Bitcoin, l’outlook 2025 sulle criptovalute. I 6 fattori che guideranno la crescita
Il Bitcoin (BTC) e in generale le criptovalute sono stati gli asset che hanno registrato le migliori performance nel 2024. Il BTC ha oltrepassato a inizio mese (il 5 dicembre) la soglia psicologica dei 100.000 dollari grazie a una serie di fattori e da qui ha continuato a macinare nuovi record storici fino a toccare il 17 dicembre i 108.364 dollari con uno spike intraday. Nelle ultime settimane la regina delle criptovalute è entrata in una fase di consolidamento, in attesa dei prossimi spunti che arriveranno con il 2025.
Come afferma André Dragosch, Head of Research di ETC Group (ora parte di Bitwise) e partner di HANetf, “riteniamo il Bitcoin e le criptovalute si confermeranno la classe di investimento più redditizia il prossimo anno. In particolare, ci aspettiamo che una confluenza positiva di molteplici fattori macro e on-chain si combini per influenzare positivamente le quotazioni. I più importanti tra questi fattori saranno: lo shock dell’offerta, dovuto al dimezzamento dei bitcoin avvenuto lo scorso mesi di aprile, una riduzione significativa dell’incertezza normativa negli Stati Uniti che catalizzerà gli acquisti da parte degli investitori istituzionali e accelererà i tassi di adozione delle criptovalute e la prosecuzione degli stimoli monetari, in un contesto di crescita anemica che favorirà ulteriormente il settore”.
L’effetto halving non è ancora finito
In primo luogo, afferma Dragosch, “riteniamo probabile che gli effetti derivanti dal dimezzamento dei Bitcoin, avvenuto nell’aprile 2024, si intensifichino e diventino più pronunciati nella prima metà del 2025. Storicamente, infatti, si registra un significativo sfasamento temporale tra l’evento (halving) e gli effetti positivi sulla performance, poiché il deficit di offerta tende ad accumularsi gradualmente nel tempo”. Oggi stiamo raggiungendo il “punto di forza” di questo impatto.
Squilibrio tra domanda e offerta
La situazione appena descritta, secondo il top manager di ETC Group, si scontrerà con un persistente eccesso di domanda dovuto agli acquisti di ETF spot di Bitcoin negli Stati Uniti, all’aumento dell’adozione della criptovaluta da parte delle tesorerie aziendali e ai potenziali acquisti della stessa da parte dei governi. “La sola domanda di ETF spot di Bitcoin negli Usa ha già superato la produzione di 2,5 volte dal lancio delle contrattazioni nel gennaio 2024 e prevediamo che i flussi continueranno nel 2025. Se a questo si aggiungono le tesorerie aziendali e i potenziali acquisti governativi, lo squilibrio tra domanda e offerta appare significativo” spiega Dragosch.
L’impatto delle elezioni Usa
“Riteniamo inoltre che il mercato stia ancora sottovalutando l’impatto delle elezioni statunitensi che hanno ridotto significativamente il livello di minaccia normativa reale e percepita per il settore delle criptovalute nella più grande economia del mondo” sottolinea Dragosch. “La posizione favorevole alla crittografia della nuova amministrazione Trump accelererà probabilmente l’adozione delle valute digitali nel territorio americano e a livello globale”.
Momento propizio per le Altcoin
“Crediamo anche che il momento di sottopesare le Altcoin, come Ethereum, rispetto al Bitcoin stia per finire, in quanto temi chiave come le stablecoin e la tokenizzazione degli asset del mondo reale dovrebbero accelerare” chiarisce Dragosch. In generale, il calo dell’incertezza normativa negli Stati Uniti dovrebbe favorire in modo sproporzionato le Altcoin rispetto alla regina delle criptovalute. Di conseguenza, le principali piattaforme di smart contract, come Solana o Aptos, potrebbero superare il Bitcoin nell’anno in arrivo.
Bitcoin come asset strategico
Oltre a ciò, secondo il top manager di ETC Group, l’adozione di criptoasset potrebbe essere amplificata dai piani del governo statunitense di adottare il Bitcoin come asset strategico di riserva. Se la proposta di “Bitcoin Bill”, che prevede che il governo degli Stati Uniti acquisti e detenga 1 milione di Bitcoin, venisse attuata, ciò potrebbe innescare una corsa globale all’adozione della criptovaluta da parte degli Stati nazionali e accelerare ulteriormente i tassi di adozione globali.
La politica accomodante della Fed
Infine, conclude Dragosch, è probabile che la politica monetaria delle principali banche centrali, come la Fed, rimanga accomodante nel 2025 in quanto le recenti azioni di politica monetaria non hanno portato a un calo significativo dei rendimenti dei Treasury statunitensi e non hanno allentato le condizioni finanziarie più in generale. Ciò implica che la Fed, in particolare, dovrà effettuare ulteriori tagli dei tassi nel corso del 2025, soprattutto se il continuo irrigidimento delle condizioni finanziarie inizierà a minacciare la ripresa economica.