BTP Italia: il collocamento si chiude a 8 miliardi di euro, buona la domanda istituzionale
La nona tranche del Btp Italia si è chiusa con l’assegnazione di titoli per 8,01 miliardi di euro (9,4 miliardi ad aprile 2015). Il dato è risultato maggiore dei 7-7,5 miliardi ufficiosamente stimati dai tecnici di via XX Settembre in scia del buon andamento della domanda istituzionale.
Il Btp Italia è il titolo indicizzato all’inflazione italiana (Indice FOI, senza tabacchi – Indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, al netto dei tabacchi) con scadenza a 8 anni. Con godimento 11 aprile 2016 e scadenza 11 aprile 2024, sul titolo è stato fissato un tasso cedolare (reale) annuo dello 0,40% (pagato in due cedole semestrali).
Sono stati complessivamente collocati 8,014 miliardi di euro: 4,214 miliardi nel corso della prima fase, quella dedicata agli investitori retail e compresa tra il 4 e il 6 aprile 2016, e 3,8 miliardi nella seconda, aperta e conclusa oggi. Nella giornata odierna il numero delle proposte di adesione pervenute ed eseguite è stato pari a 550 per un totale richiesto di 5,108 miliardi. È stato quindi necessario applicare un coefficiente di riparto pari a circa il 74,4 per cento.
La domanda registrata dagli investitori istituzionali è risultata leggermente superiore alle stime mentre il dato relativo gli investitori retail è in linea con il consenso nonostante il “contributo” in arrivo dall’inflazione sia destinato a confermarsi decisamente basso (l’inflazione implicita è vista negativa per tutto il 2016) e una cedola minima di 10 centesimi inferiore a quella dello scorso anno.
Il Btp Italia è stato visto come scudo alle incertezze che stanno caratterizzando l’andamento dei mercati finanziari e, in particolare, il comparto bancario del Bel Paese. A favore della domanda ha giocato anche la mancata concorrenza diretta degli analoghi buoni fruttiferi postali, non più emessi da febbraio 2016.