Il caos greco alimenta la volatilità sui mercati, Milano e Parigi le Borse peggiori
I mercati sembrano (per il momento) non soffrire più di tanto per l’ingarbugliato quadro politico greco del post elezioni, ma i repentini cambi di rotta evidenziano un eccesso di volatilità. Ieri i listini continentali, in primis Milano e Madrid, erano schizzati alla notizia del tentativo di Antonis Samaras di formare il nuovo Governo. Tentativo andato in fumo in meno di sei ore, quando il leader di Nea Demokratia ha rassegnato il suo mandato nelle mani del presidente della Repubblica, Karol Papoulias. Oggi il presidente affiderà un nuovo mandato ad Alexis Tsipras, il leader della formazione di estrema sinistra (Syriza) che è dichiaratamente contro le riforme imposte dalla Troika in cambio del secondo pacchetto di aiuti.
Secondo i calcoli elaborati da diversi quotidiani, anche lo schieramento dei partiti di sinistra non avrebbe i numeri per governare il Paese e così prende vita lo spettro di nuove elezioni a giugno, il mese in cui dovrebbe arrivare una tranche di aiuti da 30 miliardi di euro. La Borsa di Atene ha subito fiutato questa eventualità lasciando sul parterre circa 7 punti percentuali, con le vendite che hanno affossato in particolare le banche elleniche.
L’unica certezza delle elezioni all’ombra del Partenone è stata la sonora sconfitta dei partiti filo-Ue: Nea Demokratia e il Pasok sono passati dal 77,4% del 2009 ad un modesto 35%. Ieri mattina gli analisti di Citigroup avevano già dichiarato la loro sentenza: l’esito delle elezioni di ieri in Grecia fa salire il rischio di un’uscita del Paese dall’Euro nei prossimi 12-18 mesi. Per la precisione, a detta del broker statunitense, le probabilità salgono dal 50% precedente a un intervallo compreso tra il 50 e il 75%.
Un quadro che alimenta la volatilità sulle piazze finanziarie del Vecchio Continente, anche se i cali sono abbastanza contenuti: a Francoforte il Dax cede lo 0,32%, a Londra il Ftse 100 viaggia sulla linea della parità, a Madrid l’Ibex è addirittura sopra la parità. A soffrire maggiormente Parigi, dove il Cac 40 arretra dell’1,35%, e Milano, con l’indice Ftse Mib in ribasso di circa l’1% a 14.130 punti.