Bce: tassi fermi, dettagli su piano Abs. Nessun riferimento a QE manda in tilt i mercati
Come da attese i tassi di interesse sono rimasti fermi e sono arrivati i dettagli sul programma di acquisti di titoli cartolarizzati Abs e covered bond che durerà almeno due anni. Sono queste le indicazioni principali emerse dalla riunione mensile di ottobre della Banca centrale europea (Bce) che si è tenuta a Napoli (due volte all’anno il consiglio direttivo non si riunisce nella sede ufficiale di Francoforte). Una “trasferta” che si è svolta tra le proteste di piazza: nella città campana si sono verificati scontri tra forze dell’ordine e manifestanti durante la manifestazione “Block Bce”.
Nel frattempo brusca la reazione dei mercati europei che sono andati in tilt e hanno accelerato al ribasso in scia alle parole del governatore. Secondo gli operatori i mercati non avrebbero digerito il mancato riferimento puntuale circa l’eventuale avvio di un piano di quantitative easing in salsa europea.
Nel corso della conferenza stampa il presidente dell’Eurotower, Mario Draghi, ha annunciato che il programma di acquisti di covered bond inizierà a partire da metà ottobre, mentre quello di Asset-backed securities (Abs) comincerà a partire dal quarto trimestre 2014. Nessuna indicazione è arrivata sull’entità di queste operazioni. “Queste misure avranno un impatto notevole sul bilancio dell’Eurosistema e contribuiranno a un ritorno dei tassi di inflazione a livelli più vicini al 2%“, si legge nel comunicato diffuso dalla Bce. Sia i titoli Abs sia i covered bond saranno acquistati dalla Bce sul mercato secondario e su quello primario.
Confermando le indiscrezioni stampa del “Financial Times“, l’istituto di Francoforte ha dichiarato che procederà all’acquisto anche di titoli con rating junk, ovvero “spazzatura”, di Grecia e Cipro. La condizione dettata dalla Bce è che questi Paesi rimangano all’interno di un programma Unione europea/Bce. “Vogliamo essere inclusivi nella massima misura possibile – ha detto Draghi rispondendo alle domande della stampa – ma con cautela”.
Bce pronta a ricorrere a nuove misure contro la bassa inflazione
Il messaggio chiave che Draghi ha lanciato più volte ai mercati è che “ il consiglio direttivo è unanime nel ricorrere a nuove misure non convenzionali se l’inflazione rimane bassa per un periodo di tempo prolungato“. Draghi ha rimarcato che tra giugno e settembre è stato fatto molto, ma la situazione viene monitorata sempre con molta attenzione e laddove l’inflazione dovesse rimane bassa l’Eurotower è nuovamente pronta all’azione.
Rispondendo a una domanda sulle recenti dichiarazioni della Francia, Draghi ha invitato i Paesi della zona euro “a non vanificare i progressi e gli sforzi compiuti fino a questo momento, ma a procedere in linea con le regole del patto di stabilità“. Non solo, “le riforme strutturali devono accelerare in molti Paesi” ma “ci vuole un ambiente in cui ci sia fiducia” per la ripresa economica.
Ieri la Francia ha detto no alle nuove misure di austerità e ha annunciato ufficialmente che quest’anno il rapporto deficit/Pil si attesterà al 4,4%, per scendere solamente al 4,3% nel 2015, superando così la soglia del 3% imposta dall’Unione europea. Il target verrà raggiunto solo nel 2017 e non più nel 2015.