per la prima volta del 2007. Anche oggi in rialzo dello 0,5% a 4,92%, dunque ad un passo dal 5%.