Notizie Notizie Mondo Brand Finance: è della cinese Icbc il primo marchio bancario al mondo. Nessuna italiana tra le top 50

Brand Finance: è della cinese Icbc il primo marchio bancario al mondo. Nessuna italiana tra le top 50

1 Febbraio 2018 10:53

Poco meno di 60 miliardi di dollari è il valore del marchio della Icbn, l’Industrial and commercial Bank of China che occupa il primo posto nella classifica di Brand Finance Banking. Intesa Sanpaolo la prima italiana, è fuori dalla top 50

Quando vale il marchio di una banca? Lo stabilisce ogni anno Brand Finance, società specializzata in valutazione dei brand. La classifica stilata per il 2018 premia gli istituti cinesi che occupano le prime due posizioni e sono presenti con quattro nomi nella top 10. Sul podio sale anche la statunitense Wells Fargo, accompagnata da altre quattro banche Usa nella classifica delle migliori dieci. Unica esponente del Vecchio continente è la britannica Hsbc.

Nessuna italiana nella top 50

Con tutto quello che è accaduto nel settore bancario in Italia negli ultimi anni non c’è da stupirsi che l’attenzione per il marchio non sia stata la prima preoccupazione e che anzi, presso i clienti, la “simpatia” per le banche e le loro insegne non sia elevata.

“Le banche italiane – commento Massimo Pizzo, managing director Italia di Brand Finance – continuano a sottovalutare l’importanza del brand nelle scelte dei clienti. Solo Intesa Sanpaolo ha un marchio estremamente forte, realmente in grado di influenzare le scelte dei clienti e resistere ad eventuali crisi d’immagine”.

Si tratta, non a caso, della banca che ha avuto meno problemi nei travagliati anni appena trascorsi. Eppure, il valore del suo marchio ammonta a poco più di 5 miliardi di dollari, oltre dieci volte meno della prima in classifica. Una quotazione che permette a Intesa Sanpaolo di occupare la 57° posizione in classifica, una posizione in meno rispetto al 2017.

Significativo il crollo del valore del brand di Unicredit, unica tra le banche italiane ad aver perso terreno passando da 2,6 a 1,83 miliardi di dollari. In classifica Unicredit perde ben 27 posizioni ed esce dalla top 100 (155°).

La performance migliore tra le italiane è stata quella di Mediolanum il cui marchio è passato da 171 a 313 miliardi di dollari di valore scaldando 149 posizioni in classifica.

“Come le altre banche italiane – si legge nel report di Brand Finance – Mediolanum ha beneficiato della riduzione della corporate tax e dell’apprezzamento dell’euro sul dollaro. Ciò che ha fatto veramente la differenza è stato il recente rebranding”.

 

La classifica delle italiane

Posizione 2018  Marchio                               Valore in mld $

57° (+1)              Intesa Sanpaolo                5,127

115° (-27)           Unicredit                             1,829

118° (+37)          Ubi Banca                           1,802

177° (+28)          Mediobanca                      0,992

258° (+17)          Monte dei Paschi             0,491

286° (+31)          Bper                                      0,439

300° (+16)          Banco Bpm                         0,408

327° (+42)          Credem                               0,347

342° (+49)          Banca Mediolanum        0,313

441° (ne)            Banca Generali                 0,205

471° (ne)            Popolare di Sondrio        0,187

 

Valore dei marchi in crescita ma arriva la concorrenza

 Il valore totale del marchio delle maggiori 500 banche al mondo è cresciuto del 10,2% nell’ultimo anno spiega David Haigh, amministratore delegato di Brand Finance –. Sono peró i marchi cinesi, nella Brand Finance Banking 500, a superare in termini di prestazioni i concorrenti a livello globale con una crescita media del valore del marchio del 22%”.

 

I primi 5 marchi al mondo

Posizione 2018  Marchio                               Valore in mld $

1° (=)                    Icbc                                        59,2

2° (+1)                  China Construction         56,8

3° (-1)                   Wells Fargo                        44,1

4° (+1)                  Bank of China                    41,8

5° (-1)                   Chase                                   38,8

Se questa è la situazione attuale, le grandi banche devono ora fronteggiare la concorrenza del settore tecnologico, capace di offrire sempre più servizi e “disintermediare” il settore bancario.

“Apple, Facebook, Google e Amazon: negli ultimi anni, ognuno ha lanciato diversi servizi finanziari rivolti ai consumatori e ogni marchio rappresenta nuove sfide per i servizi bancari tradizionali, con i marchi delle società tecnologiche più allineati alle aspettative dei clienti in merito ai servizi multi-canale e multipiattaforma istantanei” conclude il report.