Pmi Ue spingono l’eur/usd a quota 1,10
Si conferma sul forex la fase di debolezza del dollaro statunitense. Il cross tra euro e dollaro si è riportato a ridosso della soglia di 1,10 e questa mattina viaggia in rialzo a 1,0983 dopo aver toccato un picco proprio a 1,100. A indirizzare la discesa del biglietto verde contro l’euro è ancora l’allontanarsi della prospettiva di un rialzo dei tassi da parte della Fed e anche i buoni riscontri arrivati oggi dagli indici Pmi europei. In particolare il Pmi manifatturiero della zona euro ha battuto le attese attestandosi a 51,9 punti a marzo dai 51 punti della passata rilevazione (consensus era 51,5). Oltre le attese anche il Pmi tedesco. Inoltre in europa permane un certo ottimismo per una possibile intesa sulla Grecia dopo i segnali di distensione arrivati nell’incontro tra Merkel e Tsipras di ieri.
Tornando oltreoceano, si continua a fare sentire l’effetto Fed a quasi una settimana dal meeting del Fomc che di fatto ha allontanato nel tempo la prospettiva di un rialzo dei tassi. John Williams, presidente della Federal Reserve Bank di San Francisco, ha rimarcato che l’economia statunitense sta migliorando e verso metà anno sarà il momento giusto per discutere di un aumento dei tassi di interesse. Secondo Williams la forza del dollaro non dovrebbe ostacolare la crescita statunitense con il Pil visto a +2,5% quest’anno.
“La Fed ha implicitamente posto un limite al rafforzamento dello stesso ed è indubbio che la tolleranza dell’istituto centrale ad una divisa così forte abbia un limite – rimarca Davide Marone di Fxcm – laddove pure sono state le aspettative dalla Fed stessa create a provocarne il costante rialzo”. “Ad ora non ci sentiamo di ritenere il ciclo di rialzo del biglietto verde come terminato”, aggiunge l’esperto di Fxcm.