Classifica competitività: la Cina continua a dominare, Italia perde 11 posizioni (Deloitte)
Dall’analisi di oltre 550 interviste a CEO e senior-executive di tutto il mondo, emerge quindi il consolidarsi della posizione di potere al vertice del panorama competitivo dell’industria manifatturiera mondiale della Cina che domina la classifica mondiale in base all’indice di competitività.
Tra i Paesi europei solo la Germania nella top ten, Italia al 32° posto
La Germania risulta il primo e unico paese europeo nella top 10 recuperando molte posizioni rispetto al 2010 (passata dall’8° al 2° posto). Terzo gradino del podio per gli Stati Uniti che salgono di una posizione. L’Italia, secondo le opinioni dei CEO mondiali, perde ben 11 posizioni, scivolando alla 32sima posizione nella classifica mondiale. La sorpresa è Taiwan che, fuori dalla classifica nel 2010, oggi è tra le dieci più grandi potenze manifatturiere, ricoprendo la 6° posizione.
Tra 5 anni solo emergenti sul podio della competitività
Dall’indice di competitività elaborato da Deloitte emerge che i mercati emergenti guadagnano terreno a discapito di Europa e Stati Uniti e il trend dovrebbe accentuarsi nei prossimi anni. Tra cinque anni la Cina si dovrebbe confermare prima potenza mondiale, mentre India e Brasile supereranno in competitività Germania e Stati Uniti che scenderanno rispettivamente al quarto e quinto posto, appena sopra la Repubblica di Corea. Anche Canada e Giappone, attualmente nella top 10, vedranno ridursi il proprio vantaggio competitivo nel corso dei prossimi anni: mentre il Canada perderà solo una posizione in classifica, il Giappone uscirà dalla top 10 e occuperà la 12° posizione.
Oltre alla Germania anche altri Paesi europei vedranno ridurre progressivamente la propria competitività nei prossimi cinque anni. In particolare Regno Unito, Francia, Italia, Belgio, Paesi Bassi, Portogallo, Polonia e Repubblica Ceca vedranno la propria posizione in ribasso.
“L’industria manifatturiera globale sta assistendo all’avanzata di un secondo gruppo di economie emergenti, quali il Brasile, che tra cinque anni sarà la terza potenza manifatturiera, il Vietnam e l’Indonesia”, afferma Valeria Brambilla, Partner di Deloitte e responsabile dell’industry Manufacturing, aggiungendo che tali paesi catturano l’attenzione di diversi produttori da una parte “per la crescente domanda dei consumatori locali, dall’altra perché possono fungere da centri di produzione strategici nella catena del valore globale”.