Bulgari torna in rosso, il titolo sprofonda a Piazza Affari
Hanno contributo al sell-off anche i giudizi negativi emessi stamane da alcuni broker: Jp Morgan ha tagliato il target price sul titolo da 5,80 a 5,50 euro con rating neutral, mentre Citi ha ridotto il prezzo obiettivo da 4,60 a 4,10 euro con raccomandazione sell.
Bulgari ha chiuso il 2009 con un fatturato consolidato pari a 926,6 milioni di euro, rispetto ai 1.075,4 milioni del 2008 (-13,8% a cambi correnti e -18,1% a cambi comparabili). Il margine operativo lordo (indicativo della redditività della gestione caratteristica), prima dei costi legati alla ristrutturazione è risultato pari a 82,4 milioni contro 164,9 milioni nel 2008 (-50%). L’utile operativo prima dei costi legati alla ristrutturazione è risultato pari a 17,1 milioni contro 111,0 milioni nel 2008 (-84,6%). L’ammontare dei costi straordinari e non ricorrenti legati al processo di ristrutturazione nel 2009 è stato pari a 37,0 milioni. Il risultato netto, infine, ha registrato una perdita di 47,1 milioni rispetto all’utile di 82,9 milioni nel 2008. L’indebitamento finanziario netto del gruppo al 31 dicembre 2009 è pari a 216,8 milioni rispetto ai 303,6 milioni di fine 2008, con una riduzione del 29 per cento.
Nell’anno, tutte le categorie merceologiche hanno registrato una flessione delle vendite: la gioielleria è calata del 14,4%, gli orologi del 24,5%, i profumi del 14,9% e gli accessori del 27,2%. Per quanto riguarda le aree geografiche, l’Europa ha registrato una flessione del 16,7% e l’America del 31,6%, mentre l’Asia ha registrato un calo del 18,8%: a fronte del Giappone in diminuzione del 33,9%, il resto dell’Asia è risultato sostanzialmente stabile (-0,1%). Il Medio Oriente/Altro ha registrato un incremento del 12,2% a cambi correnti.
Sulla base delle prime indicazioni del mercato e dei lanci di prodotto già avviate e che si succederanno nel corso dell’anno, Francesco Trapani, amministratore delegato del gruppo ha detto di ritenere ragionevole aspettarsi per il 2010 una crescita del fatturato a cambi comparabili “mid single digit”, ossia oscillante attorno al 5%, mentre per il margine di contribuzione è attesa una crescita e intorno al 63 per cento.” Per quanto riguarda il 2010 – ha detto ancora Trapani – i primi due mesi hanno registrato un incremento “high single digit” (tra il 5 e il 10%, ndr) del fatturato grazie al contributo positivo di tutti i canali e di tutte le categorie di prodotto; a fronte di un mercato europeo ancora debole e di un mercato giapponese sostanzialmente stabile, si è riscontrato, invece, un andamento molto positivo negli Stati Uniti, in Corea del Sud e nel mercato cinese (Cina continentale, Taiwan, Hong Kong, Macau).”Il gruppo – ha concluso l’a.d. – proseguirà con disciplina il suo impegno sul fronte dell’efficienza continuando tuttavia ad investire per poter cogliere le opportunità di crescita offerte dal mercato”.