Capitalia in sospeso tra chi soffia e chi no sul fuoco dello spezzatino Abn
Nonostante l’incertezza per una possibile offerta concorrente, il deal Barclays-Abn Amro si presenta già come una fusione cross border destinata ad accelerare il processo di riassetto del sistema bancario europeo. Tra i soggetti maggiormente coinvolti vi è senza dubbio Capitalia, di cui Abn è il maggiore azionista con una quota dell’8,6%.
Nella corsa ad Abn il successo della cordata concorrente a quella di Barclays, formata da Royal Bank of Scotland, Fortis e Santander (che già detiene il 2% di Capitalia), darebbe maggiore spunto al titolo Capitalia. Lo scenario di un break out in questo caso è infatti dato per scontato, con gli asset italiani (oltre alla partecipazione in Capitalia anche Antonveneta) che con buona probabilità passerebbero a Santander. Anche nel caso di un’effettiva fusione Barclays-Abn però non è escluso uno spezzatino. Certo John Valrey, il ceo di Barclays, ha già dichiarato di ritenere estremamente importanti le attività italiane di Abn, chiarendo che c’è un “grande interesse per le opportunità strategiche” che Abn consente in Italia. Ma nel senso di una dismissione di buona parte delle attività estere tende l’annunciata cessione dell’americana LaSalle a Bank of America con cui verrà finanziato un dividendo straordinario agli azionisti dell’acquirente. La stampa finanziaria continua inoltre a ritenere probabile un’uscita degli olandesi dall’azionariato di Capitalia e a dare spazio ad una ridda di ipotesi sul futuro dell’istituto di credito romano, per il quale sembra sempre meno probabile il mantenimento dell’attuale situazione stand-alone. C’è però un altro scoglio, quello del patto di sindacato di Capitalia che scadrà solo a luglio 2008. Barclays-Abn potrà quindi procedere alla cessione pro quota del pacchetto di Capitalia di proprietà di Abn agli altri soci presenti nel Patto o alternativamente rimanere all’interno fino alla naturale scadenza.
Dopo il +4% teorico, al netto dello stacco cedola, della seduta di ieri, il titolo Capitalia si mostra oggi debole. Successivamente a un avvio sulla linea della parità, l’azione dell’istituto capitolino viene ora scambiata in calo dello 0,7% a 6,925 euro.