Bitcoin Pizza Day: euforia tra fan ma prezzi fermi
Bitcoin Pizza Day: tanta euforia, ma non per i prezzi
Un nuovo Bitcoin Pizza Day è appena trascorso.
Nella giornata di ieri, i fan dell’universo crypto hanno celebrato il 13esimo anniversario di quel giorno storico, in cui la criptovaluta numero uno al mondo venne utilizzata per la prima volta come strumento di pagamento in una transazione commerciale.
L’euforia non è stata però replicata dai prezzi. Tutt’altro, anche se oggi il Bitcoin cerca di accelerare al rialzo, con un rialzo poco inferiore al 2%, che lo porta a 27.370 dollari circa.
Bitcoin Pizza Day: quell’acquisto che ha fatto la storia
Era il 22 maggio del 2010 quando Laszlo Hanyecz versò 10.000 Bitcoin a Jeremy Sturdivant per ordinare due pizze di Papa John’s a domicilio.
L’obiettivo di Laszlo era quello di dimostrare come il Bitcoin, all’epoca ancora poco conosciuto – dopo essere stato lanciato nel gennaio del 2009 da un gruppo di programmatori noti con lo pseudonimo Satoshi Nakamoto – potesse essere utilizzato per acquistare un bene fisico, una commodity esistente nel mondo reale.
Così fu: a casa di Hanyecz, in Florida, arrivarono da un ristorante della catena di pizzerie Papa John’s due pizze, che vennero pagate 10.000 BTC, ovvero l’equivalente, 13 anni fa, di 41 dollari.
Certo, come ha fatto notare un articolo di Coindesk dedicato al Bitcoin Pizza Day, alcuni avranno anche pensato che la mossa non sia stata una delle più intelligenti della storia, visto che, per due pizze, sono stati versati un bel po’ di biglietti verdi, quando invece, se avesse deciso di tenere 10.000 Bitcoin fossero in portafoglio, Laszlo oggi avrebbe potuto incassare più di $270 milioni.
Fatto sta che il successo di quella che è stata la prima criptovaluta al mondo, e di quella che è tuttora la criptovaluta numero uno al mondo per capitalizzazione, si fa risalire a quel giorno, tanto che, nella giornata di ieri, diversi sono stati i crypto fan che si sono riuniti per mangiare una pizza.
L’iniziativa di Binance: a Napoli il #BinancePizza
In Italia, la piattaforma di criptovalute Binance ha offerto per esempio un po’ di pizze a Napoli annunciando le celebrazioni del Bitcoin Pizza Day direttamente dal proprio sito.
Qualche giorno più tardi il quotidiano Il Mattino ha riportato che “il più grande exchange di criptovalute Binance” avrebbe celebrato “a Napoli il tredicesimo anniversario del Bitcoin Pizza Day”, annunciando l’iniziativa di domenica 21 maggio, ovvero “un incontro aperto a tutti nella pizzeria Errico Porzio di via Scarlatti”.
Tra l’altro, la campagna online Bitcoin Pizza Day Collect & Win, partita il 22 maggio, andrà avanti fino al prossimo 05 giugno (23:59 UTC) con tanto di hashtag #BinancePizza.
Euforia pizza a parte, diversi sono gli investitori effettivi e potenziali che stanno cercando di capire la direzione dei prezzi della moneta digitale, in una fase in cui il Bitcoin conferma la sua fase di stasi, dopo il rally di inizio anno e il dietrofront delle ultime settimane.
Su base annua, i prezzi del Bitcoin hanno riportato un trend di tutto rispetto, salendo a un valore che, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, è in rialzo di ben l’80% dopo l’anno da incubo 2022, in cui la perdita è stata pari a -65%.
La strada per tornare a risplendere è tuttavia ancora molto lunga, se si considera che, attorno a 27.000 dollari, il valore rimane in flessione del 50% circa rispetto al record assoluto, testato nel novembre del 2021 attorno a quota 69.000 dollari.
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Nelle ultime cinque settimane, le cose non sono andate bene, in generale, per il settore: il cripto universo ha sofferto infatti la quinta settimana consecutiva di flussi in uscita, che hanno colpito tra l’altro proprio il Bitcoin.
Tra l’altro la criptovaluta sta segnando un record, ma non dei più illustri, nel senso che tra oscillando all’interno di un range tra i più stretti degli ultimi tre anni.
Basti pensare che, nella settimana che si è conclusa il 21 maggio scorso, lo spread tra il valore massimo e il minimo testato dai prezzi è stato pari ad appena il 3,4%, dopo una fiammata che da inizio 2023 aveva portato il Bitcoin a volare di oltre l’80%.
Si tratta di un trend, ha scritto la società Glassnode in un post pubblicato su Twitter, “che può essere paragonato al gennaio del 2023 e al luglio del 2020, entrambi casi in cui una oscillazione del Bitcoin all’interno di una forchetta così stretta ha preceduto grandi movimenti di mercato”.
Le previsioni sono dunque di “una volatilità elevata all’orizzonte” dopo il periodo di fin troppa calma e di bassa volatilità che ha caratterizzato il settore.