Hollande vince in Francia. Nuovi assetti politici in Grecia e paura per la Merkel
Francois Hollande è il nuovo presidente della Francia. Una svolta à gauche per l’Eliseo che potrebbe mutare il panorama europeo. I venti di cambiamento soffiano anche in Grecia, dove nelle elezioni di ieri sono crollati i consensi per i partiti pro-Ue mentre hanno trionfato i minori, quelli contro l’austerità e il rigore. Alle urne anche alcune regioni della Germania, dove la coalizione del cancelliere, Angela Merkel, rischia di perdere consensi. Le Borse non hanno accolto bene la vittoria di Hollande e gli altri esiti elettorali. Questa mattina i mercati asiatici, i primi a reagire alla notizia, hanno chiuso tutte in territorio negativo con Tokyo in calo di quasi 3 punti percentuali. E le Borse europee si sono avviate con un pesante ribasso. In avvio a Parigi il Cac40 ha ceduto l’1,31%, mentre il Dax ha lasciato sul terreno l’1,76%. Partenza in rosso anche per l’Ibex35, in ribasso dell’1,67%, mentre Milano è scivolata del 2,30%. (Londra chiusa per festività).
In Francia
Il socialista Francois Hollande ha vinto con il 51,7% dei voti le elezioni presidenziali in Francia, riportando così la sinistra alla guida del Paese per la prima volta dal 1995. Una svolta che potrebbe segnare un cambiamento anche sul panorama europeo e in particolare su quell’asse Francia-Germania che finora ha guidato l’Eurozona. Dal suo discorso, tenuto ieri sera a Tulle, in Corrèze, nella sua circoscrizione elettorale, Hollande ha ribadito la sua posizione: “Porteremo il cambiamento in Europa, l’austerità non è una fatalità”. E’ la vittoria della non-austerità, del non-rigore a tutti i costi. L’obiettivo per Hollande è infatti la ripresa della crescita, per migliorare la competitività e l’occupazione in un “avvenire di prosperità”.
E proprio dalla Germania è arrivato il primo commento post-elezione. “Lavoreremo insieme a un patto per la crescita in Europa”, ha promesso ieri il ministro tedesco degli Affari Esteri, Guido Westerwelle, salutando l’elezione di Hollande che ha definito storica. Ilv rapporto con la Germania appare disteso. E già nei prossimi giorni Hollande si recherà a Berlino per incontrare Angela Merkel, che si era invece apertamente schierata a fianco di Sarkozy.
In Grecia
Un weekend di elezioni anche in Grecia. Qui a trionfare sono stati i partiti minori, la sinistra radicale di Syriza insieme ai neonazisti di Alba d’oro, che hanno sorpassato la soglia del 7% entrando così per la prima volta in Parlamento. A perdere, anzi a crollare, sono stati invece i due maggiori partiti, Nuova Democrazia e Pasok, che da 40 anni dominavano la politica del Paese e che sono pro-euro. I partiti anti-austerità e anti-Europa insieme sono arrivati infatti al 50%. Un esito, anche questo, che dà un segnale forte contro i tagli e l’austerità imposti da Bruxelles.
In Germania
Urne aperte anche nello stato tedesco dello Schleswig-Holstein, dove lo schieramento di Angela Merkel ha mantenuto la maggioranza ma potrebbe cedere il governo alla Spd. La Cdu del cancelliere tedesco è ancora il partito maggiore nella regione settentrionale della Germania ma è sceso al 31%, segnando il peggior risultato in questo stato dal 1950. L’Spd ha guadagnato consensi ottenendo il 29,9% dei voti. Da questa elezione potrebbe uscire una grande coalizione dei due partiti maggiori oppure una coalizione dell’Spd con i Verdi e con il partito della minoranza etnica danese. Un test importante per lo schieramento della Merkel sarà il voto di domenica prossima nella regione del Nord Reno Westfalia, lo stato più popoloso e industriale della Germania.