Brexit o Bremain: i due possibili scenari su valute e oro
Quali scenari sulle valute e sull’oro in caso di “Bremain” o di “Brexit? E’ questo l’interrogativo che si è posto il team di Fxcm Italia il giorno precedente al referendum inglese. In sintesi, secondo il team, il Bremain, ovvero la permanenza della Gran Bretagna nell’Unione Europea, comporterebbe un “risk-on” – cioè una fase di mercato caratterizzata dalla propensione al rischio, in cui gli investitori acquistano gli asset più redditizi come le azioni e i bond ad alto rendimento (e anche sterline) – di breve periodo, mentre provocherebbe lievi ribassi per l’oro, anche se non si tratterà di discese strutturali. Quanto all’ipotesi Brexit, cioè di divorzio dall’Ue, comporterebbe scenari di risk-off (avversione al rischio) con svalutazioni della sterlina nell’ordine del 15-20% e una corsa ai beni rifugio, come oro, yen e franco svizzero.
SCENARIO “BREMAIN”
In caso di vittoria del “no”, come detto, si prevedono situazioni di risk-on di breve periodo. “La sterlina potrebbe proseguire con gli importanti rimbalzi già visti in queste settimane e riportarsi sopra area 1,50 con il dollaro americano venduto contro le major (euro, sterlina e dollaro australiano) – spiega Matteo Paganini, chief analyst di Fxcm Italia – Caso a parte lo yen, che potrebbe prendere il sopravvento a livello di vendite rispetto al dollaro americano, perché con lo yen e le vendite del biglietto verde si finanzierebbero gli acquisti di Borse che tendenzialmente potrebbero cercare di riprendere i massimi relativi, S&P500 e Dax su tutti”. Quanto all’oro, in caso di mancata Brexit potrebbe tentare delle reazioni di lieve ribasso in uno scenario di risk-on, ma non si tratterebbe di ribassi strutturali: “In questo caso l’area 1.250 potrebbe intervenire a livello di supporti”, sostiene Paganini.
SCENARIO “BREXIT”
Scenari di risk-off al contrario in caso di vittoria del “sì”, con potenziali svalutazioni della sterlina contro il dollaro (e di conseguenza contro le altre valute) nell’ordine del 15-20%, e un dollaro americano che potrebbe rafforzarsi in maniera importante portando a un doppio effetto di svalutazione sul Cable (GPB/USD) con sterlina venduta e dollaro acquistato. Quanto al metallo giallo, secondo Paganini, sono possibili importanti risalite sopra area 1.330 e una potenziale stabilizzazione di breve periodo in area 1.330/1.340 in uno scenario di forti vendite sui listini azionari. “Yen e franco svizzero si andrebbero a inserire come valute rifugio sulle quali non ci aspettiamo però particolari interventi delle rispettive Banche centrali“, aggiunge Paganini. Che conclude: “Uno yen che dovesse andare a rafforzarsi sotto 103.50 contro il dollaro sarebbe difficile da contenere da parte della BoJ, mentre un euro/franco svizzero fino a 1,0150-1,02 potrebbe essere un livello accettabile anche per l’istituto centrale elvetico”.