Black Sunday per il cripto universo: tonfo -20% per Bitcoin Ethereum & Co. Ma oggi si riparte, c’entra mossa Goldman Sachs?
Un mal di testa post sbornia per chi scommette al rialzo sulle criptovalute. E che sbornia, si potrebbe dire, visto che l’euforia scatenata dallo sbarco di Coinbase sul Nasdaq ha portato il Bitcoin a inanellare nuovi massimi storici, -così come l’Ethereum-, e il Dogecoin (la valuta parodia) a volare di oltre +100% nella sola giornata di venerdì: in quest’ultimo caso complice, per l’ennesima volta, è stato anche un tweet di Elon Musk, fondatore di Tesla.
Venerdì scorso il dogecoin è schizzato così al nuovo record di $0,298 – stando ai dati di Coindesk – due giorni dopo aver superato il valore di 10 centesimi per la prima volta in assoluto, in previsione, sempre, del debutto – non con un’Ipo ma con una quotazione diretta – di Coinbase Global, la piattaforma di trading per le criptovalute che hanno corso legale in 32 paesi del mondo.
E’ stata la febbre Coinbase a portare il Bitcoin a testare il nuovo record assoluto, oltre quota $64.800; la stessa febbre ha portato l’Ethereum al nuovo massimo di 2.480,85 dollari.
Ma ieri, per le monete digitali, è arrivata la domenica nera, la Black Sunday, con un valore episodico a quanto pare.
La volatilità che regna sovrana in questa nicchia di asset sta già facendo risalire, infatti, le cripto-valute (il Bitcoin ora sale del 4,4% oltre $56.000; l’Ethereum balza di quasi +7% oltre i $2,200; l’XRP vola di oltre +13% a $1,42, e il Dogecoin riprende la sua corsa, facendo +34% oltre i 40 centesimi.
C’entra per caso la notizia della mossa cripto di Goldman Sachs?
E’ di poco fa la notizia della decisione del colosso bancario Usa di investire $69 milioni nella neo-banca digitale britannica Starling, che conta 2 milioni di utenti e depositi per 6 miliardi di sterline.
E’ stata la stessa ceo della banca a darne notizia: “Essere riusciti ad assicurarci il sostegno di un altro peso massimo finanziario globale dimostra la solidità della domanda da parte degli investitori e rappresenta un altro voto di fiducia nei confronti di Starling”, ha dichiarato l’AD e fondatrice della banca digitale, Anne Boden.
L’accordo, che deve ricevere ancora il via libera delle autorità di regolamentazione, è senz’altro un altro fattore che fa da assist al mondo digitale.
Ma torniano alla domenica nera per il Bitcoin & Co.
Il prezzo del Bitcoin è scivolato ieri di ben il 19,5% dai massimi intraday riportati dalla criptovaluta numero uno al mondo, affondando fino a $52.148,98 , stando ai dati di CoinDesk. I prezzo dell’Ether è collassato del 18% al di sotto della quota di $2000, poi riagguantata.
Ma la ragione del flop improvviso è stata ‘solo’ l’implosione dell’euforia per il debutto di Coinbase? Non esattamente: il cripto universo è stato scosso dalla pubblicazione di un report su Twitter da parte dell’account @Fxhedgers, secondo cui il dipartimento del Tesoro Usa starebbe valutando l’opzione di procedere a un giro di vite nei confronti di istituzioni finanziarie che, con lo strumento delle criptovalute, si macchiano del reato di riciclaggio di denaro sporco.
Il crash di mercato è stato tale da cancellare soltanto in un’ora posizioni long del valore di $1,72 miliardi; guardando all’esito dei sell off che si sono abbattuti nella giornata di domenica, si apprende che ben 927.000 posizioni di trader del valore di quasi $10 miliardi sono state liquidate. Neanche il dogecoin è scampato al massacro, mentre stupisce ancora il fatto che una valuta parodia nata del 2013, e ispirata a al meme doge, sia schizzata di oltre +5000% dall’inizio dell’anno.