Notizie Notizie Italia Tim, i fondi bocciano il cambio della governance. Ma la società allarga il perimetro

Tim, i fondi bocciano il cambio della governance. Ma la società allarga il perimetro

24 Giugno 2025 17:48

La prima assemblea di Telecom con il nuovo socio Poste (24,82%) finisce con un voto compatto (si è presentato il 54,7% del capitale) a favore di quasi tutte le risoluzioni. Bocciate invece, dalla straordinaria, le modifiche sul numero dei consiglieri e sul quorum per presentare le liste. Importante l’allargamento del perimetro, per le sinergie con Poste, e che riguarderanno anche la vendita di polizze ed energia.

Il titolo, che alla vigilia aveva perso terreno, chiude in rialzo di oltre due punti mantenendo la soglia psicologica di 0,40 euro.

Stop al cambio di governance

La parte più movimentata dell’assemblea, ha riguardato il mancato raggiungimento del 66% di voti favorevoli per alcune modifiche chiave agli articoli 9, 17 e 19 dello statuto sociale. Un “no” che ha di fatto fermato il cambio della governance che prevedeva un cda al massimo di 15 consiglieri, dagli attuali 19; e una soglia più alta all’1% (dall’attuale 0,5%) per presentare una lista per il cda. Lo stop è arrivato dai grandi fondi, consigliati dai proxy advisor. Glass Lewis ha suggerito di votare contro la proposta di modifica dello statuto sulle dimensioni del cda perchè “lesivo dei diritti degli azionisti” anche se, si legge nel loro report pre-assemblea, “quindici membri è un massimo appropriato per un consiglio di amministrazione efficace e correttamente funzionante”.
Più netta la posizione sul secondo punto. Tim “è l’unica blue-chip italiana con una quota di partecipazione alla presentazione delle liste inferiore a quella richiesta dalla Consob – sottolinea il report -. Pur comprendendo l’occasionale necessità di rivedere gli statuti e di rimuovere le misure di gold-plating (norme più restrittive di quanto richiesto), notiamo che in questo caso la società sta anche introducendo una soglia minima di voti per l’eleggibilità delle liste e modificando le regole di ripartizione proporzionale per garantire di fatto un seggio aggiuntivo alla lista che riceve la maggioranza dei voti nel caso di frazioni di numeri interi risultanti dalla formula di assegnazione dei seggi (i due terzi dei seggi sono assegnati alla lista che riceve la maggioranza dei voti)”.

L’assemblea ha bocciato (con il 60,17% dei voti favorevoli, contrari 39,83%) anche la modifica dell’articolo 19 dello Statuto sociale relativo alla disciplina del diritto di intervento e dell’esercizio del diritto di voto in assemblea.

Ok su bilancio, remunerazione e nuovi servizi

I soci hanno invece approvato con il 99,9% dei voti il bilancio al 31 dicembre 2024 e la politica remunerativa che ha ricevuto l’ok, con il 93,99% dei voti. L’attenzione dei soci si è focalizzata anche sui piani di incentivazione per manager, con percentuali di approvazione che sfiorano l’unanimità per il “Piano Lti di Performance Share 2025-2027” (98,83%) e il “Piano di Phantom Shares 2025-2027” (99,45%). Il piano Stock Option 2022-2024, invece, ha raccolto una maggioranza più “timida”, con il 66,3% dei voti favorevoli.

Con largo consenso, invece, è stata approvata la modifica dell’oggetto sociale, che ora prevede un ampliamento dei servizi offerti da Tim, (articolo 3), insieme ad altre variazioni minori, tra cui la nomina di un dirigente dedicato alla rendicontazione della sostenibilità e l’eliminazione dell’obbligo di reintegro del vincolo di sospensione d’imposta per coprire le perdite dei bilanci 2023 e 2024.
Un punto molto importante, quello dell’oggetto sociale, che permetterà la vendita di polizze ed energia. Una mossa che favorirà le sinergie con il nuovo socio Poste nel medio termine.