Borse europee sotto la parità in attesa dell’Eurogruppo di stasera
Prese di beneficio oggi sui mercati europei, dopo l’apertura di settimana molto positiva di ieri. Al momento le Borse europeo sono tinte di rosso, con il Dax di Francoforte a -0,1%, il Cac 40 di Parigi a -0,5% e l’Ibex 35 di Madrid che cede lo 0,2%. Negativo anche il londinese Ftse 100 che arretra dello 0,3%.
Pesa il declassamento di Moody’s sulla Francia, che suona come un avvertimento a tutta l’economia europea di lungo periodo, la cui situazione difficile è di fatto il motivo per cui l’agenzia americana, dopo Standard&Poor’s, ha deciso di ridurre la valutazione del debito all’ombra della Tour Eiffel.
A catalizzare l’attenzione degli investitori del Vecchio Continente sarà oggi l’inizio dell’Eurogruppo, un summit straordinario dei ministri delle finanze europei resosi necessario per vagliare a fondo la questione Grecia. L’esito del summit, salvo complicazioni , dovrebbe essere scontato: il sì alla tranche di aiuti da 31,5 miliardi di euro. Meno scontate sono le condizioni che la Grecia dovrà rispettare perché questi fondi vengano sbloccati. Innanzitutto questi verranno versati a partire dal 5 dicembre, quando saranno state rispettate altre condizioni oltre all’approvazione dei nuovi tagli e delle nuove misure che il Parlamento di Atene ha introdotto da poco, tra le proteste della popolazione. In più, altre due tranches – da 5 e da 8,3 miliardi di euro – dovranno essere erogate entro la fine di quest’anno. Ma poi l’Europa non verserà più nulla fino al 2016, valutando invece una possibile riduzione del debito di Atene per evitare nuove erogazioni in futuro, in vista di un obbiettivo di un rapporto debito/Pil al 120% entro il 2020 che appare sempre più difficoltoso da raggiungere.
L’incontro di oggi prelude alla due giorni di giovedì e venerdì prossimi, in cui il Consiglio Europeo si riunirà per decidere sul Bilancio Ue del 2013/2014.
L’incontro di oggi prelude alla due giorni di giovedì e venerdì prossimi, in cui il Consiglio Europeo si riunirà per decidere sul Bilancio Ue del 2013/2014.
Non fa eccezione alla sfilata di segni meno in Europa nemmeno Milano, con il Ftse Mib che al momento cede circa lo 0,7%. Mario Monti si trova in questi giorni in Medio Oriente per incontrare i rappresentanti dell’economia degli Emirati Arabi alla ricerca di imprenditori fiduciosi nell’economia italiana. “Abbiamo evitato un totale disastro”, ha sottolineato Monti in un incontro alla Camera di commercio di Dubai, spiegando che nei mesi passati la priorità è stata non fare dell’Italia un ulteriore focolaio di pericolo per l’economia europea. E dal Qatar il premier italiano ha voluto gettare acqua sul fuoco della sfiducia alimentata dalla sua dichiarazione di domenica scorsa, secondo la quale non era possibile garantire dell’operato dei giverni futuri. “Sono certo che in futuro ci saranno governi responsabili che faranno ancora meglio per progredire”, ha detto Monti.
Dal fronte statunitense, è attesa oggi per i dati sul mercato immobiliare, in particolare per le cifre sull’apertura dei cantieri per l’edilizia residenziale e sui nuovi permessi edilizi. Ieri la seduta di Wall Street è stata positiva grazie all’ottimismo infuso da Obama sulla possibilità di una soluzione per il fiscal cliff. Il rieletto presidente in questi giorni è impegnato in un altro punto fondamentale del suo programma, ovvero la partnership con l’area emergente dell’Asia-Pacifico. Obama in questi giorni si trova in visita in Myanmar, dove ieri ha incontrato il presidente Thein Sein, che dopo aver oppresso per decenni il Paese con la dittatura militare sta ora imboccando la strada della democrazia e dell’apertura agli scambi economici internazionali. Obama ha espresso il proprio apprezzamento per la nuova via della Birmania, sottolineando le potenzialità per il business mondiale di un Paese che si trova in posizione assolutamente strategica sia come fornitore di materie prime, sia come via di transito per le merci dei potenti vicini, Cina e Thailandia. Obama ha poi incontrato il premio nobel per la pace Aung San Suu Ki, storica leader dell’opposizione il cui partito è finalmente riuscito ad entrare in parlamento con le elezioni dello scorso aprile, dopo anni di dura lotta contro il regime di Thein Sein.