Notizie ETF ETF: a febbraio effetto QE in Europa con raccolta netta per oltre 10 mld

ETF: a febbraio effetto QE in Europa con raccolta netta per oltre 10 mld

Pubblicato 23 Marzo 2015 Aggiornato 26 Settembre 2022 08:38

A febbraio i flussi del mercato europeo degli ETF hanno raggiunto livelli molto vicini al record triennale registrato il mese precedente. La raccolta netta mensile di nuovi capitali (NNA) ammonta a 10,4 miliardi di euro. Le masse totali in gestione raggiungono i 424 miliardi di euro, registrando un aumento del 17% rispetto a fine 2014 grazie anche al notevole contributo della performance di mercato (+6,8%). Sonio i dati salienti che emergono dal barometro mensile degli ETF di Lyxor relativa ai flussi del mese di febbraio rilevati sul mercato europeo.
Gli afflussi verso gli ETF azionari si sono avvicinati al massimo triennale toccato a gennaio, attestandosi a 6,2 miliardi. La prospettiva di un QE in Europa ha spinto gli investitori a prediligere gli ETF azionari europei, che hanno raccolto più di 5,3 miliardi. Viceversa, gli ETF azionari statunitensi hanno evidenziato il primo mese di deflussi degli ultimi tre anni, per un totale di 682 milioni. Gli ETF azionari emergenti hanno messo a segno un rally attirando investimenti per568 milioni dopo due mesi di massicci deflussi.
Anche gli afflussi verso gli ETF a reddito fisso si sono avvicinati al massimo triennale toccato a gennaio attestandosi a 3,9 miliardi. I titoli di Stato europei e le obbligazioni societarie continuano ad attirare capitali grazie alle attese per il programma di QE della BCE partito poi a marzo e hanno raccolto rispettivamente 711 milioni e 1,2 miliardi. Gli ETF high yield hanno registrato afflussi record su base triennale per un totale di 1,2 miliardi. La ricerca di rendimento, rimarca il Barometro Lyxor, ha parimenti favorito il ritorno degli investimenti verso gli ETF obbligazionari emergenti, che hanno raccolto 711 milioni. Infine a febbraio gli investimenti relativi alle materie prime hanno recuperato terreno raccogliendo un totale di 226 milioni, gran parte dei quali sono ascrivibili ai flussi positivi sugli ETF “broad based” a fronte della ripresa dei prezzi petroliferi.