Borse deboli a metà giornata. Mubarak lascia il Cairo. A Milano brilla Pirelli grazie a Michelin
Borse europee deboli a metà giornata, con la situazione in Egitto tornata in primo pian. Si rincorrono le voci al Cairo su una fuga all’estero del presidente Hosni Mubarak. Lo dice la tv satellitare al-Arabiya, spiegando che, in base a notizie non confermate, Mubarak sarebbe partito per una destinazione sconosciuta insieme alla famiglia dall’aeroporto militare al-Madha della capitale. Un gruppo di manifestanti presente da questa mattina davanti al palazzo presidenziale del Cairo sta bloccando la strada che porta dagli uffici del presidente Hosni Mubarak verso il vicino aeroporto militare. Lo riferisce invece la tv araba al-Jazeera. L’obiettivo della folla è quello di bloccare il capo di stato, che secondo voci che circolano tra i manifestanti sarebbe in fuga verso l’estero.
Ieri sera in un attesissimo messaggio alla nazione Moubarak ha rifiutato di rassegnare le dimissioni, sfidando la piazza. In piazza Tahrir, al centro del Cairo, il numero di persone che sta radunandosi cresce a vista d’occhio ed è già difficile da calcolare, ma è sicuramente di varie centinaia di migliaia mentre continuano ad arrivare cortei da varie direzioni. Le immagini impressionanti mostrano una piazza gremita all’inverosimile, tanto che durante la preghiera del venerdì era difficile distinguere singole persone in una marea umana inginocchiata. Bandiere e cartelli con la scritta Mubarak vattene sono sventolati in aria e slogan vengono scanditi ritmicamente. I promotori della protesta hanno chiesto la partecipazione di 20 milioni di persone da tutto l’Egitto per il venerdì dell’addio del presidente.
Gruppi si avviano dalla piazza verso le diverse sedi istituzionali individuate come obiettivi della protesta: in particolare la sede della televisione, il palazzo presidenziale di Heliopolis, la sede dell’Assemblea del popolo. Altri slogan gridati dai manifestanti dicono anche «il popolo ha già fatto cadere il regime», in sostituzioen di quello dei giorni scorsi che chiedeva la caduta di Mubarak e del regime. Anche ad Alessandria d’Egitto la centrale piazza Sidi Gaber, davanti alla stazione ferroviaria, è gremita di persone fino all’inverosimile. Secondo Al Arabiya, 300.000 dimostranti marciano verso il palazzo presidenziale Ras El Teen. A Suez, 130 chilometri a est del Cairo, riferisce ancora l’emittente araba citando testimoni, i dimostranti hanno preso il controllo di alcuni edifici governativi. La tv non precisa quali edifici sarebbero stati presi d’assalto.
“Tutti avevano sperato che in Egitto la situazione sarebbe stata tranquilla ma questo adesso è diventato poco probabile”, osserva Koen De Leus, strategist a KBC Securities Bolero di Bruxelles. “Ci sarà nervosismo sul mercato e ci sono preoccupazioni di possibile contagio in altri paesi del Medio Oriente. Penso che una correzione sul mercato sia dovuto”, aggiunge. A Milano il Ftse Mib scende dello 0,66% e il Ftse All Share dello 0,6%, mentre Parigi cede l’1,17%, Londra lo 0,3% e Francoforte lo 0,21%. Banche e assicurazioni, oggi come ieri, registrano la performance più debole. A Piazza Affari sono vendute le azioni del Banco Popolare (-2%), nell’ultimo giorno di aumento di capitale. Vanno male anche le Mps (-1%) e le Bpm (-0,99%). Se le Intesa Sanpaolo cedono l’1,4%, le Ubi lasciano sul parterre l’1,14% e le Unicredit l’1,16%.
Per contro sono positive le Pirelli (+0,91% a 6,07 euro), all’indomani del collocamento di bond per 500 milioni. I titoli della Bicocca mettono a segno un progresso dello 0,83% attestandosi a 6,06 euro. Ieri in tarda serata è stato reso noto che Pirelli & C. ha concluso con successo il collocamento presso investitori istituzionali internazionali di un prestito obbligazionario, unrated, sul mercato Eurobond per un importo nominale complessivo di 500 milioni di euro. Le richieste sono state superiori a 4,5 miliardi di euro, pari quindi a oltre 9 volte l’ammontare dell’offerta. L’operazione rientra tra le azioni di ottimizzazione della struttura dell’indebitamento attraverso l’allungamento della durata media del debito e la diversificazione delle fonti di finanziamento.
Le azioni beneficiano anche della buona performance della concorrente francese Michelin, premiata per i buoni conti del bilancio 2010. A Parigi i titoli segnano un progresso dell’1,4%, dopo avere guadagnato oltre il 2%. L’azienda di pneumatici francese nel 2010 ha fatto registrare vendite nette in aumento del 20,8% a 17,9 miliardi di euro, grazie al rimbalzo del settore auto dopo le grosse difficoltà dell’anno precedente. Il risultato operativo è stato di 1,695 miliardi di euro, pari al 9,5% degli introiti netti, e l’utile di 1,05 miliardi, in netto aumento rispetto ai 104 milioni del 2009. L’azienda ha inoltre generato un flusso di cassa solido, di 426 milioni di euro, nonostante un contesto di forte rimbalzo dell’attività, aumento del prezzo delle materie prime, ripresa degli investimenti e contributi anticipati ai fondi pensione.
Per il 2011 l’azienda confida in un’accelerazione della propria crescita, grazie a una domanda mondiale di pneumatici che dovrebbe crescere di nuovo, puntando a un +6,5% dei volumi venduti e a un risultato operativo positivo. Nell’assemblea generale del prossimo maggio sarà proposto un dividendo da 1,78 euro per azione. “Michelin stima un impatto negativo delle materie prime per il 2011 di 1,5 miliardi. Tuttavia, circa il 75% di questo effetto è comunque già compensato da aumenti di prezzi annunciati nel 2010 e nei primi mesi del 2011”, segnalano gli analisti di Equita, ricordando che il gruppo ha anche confermato l’intenzione di continuare a trasferire gli aumenti delle materie prime per compensare anche il resto.