Notizie Notizie Italia Tonfo Bper e Banco BPM in Borsa. Preview utili

Tonfo Bper e Banco BPM in Borsa. Preview utili

26 Aprile 2023 16:12

Banco BPM e Bper in Borsa in attesa utili I trim. La preview

Ennesima giornata no per i titoli delle banche italiane, con Banco BPM e Bper che si confermano le azioni peggiori del listino Ftse Mib di Piazza Affari.

Banco BPM
Banco BPM

Bper scivola del 6%, mentre Banco BPM arretra di oltre il 4%.

In generale il settore bancario è sotto pressione, sulla scia delle notizie poco confortanti arrivate dagli Stati Uniti e dall’Europa.

Sul Ftse Mib i sell scattano anche su Mps -3,4%, UniCredit, in perdita di oltre il 2% e Intesa SanPaolo, -1,5% circa.

Mediobanca piatta, poco al di sopra della parità.

UniCredit, la banca guidata dal ceo Andrea Orcel, si mette in evidenza con le ultime notizie, indiscrezioni e partecipazioni rilevanti nel capitale che, in questo ultimo caso, vedono protagonista Goldman Sachs.

Il titolo UniCredit risulta essere tra l’altro tra i titoli bancari più shortati.

I titoli peggiori del listino sono tuttavia oggi Banco BPM e Bper.

In particolare, l’appeal speculativo che ha visto protagonista il titolo Banco BPM, fino alla scorsa settimana – sulla scia del ritorno dell’ipotesi di una fusione con UniCredit –si è totalmente sgonfiato, almeno per ora.

D’altronde, è stato lo stesso ceo Giuseppe Castagna a rilasciare dichiarazioni su UniCredit ma anche su Mps-Monte dei Paschi di Siena, che hanno raffreddato le speculazioni.

A questo punto il focus è sulla prossima trimestrale, che sarà diffusa dopo i conti delle due Big UniCredit e Intesa SanPaolo, rispettivamente i prossimi 3 e 5 maggio.

UniCredit e Intesa SanPaolo: preview utili di Equita SIM

Banco BPM Day l’8 maggio. Atteso NII in forte rialzo

Il Banco BPM Day è in calendario il prossimo 8 maggio. Equita presenta la preview sulla trimestrale.

“Ci aspettiamo un trimestre solido, senza variazioni sostanziali sia nella base di depositi che sul fronte dei prestiti e senza segni tangibili di deterioramento della qualità degli attivi. Sul fronte ricavi, ci aspettiamo un significativo beneficio all’NII (margine di interesse) dall’allargamento dello spread commerciale alla luce di un beta sui depositi ancora contenuto“.

“Infatti – scrive nella nota l’analista di Equita Andrea Lisi – stimiamo un NII in significativo incremento su base annua e in leggera crescita anche su base trimestrale, nonostante l’effetto calendario negativo e il venir meno del contributo da TLTRO“.

Positiva la view sui ricavi, che “dovrebbero essere sostenuti anche da un certo incremento delle
commissioni dopo il minimo raggiunto nel quarto trimestre del 2022″.

Inoltre, “con i costi operativi che dovrebbero rimanere sotto controllo, stimiamo un C/I al 53%, in linea con quanto riportato nel trimestre precedente. Al di sotto della linea operativa il CoR (costo del rischio) dovrebbe essere rimasto a livelli contenuti in area 55 punti base.

Preview Equita su Banco BPM: margine di interesse + 44%

Equita SIM riassume così le previsioni sulla trimestrale di Banco BPM:

  • NII (margine di interesse): 736 milioni (+2% su base trimestrale, +44% su base annua).
  • Ricavi totali: 1.230 miliardi (-2% su base trimestrale, +4% su base annua).
  • Utile operativo: 584 milioni (-4% QoQ, +4% YoY).
  • LLP: -151 milioni (55 punti base).
  • Utile netto: €210 milioni.

“Alla luce di un buon primo trimestre e di un beta dei depositi che ci aspettiamo rimanga piuttosto basso, abbiamo rivisto le stime per il 2023-24 rispettivamente del 6%-4%, soprattutto per tener conto di un NII (margine di interesse) più elevato – scrive Andrea Lisi di Equita SIM – Sul 2023 stimiamo ora un EPS a €0,68 (da €0,64), al di sopra del target di > €0.6″.

Viene ricordato che “la guidance era stata definita in modo molto conservativo sulla base di un EUR 3M medio del 2,5% con un beta dei depositi > 45% e un CoR > 50bps”.

Lisi continua, comunicando la view di Equita sul fronte del capitale di Banco BPM:

“Sul fronte del capitale, ci aspettiamo che – grazie alla generazione organica di capitale e al contributo positivo da adozione IFRS 17 sul business assicurativo – il CET1 possa attestarsi al di sopra del 13% prima dell’applicazione del Danish Compromise (impatto atteso +50bps)”.

A seguito della revisione al rialzo delle stime, la SIM alza inoltre il target price sul titolo Banco BPM del 3% a 5,4 euro per azione, e conferma il rating buy.

Per Equita il titolo Banco BPM, di fatto, “tratta a valutazioni attraenti, con un 2024E P/TE < 0.5x a fronte di un ROTE > 9% e dividend yield > 9%”.

“In aggiunta – conclude Andrea Lisi – vediamo un crescente appeal speculativo su ipotesi di consolidamento del settore“.  Appeal speculativo che dunque, anche se sgonfiatosi nelle ultime sessioni, dovrebbe continuare a sostenere le quotazioni dell’istituto di credito, almeno secondo Equita.

Bper: trimestre forte in termini di ricavi, assist spread a NII

Il giorno successivo alla pubblicazione della trimestrale di Banco BPM toccherà a Bper.

I conti sono attesi infatti per il prossimo 9 maggio.

Equita SIM scrive che, “con l’integrazione di Carige quasi interamente completata nel quarto trimestre del 2022, non ci aspettiamo che il primo trimestre del 2023 sia affetto da significative componenti one off”.

La view, per Bper, è di “un trimestre forte in termini di ricavi, soprattutto grazie a un NII che dovrebbe aver beneficiato in modo significativo dell’allargamento dello spread commerciale e con un beta dei depositi ancora a livelli contenuti. Questo dovrebbe più che compensare un contributo da commissioni che non stimiamo particolarmente brillante a fronte di un forte quarto trimestre 2022″.

“Sotto la linea operativa – continua Andrea Lisi – in assenza di segnali tangibili di deterioramento della qualità degli attivi, stimiamo un CoR di circa 55 punti base“.

In dettaglio, Equita SIM riassume così la preview sulle principali voci di bilancio di Bper, relative al primo trimestre del 2023.

  • Margine di interesse: 659 milioni (+17% su base trimestrale).
  • Ricavi totali: 1,197 miliardi (+8% su base trimestrale adjusted).
  • Utile operativo: 526 milioni (+53% su base trimestrale adjusted).
  • LLP: -125 milioni (55bps).
  • Utile netto: 228 milioni.

Sempre Andrea Lisi comunica che Equita SIM ha rivisto al rialzo l’outlook sull’utile netto di Bper del 2023 del +11% principalmente per rendere l’NII più coerente con le nostre stime 1Q23. Allo stesso modo, 2024-25E Net Income +7%/+2%“.

“Ci aspettiamo che Bper aggiorni la guidance fornita con i risultati dell’anno scorso, che si basava su ipotesi conservative sul fronte dei tassi d’interesse, ossia Eur 3M in area 2.5% con un beta dei depositi al 30%“, si legge ancora nella preview dedicata alla banca italiana.

Equita ha migliorato, a seguito della revisione al rialzo delle stime, anche il target price sul titolo, con un upgrade pari a “+5% a 3,5 (2024E P/TE = 0.6x con ROTE c.10%)”, facendo notare che “il titolo tratta con un 2024E P/TE < 0.5x e un dividend yield > 10%”.

Kairos: il commento sulle banche italiane

In generale, così Massimo Trabattoni, Head of Italian Equity di Kairos, commenta le condizioni in cui versano le banche italiane:

“Nel breve periodo il momentum sul settore bancario troverà supporto in risultati trimestrali attesi ancora positivi: infatti, come anticipato da alcune grandi banche americane che hanno già riportato le trimestrali, per le banche italiane è ragionevole attendersi ancora utili stellari per il primo trimestre dell’anno sull’onda di un margine d’interesse molto solido e tassi di default bassi”.

“Tuttavia – avverte Trabattoni – nel medio e lungo periodo quest’ondata di crisi bancarie è destinata a produrre una stretta creditizia con inevitabile aumento del rischio di una recessione: se da una parte le principali Banche Centrali hanno già rassicurato sulla loro prontezza ad intervenire in caso di necessità per scongiurare eventuali rischi sistemici e per dare supporto all’economia, dall’altra, come gestori per il momento preferiamo posizionarci su large banks che finanziano aziende di grandi dimensioni (i.e. imprese ‘too big to fail’, cioè di dimensioni tali per cui è ragionevole attendersi che, se entrassero in una condizione di stress finanziario, il governo nazionale non esiterebbe ad intervenire con un salvataggio di stato)”.