Notizie Notizie Italia Carige è salva: svanisce l’incubo liquidazione grazie a passo indietro di Malacalza

Carige è salva: svanisce l’incubo liquidazione grazie a passo indietro di Malacalza

Pubblicato 20 Settembre 2019 Aggiornato 21 Settembre 2019 08:45

Alla fine Malacalza Investimenti ha disertato l’assemblea dei soci di Banca Carige permettendo che il piano di rafforzamento patrimoniale non incontrasse ostacoli. L’assemblea degli azionisti di Carige ha infatti approvato a larghissima maggioranza il progetto di rafforzamento patrimoniale architettato da Fondo interbancario (Fitd), Schema volontario di intervento e Cassa centrale banca (Ccb).

Oltre 91% di sì al piano Fitd-CCB

I soci di Carige hanno votato a favore del piano di rafforzamento patrimoniale da 900 milioni di euro, volto a salvare la banca genovese, proposto dai commissari straordinari. Il piano include un aumento di capitale da 700 milioni di euro. Ha votato a favore il 91,04% degli azionisti presenti, che rappresentavano il 47,6% del capitale complessivo della banca. Non ha partecipato all’assemblea straordinaria la Malacalza Investimenti, azionista di maggioranza dell’istituto con il 27,5% delle azioni.

Modiano ringrazia Malacalza: scelta generosa

Subito arriva il ringraziamento alla famiglia Malacalza da parte dei commissari di Carige. Non presentandosi “ha reso possibile questo risultato. Scelta consapevole e generosa”, ha dichiarato a caldo Pietro Modiano al termine dell’assemblea.

Vittorio Malacalza ha lasciato l’assemblea di Banca Carige verso le 14:00 senza prendere parola nella parte dedicata agli interventi degli azionisti. Malacanza, stando a quanto riportano le principali agenzie stampa, era iscritto a parlare. Vittorio Malacalza è stato presente in assemblea in rappresentanza della quota detenuta personalmente e non di Malacalza Investimenti che detiene il 27,55% della banca. In mattinata era rimasto vago circa l’arrivo in giornata dei figli che sono i titolari di Malacalza Investimenti. “Forse arriveranno, sapete che siamo gente misteriosa”, le sue parole.

Quota Malacalza rischia di scendere fino al 2% post aumento

La famiglia Malacalza, che ha investito negli anni 420 milioni di euro nella banca, vedrà la propria partecipazione diluirsi fino a un minimo del 2% se non parteciperà all’aumento. Sottoscrivendo il 27,5% degli 85 milioni di euro della tranche riservata ai soci attuali (investendo quindi ulteriori 23,3 milioni di euro), i Malacalza vedranno invece la partecipazione diluirsi fino a quasi il 5,1%. La partecipazione potrà poi risalire fino a poco meno del 5,9%, quando grazie ai warrant gratuiti previsti in ragione di uno ogni quattro titoli sottoscritti, potranno acquistare ulteriori azioni a sconto, con ulteriore esborso.

I numeri del disastro Carige dal 2014 in avanti

Banca Carige ha bruciato dal 2014 in avanti quasi in toto i 2,2 miliardi di euro circa di ricapitalizzazioni messe in atto. A dettagliare i numeri del ‘disastro’ di questi anni è uno dei commissari straordinari della banca. Fabio Innocenzi. Intervenendo all’assemblea straordinaria degli azionisti, il commissario ha rimarcato come da gennaio 2014 la banca ha perso il 98,3% dei circa 2,2 miliardi di ricapitalizzazioni fatte.

Nel dettaglio sono stati tre gli aumenti di capitale che si sono susseguiti in questi anni, rispettivamente per 850, 800 e 560 milioni. Innocenzi ha precisato come questi numeri siano in parte da associare a un contesto difficilissimo per tutte le banche in generale con in media la perdita della metà del valore per le banche italiane in questo arco di tempo, complice la crisi legata ai crediti deteriorati (Npl arrivati al 15% del totale dei crediti). “Un ulteriore 35-40% deriva dall’eccesso di crediti cattivi di Carige rispetto ad altre banche che è arrivata a picco di Npl al 35%”, aggiunge il commissario.

 

I dettagli del piano FITD-Cassa Centrale e le condizioni per i vecchi soci

L’accordo  fra i soggetti che concorreranno al rafforzamento patrimoniale del Gruppo, ossia il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD), lo Schema Volontario di Intervento del FITD, la Cassa Centrale Banca (CCB), la Società per la Gestione delle Attività (SGA) prevede la cessione dei crediti deteriorati (€3,1 miliardi di valore lordo su un totale di €3,5 miliardi), per la quale i Commissari hanno ricevuto un’offerta vincolante da SGA, il  rafforzamento patrimoniale per la realizzazione del quale i Commissari hanno sottoscritto l’accordo con FITD, SVI, CCB e altre istituzioni finanziarie; la manovra di rilancio commerciale e di efficientamento della struttura volta a recuperare i margini reddituali e a ricondurre la Banca su binari di profittabilità e di sostenibilità di lungo periodo. La ricapitalizzazione della banca viene strutturata e articolata tramite un aumento del capitale sociale per 700 milioni di euro, ripartito in tranche destinate rispettivamente per €313,2 milioni allo SVI a fronte della “conversione” delle obbligazioni subordinate sottoscritte a novembre 2018, per 63 milioni a CCB e per 85 milioni agli attuali azionisti della Banca in proporzione alla percentuale di capitale detenuta e infine per 238,8 milioni al FITD.

Verrà emesso inoltre un nuovo prestito  subordinato classificabile come strumento di capitale Tier2 per 200 milioni, in relazione al quale sono già stati acquisiti impegni vincolanti da varie istituzioni finanziarie, private e pubbliche, per un importo complessivo superiore a quello previsto.

Ccb è destinato ad assumere un ruolo chiave nel futuro di Carige. Alla banca trentina è stato infatti concessa da Svi e Fitd un’opzione di acquisto avente ad oggetto la totalità delle azioni ordinarie di Carige detenute al termine dell’aumento di capitale. Tale opzione sarà esercitabile da Ccb nel periodo compreso tra il primo luglio 2020 e il 31 dicembre 2021.

Nell’accordo è previsto anche un bonus per i vecchi soci, ossia l’emissione di un warrant da assegnare gratuitamente agli attuali azionisti che sottoscriveranno le azioni a loro riservate, in ragione di un warrant ogni quattro azioni nuove sottoscritte. Tali warrant consentiranno l’acquisto di nuove azioni con uno sconto del 50% sul prezzo di mercato al momento dell’esercizio.

Del bond da 200 milioni, la metà verrà sottoscritto da Ccb; 50 milioni andranno ad Amissima, la società del fondo Apollo che ha acquisito il comparto assicurativo di Carige; 13 milioni saranno di Medio credito centrale; e 20 milioni andranno al Credito sportivo e il resto ad altre istituzioni finanziarie. Per i piccoli azionisti,  lo Schema Volontario di Intervento del FITD inoltre sta mettendo a punto criteri e meccanismi per riconoscere, a conclusione dell’operazione, azioni gratuite per un controvalore pari a €10 milioni a favore di azionisti attuali a fronte di partecipazioni azionarie inferiori a una certa soglia.