Borse europee aprono in rosso: mercati aspettano le mosse della Fed
Risveglio negativo per le principali Borse europee che anche oggi percorrono la strada dei ribassi. In giornate con volumi ridotti e in presenza di scarsi spunti dal fronte macroeconomico il tema caldo rimane la Fed e le preoccupazioni legate al ridimensionamento graduale delle misure di stimolo all’economia da parte della banca centrale americana (il cosiddetto “tapering“). Preoccupazioni che hanno messo sotto pressione la Borsa nipponica con il Nikkei che ha ceduto oltre il 2,5% e che sin dai primi minuti di contrattazioni stanno condizionando i listini del Vecchio continente.
Significativi in tal senso saranno gli appuntamenti in calendario nei prossimi giorni: domani con la pubblicazione dei verbali del Fomc, il comitato monetario della Fed, e a partire da giovedì 22 agosto il summit di Jackson Hole.
“L’attenzione degli investitori sembra essere rivolta a domani quando verranno pubblicate le minute dell’ultimo meeting del Fomc che potrebbero dare ulteriori dati sul timing del tapering” afferma Filippo Diodovich di Ig aggiungendo che “se il tapering dovesse partire già dal prossimo meeting del Fomc di settembre sarebbe molto leggero (pari a una riduzione di 15 miliardi di dollari di Treasuries acquistati lasciando l’ammontare del QE pari a 70 miliardi di dollari al mese)”. Di contro, spiega il market strategist di Ig, “se i membri del board decidessero di posticipare la partenza del tapering a ottobre/novembre la riduzione nel piano di acquisto di titoli governativi statunitensi sarebbe ben più pesante (almeno di 25 miliardi al mese)”.
Nei prossimi giorni, e per l’esattezza dal 22 al 24 agosto nel Wyoming si daranno appuntamento i principali banchieri centrali ed economisti per il consueto meeting di Jackson Hole, organizzato dalla Federal Reserve di Kansas City. Giornate fitte di incontri durante le quali non discuterà solo della diminuzione graduale del piano di acquisto di titoli governativi, ma anche della successione del governatore della Fed, Ben Bernanke. “Sarà interessante valutare come il vice-presidente del Board of Governors Janet Yellen, favorita nella lotta per il trono della Fed, riuscirà a mediare tra le diverse opinioni delle principali autorità monetarie del paese a stelle e strisce” commenta Diodovich.
In questo scenario attendista prevalgono le vendite in Europa. Dopo le 9.30 il Ftse 100 cede quasi l’1%, mentre il Cac40 lascia sul terreno l’1,2%. Segno meno anche per il Dax che a Francoforte perde l’1,37%. Prosegue la striscia negativa a Piazza Affari intrapresa ieri: il Ftse Mib cede quasi l’1,5%. Le prese di beneficio colpiscono soprattutto i titoli bancari, complice la risalita dello spread in area 240 punti base. A pesare le indicazioni di ieri della Bundesbank, secondo cui i tassi della zona euro potrebbero essere rivisti al rialzo qualora dovessero emergere pressioni inflazionistiche. Parole che vanno controcorrente rispetto alle ultime dichiarazioni del presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi.