Bitcoin torna a ridosso dei 10.000 $, +60% dai minimi del 6 febbraio. Corea accantona idea di vietare trading di criptovalute
Si intensifica il recupero del bitcoin che oggi si è spinto a ridosso dei 10mila dollari, livello che non vede da inizio mese. Il prezzo della maggiore valuta digitale è arrivato fino a 9.946 dollari nel corso della seduta, con un balzo giornaliero di circa il 10%. Dai minimi a 6.000 dollari toccati lo scorso 6 febbraio il Bitcoin ha messo a segno un recupero di oltre il 60%.
Il saldo da inizio anno rimane comunque negativo del 30% e le quotazioni sono ancora dimezzate rispetto ai massimi storici di metà dicembre.
Tra le altre cripovalute rally anche per Ripple (+5,95%) ed Ethereum (+5,5%).
Il crollo dei prezzi del bitcoin e delle altre criptovalute era coinciso nelle scorse settimane con le prese di posizione di alcuni governi che hanno annunciato strette normative con il divieto di acquisto di valute digitali. I prezzi sono stati anche colpiti dai timori sulla potenziale manipolazione dei prezzi.
A contribuire alla ripresa delle quotazioni è stata la nuova presa di posizione della della Corea del Sud. Dopo aver minacciato la messa al bando del bitcoin, Seul ha ammorbidito la propria posizione annunciando che consentirà alle criptovalute di continuare a operare nel paese. Il ministro per il coordinamento delle politiche governative Hong Nam-ki ha dichiarato che il Paese si concentrerà sulla trasparenza piuttosto che sulla messa al bando delle piattaforme di criptovalute. Da questo mese la legislazione coreana impedisce account anonimi di trading.