C’è chi fa voli molto più brevi di quello da 17 minuti di Kylie Jenner, si chiama Elon Musk e la sua sostenibilità scricchiola sempre più

Vi ricordate il brevissimo volo (di 17 minuti) di Kylie Jenner su un jet privato diventato virale la scorsa settimana?
Vale la pena far notare che non é affatto il volo più breve preso da una celebrità, in realtà é proprio l’uomo più ricco della terra, Elon Musk, che ha preso in più occasioni voli più brevi di 17 minuti.
Jack Sweeney, il diciannovenne che ha pubblicizzato su Twitter il viaggio di Kylie Jenner, è diventato punto di riferimento per tanti in quanto da gennaio sta monitorando pubblicamente i jet privati di miliardari e celebrità. Sweeny ha affermato che la reazione al volo di 17 minuti di Jenner è stata sorprendente per lui perché ha visto Elon Musk prendere voli ancora più brevi sul proprio jet privato, senza causare altrettanto trambusto.
Sweeney afferma che Musk ha volato più volte dall’aeroporto internazionale di Los Angeles all’aeroporto di Hawthorne, che distano circa sei miglia – a 10 minuti di auto – l’uno dall’altro. È molto più breve del volo di circa 40 miglia di Jenner da Camarillo, in California, a Van Nuys, in California.
https://twitter.com/ElonJet/status/1411060257271451652?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1411060257271451652%7Ctwgr%5E%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fwww.cnbc.com%2F2022%2F07%2F27%2Fjack-sweeney-elon-musk-has-taken-shorter-flights-than-kylie-jenner.html
“Non sono davvero [sorpreso] che le persone reagiscano”, ha detto Sweeney a CNBC Make It. “Ci sono così tanti motivi per cui devono essere sorpresi. Il fatto che (i voli) siano persino tracciabili, che sia una celebrità ed è un volo veloce”.
Sweeney, uno studente nel secondo anno dell’Università di Florida centrale che crea software per UberJets, controlla 30 account Twitter che tracciano i jet privati dei miliardari, celebrità e oligarchi russi. Il suo handle più popolare, ElonJet, tiene traccia dei movimenti di Musk ed è diventato virale a gennaio dopo che ha rifiutato l’offerta di Musk di 5000 dollari per chiudere l’account. Stottolineamo che forse non ha fatto una scelta sbagliata considerando il fatto che attualmente conta circa 500.000 followers.
Gli account, che hanno iniziato a comparire nel giugno 2020, pubblicano automaticamente le coordinate di volo dal codice che Sweeney ha scritto per estrarre dati da siti Web pubblici come ADS-B Exchange, che pubblicano la posizione, l’altitudine e la velocità trasmesse da ogni aeromobile regolamentato a livello federale.
Sweeney sottolinea che i dati a volte possono essere ingannevoli. I voli particolarmente brevi spesso potrebbero essere spiegati da una semplice logica: il pilota lascia il suo passeggero in un aeroporto e poi parcheggia l’aereo in un altro aeroporto vicino.
“Credo che il breve volo di Jenner fosse per parcheggiare l’aereo a Camarillo, mentre scendono a Van Nuys”, lo stesso vale di Kim Kardashian. Probabilmente è più economico parcheggiare l’aereo a Camarillo” spega Sweeny in un tweet.
https://twitter.com/JxckSweeney/status/1549514553356156929?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1549514556984201218%7Ctwgr%5E%7Ctwcon%5Es2_&ref_url=https%3A%2F%2Fwww.cnbc.com%2F2022%2F07%2F27%2Fjack-sweeney-elon-musk-has-taken-shorter-flights-than-kylie-jenner.html
La star hip hop Drake, la cui posizione è anche rintracciata su CelebJets, supporta la teoria di Sweeney. In un commento di martedì su un post di Instagram sui voli extra-corti di Drake, il rapper ha scritto: “Sono solo loro che spostano gli aerei in qualsiasi aeroporto in cui sono immagazzinati per chiunque fosse interessato alla logistica… nessuno prende quel volo”.
Gli sforzi di Sweeny di monitoraggio dei voli delle celebrità sono stati recentemente accusati di violare la loro privacy. Ma siccome il suo codice si basa su dati pubblici, Sweeney rimane soltanto antipatico e poco attaccabile sulla questione privacy. Dunque chiunque sia motivato può accedere alle informazioni ed in più “Le persone hanno gli aerei privati, ci postano tutte queste foto”, dice Sweeney. “Non mica è un segreto.”
Musk e la scarsa sostenibilità del turismo spaziale
Elon Musk negli anni si è sempre mostrato come un paladino contro il cambiamento climatico con le auto elettriche Tesla chiamate “ad accelerare l’adozione dell’energia sostenibile più velocemente di quanto non accadrebbe altrimenti”. Non è la prima volta che Musk inciampa su questioni legate all’impatto ambientale di quello che fa: dal turismo spaziale all’investimento nei bitcoin.
Per quanto riguarda i viaggi spaziali privati per le élite del mondo, uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Earth’s Future rivela che questo particolare sogno portato avanti da Musk potrebbe finire per esacerbare l’incubo del cambiamento climatico in corso sul pianeta, almeno, se le tendenze attuali continuano senza sosta.
“È fondamentale comprendere i rischi attuali e futuri per l’atmosfera terrestre posti dall’inquinamento causato dai lanci di razzi e dal riscaldamento al rientro di parti di razzi riutilizzabili e scartate e detriti storici”, scrivono gli autori. Notano che, poiché i razzi emettono direttamente sostanze chimiche gassose e solide nell’atmosfera superiore della Terra, sono fondamentalmente diversi dalle altre fonti di inquinamento atmosferico provocate dall’uomo.
“Compiliamo inventari di queste sostanze chimiche dai lanci di razzi nel 2019 e proiezioni della crescita futura e dell’attività speculativa del turismo spaziale”. Li incorporiamo in un modello di chimica atmosferica 3D per simulare l’impatto sul clima e sullo strato protettivo di ozono stratosferico”, aggiungono gli scienziati.
Mentre le auto elettriche offrono un’alternativa ai veicoli a combustibili fossili, non esiste davvero un’alternativa adeguatamente ecologica ai metodi esistenti per mettere le persone nello spazio. Alla fine, l’unico modo per proteggere il pianeta dalle aspirazioni astronomiche dell’élite mondiale è che i ricchi smettano semplicemente di fare viaggi spaziali non necessari. Concludono così gli scienziati.
I ricercatori dell’University College London, dell’Università di Cambridge e del MIT, e un team separato della NOAA, hanno dimostrato che i progetti spaziali intrapresi dalle società gestite da Musk, Branson e Bezos stanno danneggiando l’atmosfera in due modi distinti: contribuendo a riscaldamento globale e impoverendo lo strato di ozono protettivo della Terra.
Il team London-Cambridge-MIT ha anche notato che mentre i razzi SpaceX di Elon Musk e la Virgin Galactic di Richard Branson utilizzavano combustibili che contengono carbonio, producendo così carbonio nero al momento del lancio, i razzi Blue Origin di Jeff Bezos non hanno prodotto carbone nero perché sono alimentati da idrogeno liquido, il che significa contribuiscono molto meno al riscaldamento globale.