Notizie Notizie Italia BlackRock molla Carige, ecco perché. Di Maio premerà per ricapitalizzazione precauzionale in stile Mps?

BlackRock molla Carige, ecco perché. Di Maio premerà per ricapitalizzazione precauzionale in stile Mps?

9 Maggio 2019 09:18

Odissea Carige: ora la fine temuta soprattutto dai contribuenti italiani si riassume in due parole: ricapitalizzazione precauzionale. Volendo essere più precisi: ricapitalizzazione precauzionale à la MPS. Uno scenario che è contemplato nello stesso decreto governativo emanato all’inizio dell’anno, per cercare di mettere in sicurezza l’ennesima banca spina nel fianco del sistema finanziario italiano. E uno scenario che si fa più concreto visto che, come risulta dal comunicato shock, il fondo americano BlackRock ha deciso di chiamarsi fuori. Rimasto in lizza da solo nell’impresa di salvare l’istituto genovese, il fondo ha deciso di gettare la spugna.

“Il fondo Blackrock ha ritenuto di non dare ulteriore corso alla sua iniziale manifestazione di interesse”, si legge nel comunicato, che ribadisce come a questo punto Carige, sotto la guida dei commissari straordinari che la gestiscono da quando la Bce l’ha messa in amministrazione straordinaria, continuerà a valutare “ulteriori soluzioni di mercato finalizzate ad assicurare stabilità e rilancio”.

Il comunicato conclude ricordando che come ultima àncora per non far affondare la barca Carige c’è poi la stessa soluzione scelta per il Monte dei Paschi Di Siena:

“Restano, in ogni caso, ferme le previsioni del titolo II del DL 8 gennaio 2019 che consentono l’eventuale avvio dell’iter per la richiesta di ricapitalizzazione precauzionale al Ministero dell’Economia“.

Ma cos’è successo per portare BlackRock a sbattere la porta a Carige? Un articolo di Repubblica ha preannunciato il disastro. Il quotidiano è stato il primo a riportare la notizia della ritirata del fondo, prima che arrivasse il comunicato ufficiale della banca.

Il no, si legge nell’articolo di Andrea Greco, sarebbe stato deciso da un comitato di investimenti del colosso americano, che “avrebbe dato parere negativo all’acquisizione di Banca Carige. L’indiscrezione, piombata in Italia in serata, getta nello sconforto i commissari dell’istituto genovese, l’advisor finanziario Mediobanca e le prime linee del governo e delle istituzioni, che da settimane costruivano faticosamente l’operazione che avrebbe dato al gestore di 6.500 miliardi di dollari il controllo della banca ligure”.

“L’interpretazione più probabile, dietro le quinte – riporta ancora Repubblica – , è che quei 400 milioni in azioni Carige, in aggiunta alla garanzia sulla parte inoptata del previsto l’aumento di capitale da 720 milioni, sono stati ritenuti un ‘cip’ eccessivamente rischioso per i parametri di BlackRock; anche se in capo a un singolo fondo dedicato alle ‘situazioni speciali’, e in grado di intestarsi rischi maggiori”.”

“A questo punto i tempi – già dilatati – stringono davvero. E non si vede dietro le quinte l’ombra di una soluzione alternativa per mano privata. (..). Non sarà facile trovare nuovi padroni, dopo che a inizio aprile s’era sfilato Varde, l’altro fondo Usa candidato, e che nei mesi precedenti la banca e i suoi consulenti avevano bussato a tutte le porte possibili. In mancanza di rapidi cambi di cavallo in corsa, il caso Carige rischia di tornare sul tavolo politico, già scosso in vista delle elezioni europee. Il fronte M5S potrebbe avere la tentazione di procedere con una ricapitalizzazione pubblica, magari per gestire il destino della banca in asse con Mps ( già del Tesoro per il 68%). Il decreto per ‘l’aumento precauzionale’ , (leggi ricapitalizzazione precauzionale) del resto, ricalca quello scritto per Siena nel 2017″.

Ricapitalizzazione precauzionale

Lo shock BlackRock è tanto più forte se si considera che sembrava ormai fatta.

Il piano di salvataggio era stato ben delineato, con le banche partecipanti al Fondo Interbancario di tutela dei depositi (Fitd) che avevano approvato i termini dell’accordo. Così il presidente dello stesso fondo Fitd Salvatore Maccarone qualche giorno fa:

“Il consiglio di gestione ha approvato il nostro intervento” su Carige “secondo lo schema concordato con Blackrock e ha convocato l’assemblea per il giorno 14 a Roma. Il nostro intervento si inserisce in un’operazione che ha Blackrock come soggetto imprenditore che interviene. Si articola attraverso un aumento di capitale il cui ammontare non è ancora definito, ma oscillerà attorno ai 720 milioni”.

Maccarone aveva presentato le tre fasi dell’operazione:

“La prima parte a servizio della conversione integrale dei bond, per la parte convertibile, quindi per circa 313 milioni, la seconda riservata a Blackrock di ammontare ancora non determinato e la terza riservata ai soci della banca, con l’impegno che tutto l’inoptato sarà sottoscritto dal gruppo Blackrock e quindi c’è la garanzia di copertura dell’intero capitale”.

E non era mancata a inizi maggio la soddisfazione del ministro dell’economia Giovanni Tria, che aveva affermato che “l’interesse manifestato da un investitore istituzionale di standing internazionale come Blackrock, tra l’altro già presente nel capitale di altre banche italiane e supportato da un adeguato piano industriale è un buon segnale in questa direzione e una garanzia per il rilancio della banca”.

E invece, evidentemente, più di qualcosa è andato alla fine storto, nonostante i rumor sulla composizione dell’azionariato dessero l’accordo ormai fatto.

Niente di tutto questo: gli americani di BlackRock si sono dati alla fuga dopo aver presentato quella che sembrava avere tutte le caratteristiche di una grande offerta.

Già all’inizio di aprile, l’incertezza sul futuro di Carige, nonostante la presenza di BlackRock, era tornata sotto i riflettori. D’altronde il fondo non si era mai lanciato nell’impresa, optando per un approccio che era rimasto sempre in stile piedi di piombo.
Indicative erano state le dichiarazioni rilasciate dal responsabile per l’Italia, l’executive chairman di BlackRock Italia Andrea Viganò, che a inizi aprile aveva escluso che la Sgr  avrebbe acquistato “direttamente una banca o un private” .

“Come fondi valutiamo centinaia di operazioni sul mercato – aveva precisato Viganò – ma non commentiamo le operazioni che stiamo valutando”.

Il fondo Usa era stato inizialmente attratto dal dossier Carige in particolare per i 3,5 miliardi di crediti deteriorati della banca e per la controllata attiva nel private banking Banca Cesare Ponti, la private bank dell’istituto di credito genovese che in base al piano industriale presentato dai commissari punta a raccogliere in cinque anni 18 miliardi di masse gestite, dopo averne perse il 30% dal 2014 a oggi.

Ma già ad aprile si scriveva:

“Il timore è che alla fine Carige rimanga senza pretendenti e che si sfili anche BlackRoc.  In quel caso, diventerebbe più concreta l’ultima opzione prevista per l’istituto, ovvero la ricapitalizzazione precauzionale in stile Mps”.

Soltanto alla fine di febbraio, Il Sole 24 Ore aveva citato rumor secondo cui sarebbero state ben cinque le manifestazioni di interesse arrivate nel mese precedente, di cui tre da parte di fondi (si parlava della divisione private equity dell’asset manager Usa Blackrock e di Apollo) e due da parte di soggetti bancari (circola il nome del Credito Emiliano)”. Altri fondi interessati citati erano stati Attestor Capital, Varde Partners e Bridgepoint).

Tutti, alla fine, non pervenuti, in quanto tutti, a una più attenta valutazione, hanno deciso di fare dietrofront.