Borse europee tentano il rimbalzo: Pmi eurozona sui massimi a quasi 4 anni
I mercati europei tentano il rimbalzo dopo il fiacco avvio di settimana. Sotto il peso dei deludenti segnali arrivati dall’attività manifatturiera cinese, i primissimi istanti di scambi sono stati caratterizzati dai ribassi ma ora i listini continentali hanno virato in positivo. A sostenere questa modesta ripresa degli indici europei le buone indicazioni arrivate dai Pmi servizi e manifattura delle principali economie della zona euro in miglioramento.
La Cina, invece, rallenta. Il dato preliminare di marzo, calcolato da Hsbc, è sceso a 49,2 punti dai 50,7 punti della passata rilevazione (stime Bloomberg a 50,5 punti). “L’indice si è portato ai minimi da 11 mesi – sottolineano gli esperti di Mps Capital Services – aumentando le probabilità di nuove misure espansive”.
Acquista velocità la crescita dell’eurozona con il Pmi al record in quasi 4 anni
Nel mese di marzo, l’attività dell’Eurozona ha indicato il tasso più rapido di espansione in quasi quattro anni. Dalla stima flash, l’Indice Markit Pmi composito della zona euro a marzo è salito a 54,1 da 53,3 di febbraio, aumentando per il quarto mese consecutivo fino a toccare il record da maggio 2011.
Migliora l’attività manifatturiera anche in Francia e in Germania. Oltralpe il Pmi manifatturiero francese è salito a marzo a 48,2 punti dai precedenti 47,6 punti, mentre l’indice manifatturiero tedesco si è attestato a 52,4 punti dai 51,1 punti della precedente rilevazione. Il dato è superiore alle attese ferme a 51,5 punti. L’indice pmi servizi teutonico, sempre nella lettura preliminare di marzo, è cresciuto a 55,3 punti dai precedenti 54,7 punti e contro una stima di 55 punti.
“A marzo acquista ulteriore vigore la ripresa economica nell’eurozona, con il Pmi che ha raggiunto il valore più alto in quasi quattro anni – ha commentato Chris Williamson, capo economista di Markit – Il miglioramento rappresenta una notizia positiva per una regione che attende segnali dal quantitative easing introdotto dalla Bce, nella speranza che stia dando stimolo all’economia reale”. Secondo Williamson, “i dati dell’indagine indicano quindi che il quantitative easing della Bce è stato introdotto in un momento in cui la ripresa economica dell’area euro ha già iniziato ad acquistare forza”.
Grecia: riparte il dialogo tra Berlino e Atene?
Nella zona euro il capitolo Grecia rimane sempre in primo piano. Ieri si è tenuto a Berlino il primo bilaterale tra la cancelliera tedesca, Angela Merkel, e il premier ellenico, Alexis Tsipras. Al termine dell’incontro, voluto soprattutto per allentare le tensioni tra i due paesi, Merkel e Tsipras si sono detti pronti a collaborare. “Vogliamo una Grecia forte economicamente, vogliamo una Grecia che cresca, ma soprattutto vogliamo una Grecia che riesca a superare il suo alto tasso di disoccupazione”, ha detto frau Merkel ai giornalisti. “Per questo sono necessarie le riforme strutturali, un bilancio solido e un’amministrazione che funzioni”.
Intanto Bruxelles attende la lista di riforme promesse. Secondo quanto riportato dalla stampa, che cita fonti governative elleniche, la lista richiesta per l’erogazione del nuovo pacchetto di aiuti dovrebbe arrivare “al più tardi entro lunedì prossimo”.
In questo scenario le Borse europee provano a gettarsi alle spalle la debole performance della vigilia. In questo momento prevalgono i segni positivi: il Cac40 sale dello 0,24%, il Ftse 100 prende lo 0,12% e il Dax di Francoforte mostra un progresso dello 0,21 per cento. Andamento positivo anche per Piazza Affari, dove il Ftse Mib avanza dello 0,43% a 23.156,96 punti.