Carige: -3 al giorno del giudizio, marea di adesioni può non bastare. Esposto a Consob di 100 soci
Countdown iniziato per l’assemblea straordinaria di Banca Carige prevista per venerdì 20 settembre e chiamata ad approvare il maxi-aumento di capitale da 700 milioni di euro al prezzo di 0,001 euro per azione riservato in parte allo Schema Volontario del Fitd e al Fitd stesso, oltre che a Cassa Centrale Banca e agli attuali azionisti. Operazione di salvataggio decisiva per evitare scenari peggiori per la banca genovese, commissariata da inizio anno.
Marea di soci staccano biglietto per assemblea
Un’assemblea importante visto che deciderà il futuro della banca e senza l’approvazione del piano di rafforzamento patrimoniale da complessivi 900 milioni di euro concordato con il Fondo Interbancario gli scenari che si aprono sono i più neri come hanno scritto i commissari della stessa banca ligure in una relazione messa a disposizione dei soci. Se l’operazione privata di salvataggio della Banca messa in piedi per scongiurare una situazione di crisi irreversibile non dovesse andare a buon fine, ciò “porterebbe alla sua liquidazione con totale perdita di valore” si legge nella relazione. “In caso di mancata approvazione dell’Aumento di Capitale da parte dell’Assemblea, e, quindi, in assenza del Rafforzamento Patrimoniale, la Banca si troverà in una situazione di crisi, con conseguente sottoposizione della stessa e del gruppo ad essa facente capo ad azioni straordinarie e/o a misure da parte delle Autorità competenti, che potrebbero determinare la liquidazione coatta amministrativa della Banca, ovvero in alternativa l’applicazione, tra gli altri, degli strumenti di risoluzione delle crisi bancarie di cui al Decreto Legislativo 16 novembre 2015”.
Per la validità dell’assemblea del 20 settembre serve la presenza del 20% del capitale, quorum che è stato già raggiunto, secondo una fonte vicina alla banca come riporta Reuters, con oltre 15 mila biglietti staccati per partecipare all’assemblea.
Ma Malacalza rimane ago della bilancia
Per approvare la proposta dei Commissari straordinari è necessario il voto favorevole dei due terzi. Gli occhi sono tutti puntati sul principale azionista, Malacalza Investimenti, che detiene il 27,5% del capitale. In caso di voto contrario o astensione, il piano di salvataggio potrebbe essere compromesso prospettando l’ipotesi liquidazione. Non è però chiaro ancora quale sia la posizione della famiglia Malacalza, tanto meno se si presenterà in assemblea. Per incentivare la presenza in assemblea dei piccoli soci è prevista l’assegnazione di azioni pari a 10 milioni di euro ai titolari di quote attuali fino allo 0,1% del capitale. Saranno privilegiati i soci che si presenteranno, anche per delega, in assemblea, indipendentemente dal voto espresso (anche se contrario o astensione). Pare che siano a questa mattina sono oltre 15.000 i biglietti emessi per partecipare all’assemblea e oggi era l’ultimo giorno per depositare le azioni.
Nonostante l’affluenza in proprio o per delega sia altissima, i numeri appaiono ancora non sufficienti a superare un’eventuale astensione o voto contrario di Malacalza. Oggi è l’ultimo giorno per aderire e, stando a fonti riportate dall’Ansa, i numeri non sono ancora sufficienti in attesa di sapere se Malacalza ci sarà.
I piccoli soci alzano la voce: presentato esposto alla Consob
Sul fronte dei piccoli soci in queste ore si è levata la voce di Franco Corti, in rappresentanza di 100 piccoli azionisti contrari al riassetto Fitd-Ccb. E’ stato così presentato un esposto in Consob sull’assemblea di venerdì chiamata ad approvare l’aumento di capitale della banca da 700 milioni di euro. Secondo quanto si legge in un documento pubblicato sul sito ‘la voce degli azionisti”, nell’esposto si segnala la mancanza di “trasparenza circa finalità ed effetti dell’aumento proposto nonchè sulle conseguenze sull’azionariato”. In riferimento all’esclusione del diritto di opzione, l’esposto dei piccoli soci Carige afferma che “nessun concreto interesse cogente viene evidenziato dalla relazione (dei commissari, ndr) e le ragioni di tale esclusione vengono, apoditticamente, individuate nell’assenza di soluzioni diverse”. Per quanto invece riguarda il prezzo della ricapitalizzazione, “ai sensi di legge la relazione deve contenere i criteri adottati per la determinazione del prezzo di emissione e i commissari hanno determinato tale prezzo esclusivamente in base ad un ipotetico valore di mercato determinato, per relationem, sulla scorta di un parere esterno non reso pubblico”.
Favorevole al piano di rafforzamento patrimoniale è invece l’associazione “Azione Carige” che raccoglie 550 soci. “Riteniamo che l’operazione vada nella direzione della salvaguardia della banca e anche dei piccoli azionisti che beneficeranno di un piccolo riconoscimento con l’assegnazione di azioni gratuite”, dice a Reuters il presidente dell’associazione Silvio De Fecondo.