Notizie Notizie Italia Bper: titolo brinda ai conti. Montani fiducioso

Bper: titolo brinda ai conti. Montani fiducioso

10 Maggio 2023 09:35

Bper, la banca presieduta dall’AD Piero Luigi Montani, ha annunciato di aver chiuso il primo trimestre del 2023 con un utile netto consolidato di periodo pari a 290,7 milioni di euro, a fronte di ricavi core a € 1,232 miliardi, in rialzo del +13,1% rispetto al quarto trimestre del 2022 e del 49% su base annua. Positiva la reazione del titolo Bper a Piazza Affari, salito subito in cima al listino Ftse Mib.

Forte la crescita del margine di interesse della banca, che è balzato a € 726,0 milioni, volando del 92,9% rispetto al primo trimestre 2022, grazie in particolare – ha precisato la banca -al maggior contributo della componente commerciale, all’andamento favorevole dei tassi e al contributo derivante dalla gestione del portafoglio titoli.

Le commissioni nette sono ammontate a € 506,1 milioni, in aumento del 12,3% rispetto lo stesso periodo dello scorso anno.

Il rialzo delle commissioni, ha spiegato Bper, è stato dovuto in particolare al positivo andamento del comparto bancassurance (+18,3% a/a); solido anche il contributo delle commissioni relative alla raccolta indiretta (+4,9% a/a) e di quelle derivanti dall’attività bancaria tradizionale (+15,6% a/a).

I dividendi di Bper sono risultati pari a € 2,2 milioni, rispetto ai € 0,3 milioni del primo trimestre del 2022 e ai € 2,9 milioni nel quarto trimestre del 2022).

I proventi operativi netti della banca si sono attestati nei primi tre mesi del 2023 a € 1.318,4 milioni, in rialzo del 49,2% rispetto al primo trimestre 2022, sostenuti dalla crescita dei ricavi core (margine di interesse e commissioni nette), che è ammontata a € 1.232,1 milioni (+49,0% a/a).

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Bper verso aumento dividendi? La risposta del ceo Montani

Guardando in avanti, Bper ha detto di prevedere che, nell’attuale scenario economico, la redditività continuerà ad essere sostenuta in particolare dal margine di interesse, dalla tenuta delle commissioni nette, dalle azioni volte a compensare gli impatti delle dinamiche inflattive sui costi e dal rialzo dei ricavi che beneficeranno ancora dall’andamento dei tassi d’interesse.

Sulla possibilità che la remunerazione dei soci venga alzata, il ceo Montani ha riferito che “nella trimestrale abbiamo accantonato 5 centesimi” e che “valuteremo quando saremo a fine anno in funzione di quello che sarà stato l’andamento di mercato”.

“Se ne avremo la possibilità faremo tutto quanto possibile – ha rassicurato Montani – Però al momento non lo consideriamo ancora, lo considereremo più avanti”.

In generale, nel presentare la trimestrale della banca, l’amministratore delegato ha detto di essere fiducioso, pur essendo consapevole delle incertezze sul contesto economico.

“Consapevoli delle incertezze di un complesso quadro macroeconomico, affrontiamo il resto dell’anno in corso con fiducia, convinti che riusciremo a consolidare i livelli di redditività finora conseguiti”.

Montani ha reso noto anche che la banca anticiperà “la traiettoria di crescita ipotizzata lo scorso anno nel Piano Industriale 2022-2025″.

Nel far riferimento a un “quadro macroeconomico del primo trimestre dell’anno caratterizzato da un’attività economica in leggera crescita e da un’inflazione che permane su livelli elevati”, il ceo ha fatto notare che, “in tale contesto, la Banca ha conseguito risultati eccellenti in particolare grazie ad una forte accelerazione del margine di interesse e alla buona tenuta delle commissioni nette”.

Montani ha puntualizzato che la trimestrale di Bper ha messo in evidenza una “redditività in forte crescita”, indicando che la banca ha incassato un “utile netto di periodo pari a € 290,7 milioni, dopo aver spesato € 69,5 milioni di euro relativi al contributo al Single Resolution Fund”.

Ancora il numero uno della banca:

“Gli indicatori di rischio di credito si confermano su livelli molto contenuti. Il miglioramento raggiunto dalla banca nella qualità del credito nel 2022 è stato confermato anche nel primo trimestre di quest’anno, in particolare con riferimento all’NPE ratio proforma che si è attestato al 2,9% lordo (1,2% netto) in calo rispetto a fine 2022 e al grado di copertura dei crediti deteriorati pari al 60,9%, che ci posiziona come best in class del sistema bancario italiano”.

“Prosegue – ha aggiunto l’AD – il trend positivo relativo al processo di derisking della Banca che prevede una ulteriore cessione di crediti UTP per oltre € 400 milioni di valore lordo esigibile complessivo da perfezionarsi entro l’approvazione dei risultati del primo semestre dell’anno in corso consentendo così un’ulteriore contrazione dei crediti non performing”.

Bper si è messa in evidenza anche con la sua solidità patrimoniale.

“La solidità della Banca rimane elevata, con un CET1 ratio fully phased proforma al 13,3% ampiamente superiore all’attuale requisito minimo SREP dell’8,5%, così come la posizione di liquidità che presenta indici regolamentari ben oltre le soglie minime previste”.

Trimestrale Bper: il commento di Equita SIM

Andrea Lisi di Equita SIM ha commentato la trimestrale di Bper riassumendo le principali voci di bilancio della banca relative al primo trimestre dell’anno.

Messa in evidenza “la fortissima dinamica dell’NII”, ovvero del margine di interesse.

Equita ha comunicato contestualmente di aver rivisto al rialzo il target price sul titolo del 6% a 3,7 euro con la revisione al rialzo delle stime sugli utili.

Di seguito i numeri della trimestrale di Bper.

  • NII (margine di interesse): 726 milioni (+28% su base trimestrale), meglio dei 659mn attesi
  • Ricavi: 1,318 miliardi (+18% su base trimestrale recurring) rispetto agli 1,197 miliardi attesi.
  • Utile operativo: 643 milioni, rispetto ai 526 milioni attesi.
  • LLPs: -142 milioni (64 punti base) rispetto a -125 milioni attesi. (55 punti base).
  • Utile netto: 291 milioni, meglio dei 228 milioni attesi.

Andrea Lisi ha scritto, nella nota dedicata alla banca che, a livello di ricavi, si è messo in luce “l’andamento fortissimo dell’NII (margine) che ha riportato un beat del 10% sulle nostre attese e ha mostrato un’eccezionale crescita su base trimestrale, pari a +28%, beneficiando dall’allargamento dello spread commerciale con un deposit beta a livelli estremamente contenuti”.

C’è stata inoltre la “sorpresa del 3% delle commissioni” , che su base annua si sono mostrate invece “sostanzialmente flat”.

Il rapporto cost-to-income C/I si è attestato a “un buon 51% (meglio rispetto al 56% atteso) mentre sotto la linea operativa, ha messo in evidenza Lisi, il CoR (costo del rischio) è stato peggiore delle attese, a quota 64 punti base, rispetto ai 55 punti base attesi.

E’ stato fatto notare che, “a fronte di un default rate in area 1%, Bper ha utilizzato le LLPs (accantonamenti per perdite sui crediti)  per incrementare ulteriormente il NPE coverage (+388bps al 61%), con il NPE Ratio pro forma al 2,9% mentre, “a livello di balance sheet, i prestiti hanno mostrato un calo del -2% su base trimestrale, mentre la raccolta diretta ha riportato un -1%”.

Molto bene il CET1 di Bper, salito di 50 punti base su base trimestrale, al 13,3%, rispetto al 12,8% del quarto trimestre del 2022.

Outlook Bper troppo prudente?

Equita ha ricordato che, per il  2023, Bper ha fornito le seguenti indicazioni:

  • NII guidance rivista da 2.2 miliardi a 2.5 miliardi sulla base di un EUR 3M medio in area 3% e deposit beta al 30%.
  • Fees in area 2 miliardi (da prec. 2 miliardi).
  • Costi operativi a c.2.7 miliardi (da prec. 2.6-2.7bn)
  • CoR ordinario a c.45-50 punti base (da prec. C.50bps)
  • Utile netto superiore agli 800 milioni previsti al 2025.

“Durante la call – ha scritto ancora Andrea Lisi di Equita SIM – è stato indicato che al momento non è allo studio una revisione della dividend policy (payout 50%) e che eventuali valutazioni verranno fatte a fine anno una volta che l’evoluzione dello scenario macro sia più chiara”.

Equita ha commentato i risultati sottolineando che “la guidance 2023, soprattutto lato NII, ci sembra eccessivamente prudente“, il che significa che Bper dispone di un bel po’ di margini per sorprendere in positivo.

“Se è vero che il deposit beta è destinato ad aumentare (anche per via delle politiche commerciali adottate dalla banca volte a preservare la clientela), dall’altro lato – in assenza di elementi one-off – assumere NII per i prossimi tre trimestri -20% sotto i livelli del primo trimestre ci sembra eccessivo”, ha rimarcato Andrea Lisi.

Di conseguenza, Equita ha rivisto al rialzo le stime sugli utili del 2023 del 21%,”principalmente per riflettere il maggiore NII, dunque margine di interesse, che la SIM stima a 2,7 miliardi, ovvero a un livello superiore del 9% rispetto alla guidance di Bper.

Equita stima anche fee più alte e un CoR, dunque costo del rischio, più basso.

Riguardo alle stime sull’utile del 2024-25 queste sono state riviste al rialzo da Equita, in media, del 7%.

Migliorato del 6% il target price sul titolo a 3,7 euro, a fronte di un  2024E P/TE = 0.6x e di un ROTE atteso superiore al 10%.

“Riconosciamo come il titolo tratti a valutazioni compresse, con un 2024E P/TE in area 0.4x e un dividend yield > 10%. Vediamo upside sui prezzi di mercato, confermiamo HOLD in ottica relativa”, ha concluso la nota di Equita.