Bond, anche Mps colloca un’obbligazione Tier 2. Tutti i numeri su cedola, prezzo e durata

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Mentre il risiko bancario continua a tenere banco, con i vari sviluppi, a Piazza Affari, c’è un altro tema che tiene banco per le banche italiane. Sono, infatti, molti gli istituti che sfruttano il momento per rifinanziarsi, in un contesto di calo dei tassi di interesse.
L’ultimo annuncio in ordine di tempo è stato quello di Banca Monte dei Paschi di Siena (Mps) ha concluso con successo il collocamento di un’emissione subordinata di tipo Tier 2 con scadenza ottobre 2035 e possibilità di rimborso anticipato a ottobre 2030, per un ammontare pari a 500 milioni di euro.
I dettagli dell’emissione
L’obbligazione è stata emessa ad un prezzo pari a 99,769% e paga una cedola annua del 4,375% fino a ottobre 2030. Qualora l’emittente decidesse di non esercitare l’opzione di rimborso anticipato, la cedola verrebbe rideterminata sulla base del tasso swap in euro a 5 anni al momento della data di ricalcolo, aumentato di uno spread pari a 215 bps.
“A conferma dell’elevato interesse per la banca da parte di investitori sia italiani che internazionali, gli ordini sono cresciuti rapidamente nel corso della mattinata superando 1,25 miliardi di euro“, si legge nel comunicato della banca senese.
L’emissione, con un rating atteso pari a Ba2 / BB- / BB (Moody’s / Fitch / Morningstar DBRS), è stata collocata presso un ampio panel di investitori istituzionali: la distribuzione geografica evidenzia un diffuso interesse a livello nazionale e internazionale, con Regno Unito e Irlanda al 43%, Italia al 27%, Francia al 15% e altri Paesi al 15%.
Banca Monte dei Paschi di Siena, Barclays, Citi, IMI-Intesa Sanpaolo, J.P. Morgan, Morgan Stanley, NatWest e UBS hanno agito in qualità di Joint Bookrunners.
Titoli corporate europei? Performance leggermente positiva nell’ultimo mese. L’analisi di Intesa Sanpaolo
I titoli corporate europei hanno segnato nell’ultimo mese una performance leggermente positiva a fronte di premi al rischio poco mossi e di tassi a medio-lungo termine in modesto ribasso. “Lo scenario di riferimento per i mercati prevede una prosecuzione del ciclo economico ma i fattori di incertezza che gravano sulle previsioni sono molteplici, dall’impatto delle tariffe sulla traiettoria dei prezzi ai conflitti in Medio Oriente (con l’ingresso degli Stati Uniti a sostegno di Israele che ha complicato ulteriormente il quadro)”, spiegano gli esperti dell’ufficio studi di Intesa Sanpaolo nella nota “Settimana dei mercati“.
“In tale contesto di scarsa visibilità – come confermato anche dall’orientamento attendista emerso dalle ultime riunioni delle banche centrali – i fattori specifici per l’asset class appaiono nel complesso supportivi – spiegano ancora – i dati puntuali di Moody’s sui tassi di insolvenza sono incoraggianti e, malgrado i premi al rischio piuttosto compressi, le dinamiche del primario sembrano confermare l’interesse degli investitori per l’asset class, anche sotto il profilo valutativo”.
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