Bitcoin rialza la testa e allontana spauracchio crollo verso 20.000$. Cirdan Capital vede volatilità delle cripto attenuarsi nei prossimi mesi
Il bitcoin prova a risollevarsi dopo una prima parte di settimana tutta all’insegna dei ribassi. La maggiore cripto segna +8% circa nelle ultime 24 ore con prezzi tornati a ridosso dei 37.000 dollari e market cap a 691 miliardi di dollari. Meno marcati i rialzi delle altre cripto: +1,9% l’Ethereum a 2.545 $, +3% XRP e +4% a 0,34 dollari il Dogecoin.
Il bitcoin ieri mattina era sceso fino a sotto la soglia dei 31mila dollari in seguito a una striscia di cinque sedute consecutive in ribasso. Ad aprile, il prezzo aveva raggiunto un massimo di tutti i tempi vicino a 65.000 $.
Nel solo mese di maggio il prezzo del bitcoin è sceso di oltre il 30% complici le restrizioni da parte della Cina e i tweet del ceo di Tesla Elon Musk, che ha annunciato tra l’altro che il produttore di auto elettriche non accetterà più la criptovaluta come forma di pagamento a causa delle sue preoccupazioni sull’impatto ambientale del mining di bitcoin.
La fase negativa a detta di alcuni analisti potrebbe non essere terminata. Secondo Oanda Corp., Evercore ISI e Tallbacken Capital Advisors, un’ulteriore debolezza del prezzo potrebbe portare le quotazioni in zona di $ 20.000. “Una rottura sotto quota 30.000 $ potrebbe accelerare le vendite”, ha affermato ieri Edward Moya, analista di mercato senior di Oanda Corp.
Cirdan Capital: volatilità scenderà nei prossimi mesi
Le criptovalute nell’ultimo anno sono salite sempre più alla ribalza con molte tipologie di investitori che si sono avvicinate a tale asset. Anche gli investitori più tradizionali, ossia investitori istituzionali e le principali banche d’investimento, ormai le classificano come una vera e propria asset class da aggiungere in portafoglio. “Gli utilizzi che gli investitori ne fanno sono molteplici, tra cui aumentare la diversificazione, coprirsi dal rischio di mercato, o speculare sul segmento delle valute digitali”, rimarca Antonio De Negri, Founder e CEO di Cirdan Capital.
Sotto il profilo di rischio, Cirdan Capital ritiene che le cripto in generale abbiano un profilo di alta volatilità, ma dovrebbe diminuire nei prossimi mesi. “Di contro, un elemento che spaventa alcuni riguarda l’aspetto regolamentare. Infatti, vi sono investitori che hanno diminuito la loro esposizione nelle criptovalute a seguito delle recenti azioni repressive che hanno preso luogo nella regione cinese, le quali giocano a sfavore degli asset digitali, tenendo ben distanti i capitali che, per cause di forza maggiore, vengono allocati nei mercati tradizionali”, afferma De Negri.
Altri investitori associano le cripto all’oro, soprannominandole “l’oro digitale”, poiché l’utilizzo strategico è simile a quello dell’oro, ossia aumentare la diversificazione in portafoglio o coprirsi dal rischio di mercato. Va ricordato però che l’oro può essere scambiato su diverse reti, le criptovalute rimangono “imprigionate” nella loro rete, e quindi il loro valore è dipendente dalla dimensione del network, e dalla crescita della network stesso. “Considerando questo punto di vista – aggiunge il ceo di Cirdan Capital – stimiamo che le reti delle cripto saranno sempre più accessibili, dando in questo modo spazio di crescita della capitalizzazione dell’asset-class, ma anche la possibilità di introdurre efficacemente le criptovalute nei sistemi di pagamento. Infatti, molte banche ed istituti di pagamento stanno lavorando al fine di sviluppare metodi di pagamento (token decentralizzati per pagamento, applicazioni finanziarie, varie) efficienti al punto tale da rendere le cripto simili se non uguali ai sistemi delle varie valute. In quest’ottica, prevediamo una sostanziale crescita di quest’asset class”.
El Salvador: primo paese a legalizzare il Bitcoin
Intanto ieri El Salvador è diventato il primo Paese al mondo a dare corso legale al Bitcoin. Il Congresso del paese sudamericano ha votato infatti a favore della proposta di legge presentata dal presidente Nayib Bukele. Secondo la nuova legge l’uso del bitcoin sarà “libero con potere liberatorio, illimitato in qualsiasi transazione e a qualsiasi titolo richiesto dalle persone fisiche o giuridiche pubbliche o private”. Nella discussione avvenuta nella Commissione Finanze è stato chiarito che il bitcoin non sostituirà il dollaro.
E’ previsto che il tasso di cambio con il dollaro sia fissato liberamente dal mercato, che i prezzi possano essere espressi in bitcoin, e che anche tutte le tasse ed imposte possano essere pagate con la criptomoneta. Particolare importante, gli scambi realizzati in bitcoin non saranno soggetti all’imposta sulle plusvalenze come avviene per qualsiasi altra moneta a corso legale.