BYD insidia il primato di Tesla nelle auto elettriche
BYD potrebbe presto diventare il maggior venditore di veicoli elettrici nel mondo, scalzando Tesla dal gradino più alto del podio. La casa automobilistica cinese, partecipata anche da Warren Buffet, ha continuato a macinare terreno nell’ultimo trimestre, mentre la società di Elon Musk ha subito il primo calo congiunturale delle consegne da oltre un anno, cosicché il sorpasso sembra sempre più vicino.
BYD tenta l’aggancio a Tesla nel 3Q
Nei tre mesi da luglio a settembre, BYD ha venduto 431.603 veicoli full electric, registrando una crescita del 23% rispetto al secondo trimestre. Nello stesso periodo, le auto consegnate da Tesla sono state 435.059, con un divario dalla casa cinese di sole 3.456 unità, il margine più ristretto di sempre.
Includendo anche i veicoli ibridi, le vendite di BYD sono state 822.094. Numeri che certificano un altro trimestre record per la società basata a Shenzhen, consolidando la sua leadership come marchio automobilistico più venduto in Cina.
Inizialmente nota per le sue auto accessibili al mass-market, BYD ha ampliato la sua gamma di modelli per incrementare ulteriormente le vendite. L’azienda ha lanciato due veicoli di lusso, Yangwang e Fang Cheng Bao, con prezzi di partenza pari a 1 milione di yuan (137.000 dollari, più del doppio dei precedenti modelli più costosi), per penetrare una fascia più alta del mercato e al tempo stesso ha spinto ulteriormente due modelli economici, Seagull e Dolphin.
L’azienda, che produce anche batterie e chip semiconduttori, sta cercando di consolidare la posizione dominante in Cina espandendo nel contempo le esportazioni all’estero. Secondo Bloomberg, nel terzo trimestre l’export ha rappresentato il 9% delle vendite di BYD, contro il 5% dei tre mesi precedenti.
“BYD venderà più veicoli passeggeri full electric di Tesla nel quarto trimestre”, ha affermato Taylor Ogan, amministratore delegato dell’hedge fund Snow Bull Capital, che possiede azioni di entrambe le case automobilistiche.
Per Tesla primo calo delle vendite dal 2Q 2022
Come anticipato, nel terzo trimestre Tesla ha venduto 435.059 auto in tutto il mondo, rispetto alle 466.140 dei tre mesi terminati a giugno. Un calo previsto, dettato dall’aggiornamento delle fabbriche per produrre la nuova Model 3 e il Cybertruck, ancora da lanciare sul mercato. Tuttavia, i dati hanno comunque deluso le aspettative degli analisti, superiori di 20.000 unità alle consegne effettive.
La diminuzione non ha scalfito l’ottimismo della società di Musk, che ha ribadito l’obiettivo annuale di vendere 1,8 milioni di veicoli. Al momento, è ferma a poco più di 1,3 milioni e dovrà accelerare il passo nell’ultima parte dell’anno per raggiungere il target. Dall’altro lato, BYD è sulla buona strada per raggiungere il traguardo prefissato di 3 milioni di veicoli prodotti quest’anno, inclusi gli ibridi.
Tesla ha adottato diverse misure per incrementare le vendite quest’anno, con tagli dei prezzi finalizzati a sostenere la domanda, in un contesto di elevata inflazione e tassi di interesse crescenti. Questo calo delle vendite rischia di pesare sui conti che verranno diffusi il 18 ottobre.
Il confronto tra i due titoli e i giudizi degli analisti
Da inizio anno, le azioni Tesla evidenziano un guadagno del 104%, una delle migliori performance tra le società dell’indice Nasdaq 100, a sua volta in rialzo del 35,6% nel 2023.
I giudizi degli analisti sul titolo, secondo Bloomberg, si dividono tra 23 Buy, 20 Hold e 9 Sell, con un target price medio fra i 40 studi più aggiornati di 264,1 dollari, a fronte dei 251,6 dollari registrati ieri in chiusura.
BYD mostra invece un calo di quasi 8 punti percentuali a Shenzhen, in un mercato cinese negativo nel 2023 a causa delle persistenti incertezze legate alla crisi immobiliare e alla ripresa post Covid. In questo caso gli analisti sono pressoché concordi nel consigliare l’acquisto con 38 Buy e 4 Hold e un prezzo obiettivo medio di 337,9 renminbi contro i 236,7 attuali.
Ricordiamo infine che sia BYD sia Tesla sono sotto esame da parte dei funzionari europei, dopo l’avvio di un’indagine contro i sussidi cinesi per i veicoli elettrici, che secondo le accuse dell’UE mettono in una posizione di svantaggio le case automobilistiche del Vecchio Continente.