Cambia il vento su Fiat: titolo si accoda allo Stoxx auto, ma c’è chi guarda al 3 gennaio
Cambia il vento su Fiat. Dopo una partenza promettente il titolo del Lingotto cambia direzione: adesso cede il 3,16% a 15,01 euro dopo aver toccato un massimo intraday a 15,80 euro, accodandosi allo Stoxx auto europeo, il più pesante in questo momento, che perde oltre il 2 per cento. A pesare sulla performance del comparto delle quattro ruote è la decisione di alcune case d’affari asiatiche di tagliare le previsioni 2011 sul mercato auto cinese.
Motivo? La scorsa settimana Pechino ha annunciato di aver avviato una nuova politica per agevolare i cronici ingorghi cittadini pertanto verranno limitati gli acquisti di nuove auto il prossimo anno. I residenti immigrati, ad esempio, potranno solo acquistare un auto dopo aver fornito la prova della dichiarazione dei redditi per almeno cinque anni a Pechino. Dall’altra parte i numeri parlano chiaro: Pechino ha sofferto negli ultimi anni l’incremento incontrollato del traffico. Solo al 19 dicembre il numero di vetture registrate a Pechino si è attestato a 4,8 milioni, 700 mila in più rispetto all’inizio del 2010 e in deciso rialzo rispetto ai 2,6 milioni del 2005.
Quanto basta per far prendere in mano le forbici a Nomura e China International Capital convinte che la mossa cinese potrebbe influenzare anche le altre città della regione. La banca d’affari giapponese ha così ridotto le sue previsioni 2011 sulle vendite di auto in Cina a 19,6 milioni di unità. E i costruttori d’auto quotati in Europa, che hanno aperto fabbriche in Asia, diventano nervosi. alla Borsa di Francoforte Daimler cede il 3,51% a 52,17 euro, mentre Volkswagen arretra del 3,71% a 107,8 euro. Meno marcato il rosso di Peugeot che a Parigi cede lo 0,54% a 29,29 euro.
Giù anche Fiat, nonostante l’accordo per il futuro dello stabilimento di Mirafiori, siglato venerdì sera con i sindacati (ad eccezione della Fiom). Il 23 dicembre i sindacati – Uil, Fismic e Ugl – hanno firmato l’intesa per il nuovo contratto di lavoro più flessibile da applicare all’impianto di Mirafiori. Per ratificare l’accordo, manca solo l’approvazione del referendum dei lavoratori previsto entro il 20 gennaio. “Una volta approvato, Fiat avvierà gli investimenti promessi per avviare entro il secondo semestre 2012 la produzione della nuova piattaforma congiunta Fiat-Chrysler”, segnalano questa mattina gli analisti di Equita (buy su Fiat con target a 18,7 euro).
“Lo sblocco della trattativa nei tempi previsti, entro Natale, è una notizia positiva, nel rispetto del Business Plan – aggiungono – . L’unico rischio è rappresentato dall’opposizione della Fiom, sindacato di sinistra, unico contrario, come per l’accordo dell’impianto di Pomigliano, che minaccia uno sciopero generale, ma riteniamo sia trascurabile”. “Si tratta di un accordo che permetterà a Fiat di sbloccare gli oltre un miliardo di euro di investimenti nell’impianto per arrivare all’obbiettivo di 280.000 auto all’anno dalle 120.00 attuali”, osservano gli analisti di Intermonte (outperform su Fiat a 16,5 euro), secondo cui l’intesa prevede una molto maggiore flessibilità negli orari di lavoro a seconda dell’andamento della domanda. “La notizia è pertanto positiva in quanto sblocca una situazione di impasse anche se non c’è un impatto immediato sui numeri”.
Guardano già all’anno nuovo che attende il Lingotto invece gli esperti di Banca Akros. Nel report uscito questa mattina il broker ha alzato il target di prezzo su Fiat portandolo a 18,30 euro da 16, di cui 7,8 euro sono attribuiti a Fiat Auto mentre 10,5 euro a Fiat Industrial, con giudizio buy confermato. “L’iniziativa dello scorporo molto probabilmente darà il la a nuove iniziative e aprirà a nuovi scenari”, osserva il broker. “Fiat Spa, che ha il più forte profilo rischio/ rendimento, sarà il principale beneficiario”.