Notizie Notizie Italia BTP: oltre a Bce nuovo assist a debito sovrano da S&P? Iacovoni: ‘Italia attrae investitori stranieri’

BTP: oltre a Bce nuovo assist a debito sovrano da S&P? Iacovoni: ‘Italia attrae investitori stranieri’

25 Ottobre 2019 13:18

Un nuovo assist al debito sovrano italiano arriverà per caso da Standard&Poor’s? E’ quanto si chiedono in molti, in attesa del giudizio dell’agenzia di rating, che arriverà stasera, a mercati chiusi.

Magari l’Italia riuscirà a togliersi di dosso quel giudizio “negativo” che accompagna il suo outlook?

Intervistata da Bloomberg Arne Lohmann Rasmussen, responsabile della divisione di ricerca del reddito fisso presso Danske Bank, è positivo.

“L’outlook politico più stabile e i costi di raccolta decisamente più bassi rispetto allo scorso anno convinceranno S&P a rimuovere l’outlook negativo e a tornare su un outlook neutrale, o perfino positivo”.

Tra gli analisti, insomma, la speranza che l’agenzia di rating migliori il suo outlook sull’Italia c’è, anche se il paese continua a presentare il secondo debito pubblico più alto dell’Eurozona.

Nell’ottobre del 2018, S&P conferò il giudizio sul debito sovrano italiano a “BBB”, appena due gradini al di sopra del rating “junk” (o spazzatura), tagliando l’outlook, per l’appunto, a negativo.

Lo stesso mese, Moody’s Investors Service ridusse il rating a “Baa3”, appena un gradino al di sopra del giudizio junk (non investment-grade).

E’ innegabile che il nuovo governo M5S-PD successivo all’esecutivo M5S-Lega sia riuscito a smorzare le preoccupazioni sul rischio Italia.

E’ vero che Bruxelles ha inviato una lettera a Roma, chiedendo in particolare al Mef di Roberto Gualtieri di dare chiarimenti sulla legge di bilancio 2020. Ma i toni sono stati decisamente più concilianti (da entrambe le parti) rispetto a quelli che avevano accompagnato lo scorso anno l’iter per l’approvazione della manovra 2019.

Inoltre, sottolinea Bloomberg, Gualtieri ha ribadito l’impegno del governo a seguire le strade del consolidamento dei conti pubblici e delle riforme strutturali.

A confermare il miglioramento delle percezione degli investitori nei confronti del debito sovrano italiano (ovvero verso i BTP & Co) è stato nelle ultime ore anche il dirigente del Tesoro per il Debito pubblico Davide Iacovoni che, in un’intervista a Reuters, ha sottolineato che i bond italiani stanno attirando l’attenzione e l’interesse degli investitori stranieri, grazie ai toni del nuovo governo, sulla manovra, nei confronti dell’Unione europea, che sono sicuramente più miti, per l’appunto.

Secondo Iacovoni, pertanto, lo spread dovrebbe scendere ancora.

Contrariamente all’anno scorso l’Italia – ha detto Iacovoni – “non è più nel radar degli investitori internazionali , percepita come fonte potenziale di rischio. Dal mese di gennaio, c’è stata una forte ripresa dei titoli di stato detenuti dagli investitori stranieri e, con i dati di luglio, siamo tornati ai livelli di fine 2017″. Dai dati di Bankitalia emerge di fatto che la quota di debito sovrano italiano detenuta dagli stranieri è salita dal 28,8% di maggio al 30,3%.

Certo, il debito ammonta alla cifra astronomica di 2,46 trilioni, un “numero sostenibile ma ancora un fattore di rischio, che ha bisogno di imboccare seriamente un trend al ribasso”.

Occhio ai risultati del BTP Italia

Bloomberg riconosce che è probabile che la domanda di bond governativi italiani sia stata sostenuta dalla decisione della Bce di Mario Draghi di rilanciare il piano di Quantitative easing (QE) a partire dal prossimo novembre. I ritorni che i BTP offrono, tra l’altro, spiccano in un contesto in cui $13 trilioni di debiti globali presentano tassi negativi.

Sul mercato secondario, i tassi decennali viaggiano attorno allo 0,90%, dopo aver testato il minimo record di sempre dello 0,75% nel mese di settembre. Lo spread BTP-Bund viaggia attorno a 131 punti base e, secondo Rasmussen, potrebbe calare fino a 120 punti base, nel caso in cui la reputazione del mercato italiano, anche grazie alle decisioni delle agenzie di rating, dovesse migliorare.

In base agli indici di Bloomberg Barclays, il debito sovrano italiano ha fatto meglio di tutti gli altri nell’area euro, salendo quest’anno del 13%.