Borse: apertura in rosso dopo piano salvataggio di Cipro, titoli bancari i peggiori
Inizio di settimana pesante per i listini del Vecchio continente, che scontano il piano di salvataggio di Cipro negoziato con l’Unione europea nel fine settimana. L’Eurogruppo ha proposto di versare aiuti al governo di Nicosia in cambio di una tassazione sui conti bancari. Si parla di un prelievo forzoso di quasi il 10% sui depositi bancari superiori a 100mila euro, e del 6,75% su quelli inferiori ai 100mila euro.
Una decisione inaspettata che sconvolge i mercati e scatena nuovamente la paura di contagio della crisi dell’Eurozona. Gli investitori temono che questo accordo, se approvato, possa diventare un precedente per i futuri interventi di bailout dei Paesi della zona euro.
Oggi si riunisce il parlamento di Cipro per esaminare la proposta negoziata nel fine settimana con l’Unione europea. La riunione, inizialmente fissata per ieri, è stata rimandata questa mattina. Il voto del Parlamento è atteso nel primo pomeriggio. Intanto la Banca centrale di Cipro ha bloccato tutti i trasferimenti di denaro e i pagamenti e il governo ha deciso di allungare l’odierna festività nazionale fino a domani.
In questo scenario i listini del Vecchio continente hanno aperto in deciso ribasso, dopo le pesanti chiusure deille piazze asiatiche. A Londra l’indice Ftse cede poco più dell’1% a 6419 punti, mentre a Francoforte il Dax perde l’1,24% a 78943 punti e a Parigi il Cac40 segna un ribasso dell’1,73% a 3777 punti. Ma la peggiore è Madrid dove l’Ibex lascia il 2,82% a 8375 punti. A Piazza Affari il Ftse Mib perde il 2,31% a 15690 punti.
In pesante difficoltà il comparto bancario. L’STOXX Europe 600 Banks è il peggior indice settoriale a livello europeo con un calo del 2,26%. In avvio a Milano Banco Popolare non è riescita ad entrare in contrattazione segnando un calo di oltre il 5%. Male anche Unicredit (-4,86%), in scia al downgrade di Exane. Non va meglio a Intesa Sanpaolo (-4,22%), Popolare di Milano (-3,21%), Monte dei Paschi (-3,84%), Ubi Banca (-3,90%) e Mediobanca (-2,71%). Si salva solo Impregilo (+0,15%) nel giorno della partenza dell’Opa totalitaria lanciata da Salini.