Borse europee tentano il rimbalzo dopo la “delusione Draghi”. Mercato lavoro Usa in primo piano
I mercati europei tentano il rimbalzo all’indomani del crollo provocato dalle parole non dette, ma attese del governatore della Banca centrale europea, Mario Draghi, (nella foto il Governatore e il board della Bce) soprattutto sul fronte dell’acquisto di titoli di Stato. Nella “trasferta blindata” nel capoluogo campano l’Eurotower ha fornito, come da attese, ulteriori dettagli sul piano di acquisti di Abs (titoli che impacchettano prestiti a famiglie e imprese) e di covered bond, senza tuttavia annunciarne l’entità.
E sembra che la Bce non si stia avvicinando a un programma di QE su larga base. In una nota dal titolo, non a caso in italiano, “Niente QE a Napoli” gli esperti di Morgan Stanley affermano che “sebbene il Consiglio direttivo della Bce mantenga il suo impegno unanime nell’intraprendere ulteriori misure non convenzionali nell’ambito del suo mandato, se necessario, non abbiamo avuto l’impressione che la Bce si stia avvicinando a un programma di QE su larga base, compresi gli acquisti di titoli di Stato”. Secondo la banca americana “in questo contesto la Bce preferirà probabilmente concentrarsi sull’attuazione delle misure che ha già annunciato“.
Brusca la reazione dei listini del Vecchio continente che si sono dati alla fuga dal rischio e hanno preso la direzione delle vendite: in una giornata sono stati bruciati in Europa oltre 220 miliardi di capitalizzazione. Milano è stata la peggiore d’Europa con il Ftse Mib che ha ceduto quasi il 4%, seguita da Madrid che ha perso il 3,12 per cento. Male anche Parigi e Francoforte che hanno mostrato un ribasso rispettivamente del 2,81% e dell’1,99 per cento.
E stamane i listini europei provano a gettarsi alle spalle il crollo di ieri: a Parigi il Cac40 mostra una crescita dello 0,46%, mentre il Ftse 100 di Londra viaggia a 6.485 punti (+0,6%). La Borsa di Francoforte rimarrà, invece, chiusa per festività. Torna il sereno anche a Piazza Affari dopo la batosta della vigilia: poco dopo le 10 il FTse Mib guadagna oltre mezzo punto percentuale a 19.997,76 punti.
Usa alla prova del mercato del lavoro
I dati sul mercato del lavoro statunitense in primo piano negli Stati Uniti. Come ogni primo venerdì del mese il dipartimento del lavoro statunitense annuncerà il tasso di disoccupazione e la variazione degli occupati nel settore non agricolo (nonfarm payrolls) per il mese di settembre. Secondo gli analisti interpellati da Bloomberg la disoccupazione dovrebbe rimanere stabile al 6,1%, mentre si attende una crescita di 215mila posti di lavoro rispetto alle +142 mila unità del mese di agosto.
Il primo assaggio sullo stato di salute dell’occupazione a stelle e strisce è arrivato mercoledì con la diffusione del sondaggio Adp che ha mostrato a settembre la creazione di 213 mila nuovi posti di lavoro nel settore privato, in aumento rispetto ai 204 mila del mese precedente (stime Bloomberg a +205 mila). L’agenda macro odierna prevede anche negli Stati Uniti la bilancia commerciale di agosto, oltre all’indice Pmi Servizi, calcolato da Markit.