Borse europee aprono la settimana negative, in chiaroscuro i dati cinesi

Tornano le vendite sulle principali Borse europee. Complice il downgrade di Fitch sull’Italia e l’incertezza che permane sul Belpaese dopo l’esito elettorale, oltre alle indicazioni contrastate giunte nel fine settimana dalla Cina, è il segno meno a farla da padrona: a Parigi il Cac40 cede lo 0,32%, mentre il Dax indietreggia dello 0,14%. In moderato calo anche il listino britannico Ftse100 che lascia sul terreno lo 0,07% e l’Ibex35 che segna un -0,33%. La peggiore nel Vecchio continente è Piazza Affari, con il Ftse Mib che cede oltre mezzo punto percentuale a 16.112 punti.
L’attenzione degli investitori rimane oggi puntata soprattutto sull’Italia dopo la bocciatura di Fitch che ha abbassato la valutazione da “A-” a “BBB+”, con outlook negativo in scia allo stallo creato dalle ultime elezioni politiche che ha incrementato la pressione sul nostro Paese. Dal fronte macro oggi in primo piano il dato sul Prodotto interno lordo (Pil) italiano del quarto trimestre del 2012. Secondo il consensus Bloomberg nella lettura finale il Pil del Belpaese dovrebbe mostrare un -0,9% t/t e un -2,7% a/a.
Dati macro in chiaroscuro dalla Cina
Nel fine settimana la Cina ha diffuso una serie di importanti dati macroeconomici. A cominciare dall’inflazione che a febbraio è salita al 3,2% contro il 3% indicato dagli analisti. Si tratta del dato più alto degli ultimi 10 mesi. Nel mese di gennaio l’inflazione si era attestata al 2%. Settimana scorsa il Governo aveva indicato di fronte all’Assemblea nazionale del popolo un inflazione per il 2013 entro quota 3,5% e una crescita per il Paese asiatico del 7,5%.
Nel fine settimana la Cina ha diffuso una serie di importanti dati macroeconomici. A cominciare dall’inflazione che a febbraio è salita al 3,2% contro il 3% indicato dagli analisti. Si tratta del dato più alto degli ultimi 10 mesi. Nel mese di gennaio l’inflazione si era attestata al 2%. Settimana scorsa il Governo aveva indicato di fronte all’Assemblea nazionale del popolo un inflazione per il 2013 entro quota 3,5% e una crescita per il Paese asiatico del 7,5%.
Tra i dati in chiaroscuro e più deboli del previsto la produzione industriale su base annua che ha mostrato a febbraio una crescita del 9,9% dal +10% della precedente rilevazione. Deluso il consensus Bloomberg che indicata un rialzo del 10,6%. Inferiori alle aspettative degli analisti anche le vendite al dettaglio. Il dato di febbraio ha registrato un +12,3% a/a contro il 15% pronosticato dal mercato.